Le abitudini quotidiane di molti italiani, soprattutto delle donne, sono segnate dalla paura di uscire o tornare a casa la sera. Il rapporto univ-censis “La sicurezza fuori casa” traccia un quadro dettagliato della percezione del rischio e dei reati denunciati nel nostro paese nel 2024. Questi dati mostrano come il timore di aggressioni o furti influenzi le scelte di vita, evidenziando differenze per genere e fasce d’età.
La paura di uscire dopo il tramonto colpisce soprattutto le donne
Secondo il rapporto, il 67,3% delle donne ha paura quando deve rientrare nella propria abitazione dopo il calar del sole. Questo sentimento di insicurezza non è un fenomeno isolato ma riguarda un numero consistente di persone. L’81,8% delle intervistate dichiara che negli ultimi cinque anni girare per strada è diventato più pericoloso. Il dato emerge con forza se confrontato con la percezione degli italiani in generale, che si attestano al 75,8%.
Le città e la percezione di minaccia
Chi vive nelle città spesso si sente minacciato da una realtà che cambia, dove il rischio di subire un evento criminale è al centro delle preoccupazioni. Non è solo la paura generica a pesare ma anche esperienze concrete legate a violenze o episodi di microcriminalità. Questa tensione porta molte donne a modificare le proprie abitudini di uscita o a fare scelte più caute nella gestione dei percorsi quotidiani.
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Come la paura condiziona le scelte di cittadini e giovani
La percezione di insicurezza influisce su quasi quattro italiani su dieci che, per timore, hanno rinunciato a uscire o spostarsi liberamente. Tra i giovani, questa percentuale aumenta al 52,1%. Risulta paradossale osservare come proprio chi dovrebbe avere più occasioni di socializzare e muoversi in autonomia sia quello che più teme episodi spiacevoli.
L’abitudine a evitare alcune zone o a tornare a casa presto limita la socialità e incide sulla qualità della vita. La paura non è solo una sensazione ma un elemento che finisce per segnare la libertà di movimento. Le strategie di sicurezza domestica si moltiplicano, mentre l’attenzione alle possibili minacce aumenta. Il rapporto evidenzia quindi come il timore non sia un semplice fastidio ma un fattore che modifica profondamente comportamenti e scelte quotidiane.
Dati sulle molestie e reati contro le donne
Nel 2024 in Italia sono stati denunciati oltre 2,3 milioni di reati. Tra questi, alcuni colpiscono con maggior frequenza le donne. Le violenze sessuali sono in crescita e nel corso dell’anno hanno registrato 6.587 casi, con un aumento del 34,9% rispetto al 2019.
Una percentuale significativa di donne, il 25,6%, dichiara di aver subito almeno uno episodio di molestia sessuale nel corso della propria vita. La violenza non si limita, portando il 23,1% delle intervistate a raccontare di essere state vittime di scippi o borseggi. Ancora più alto è chi ha sperimentato di essere seguita da uno sconosciuto . Questi numeri restituiscono un quadro in cui non solo i reati aumentano, ma pure la diffusione di esperienze legate alla paura e all’aggressione si fa più ampia.
Roma guida la classifica delle città italiane per reati denunciati
Nel 2024 Roma si conferma la città con il maggior numero di reati denunciati, 271.033, pari all’11,3% del totale nazionale. La provincia e l’area metropolitana della capitale registrano un incremento del 23,2% di reati in cinque anni. In particolare, le rapine in strada sono cresciute del 51,3% rispetto al 2019, arrivando a 2.014 episodi rilevati. Anche i borseggi toccano numeri alti: 33.455 nel 2024, con un aumento significativo del 68%.
Altre città a confronto
Seguono nella classifica Milano con 226.230 reati censiti, Napoli con 132.809 e Torino con 128.919. Questi dati rispecchiano un quadro complesso dove le grandi città presentano maggiori rischi, favorendo una percezione diffusa d’insicurezza tra i cittadini.
Le cifre suggeriscono una crescita delle attività criminali in aree urbane densamente popolate, con una particolare attenzione verso reati che colpiscono direttamente la libertà personale. La lotta alla microcriminalità e la tutela della sicurezza nelle strade rimangono sfide aperte nelle metropoli italiane.