Esplosione al distributore di gpl al Prenestino: danni, inchieste e preoccupazioni per l’aria contaminata

Esplosione al distributore di gpl al Prenestino: danni, inchieste e preoccupazioni per l’aria contaminata

L’esplosione del distributore di gpl al Prenestino a Roma ha causato danni, feriti gravi e contaminazione ambientale; indagini in corso, interventi di bonifica e supporto psicologico per la comunità coinvolta.
Esplosione Al Distributore Di 2 Esplosione Al Distributore Di 2
L’esplosione di un distributore di GPL al Prenestino di Roma ha causato gravi danni, due feriti e un rischio ambientale, con indagini in corso e interventi di emergenza per la bonifica e il supporto alla comunità. - Gaeta.it

L’esplosione di un distributore di gpl al Prenestino ha scosso Roma, provocando danni materiali e l’intervento di diverse squadre di soccorso. Le indagini sono aperte per capire cosa abbia causato l’incidente e per valutare le conseguenze ambientali e sanitarie. Mentre si procede con le bonifiche, i residenti e le autorità cercano di affrontare le difficoltà legate alla presenza di sostanze tossiche nell’aria e alla gestione dell’emergenza.

L’esplosione e i primi interventi degli operatori

L’incidente è avvenuto nel pomeriggio di venerdì in via dei Gordiani, tra Prenestina e Casilina, in una zona molto frequentata della capitale. Il distributore di carburante, specializzato nella movimentazione del gas gpl, è esploso causando una serie di danni alle strutture vicine e ferendo due persone in modo grave. I vigili del fuoco sono intervenuti prontamente per domare le fiamme e mettere in sicurezza l’area circostante.

La gestione dell’emergenza è stata complessa, data la natura dell’esplosivo coinvolto e la densità abitativa della zona. L’intervento rapido ha evitato conseguenze ben più drammatiche, scongiurando una possibile tragedia, vista anche la vicinanza di un centro estivo che era stato evacuato con tempestività. La polizia, i carabinieri e la polizia locale hanno collaborato per delimitare la zona e avviare i primi controlli sui danni strutturali e sulle cause dell’esplosione.

Indagini in corso e ipotesi sull’origine dell’incidente

Le autorità hanno cominciato a esaminare tutte le possibilità che possano aver dato origine all’esplosione, focalizzandosi in particolare sull’eventualità di un errore umano durante le operazioni di trasferimento del gpl dalle cisterne esterne ai serbatoi interni del distributore. Questo tipo di manovra richiede precauzioni molto rigide e, in caso di negligenza, può comportare rischi elevati.

Gli inquirenti hanno aperto un fascicolo per lesioni e disastro colposo, coordinandosi con la Procura di Roma per raccogliere tutte le informazioni sul luogo dell’accaduto. Le operazioni di bonifica stanno proseguendo da parte dei vigili del fuoco e di altri enti specializzati, con il fine di recuperare prove utili e monitorare costantemente la situazione. È prevista una valutazione dettagliata che potrà chiarire se e in quale misura le procedure adottate siano state rispettate o violate.

Condizioni ambientali e monitoraggi dell’aria dopo l’esplosione

Dopo l’esplosione, le analisi disposte dall’Arpa hanno rilevato la presenza di diossina nell’aria attorno al sito. Questa sostanza rappresenta una minaccia seria per la salute pubblica, anche se i dati segnalano un livello in riduzione grazie al tempestivo spegnimento delle fiamme. I vigili del fuoco hanno agito rapidamente per limitare la dispersione di sostanze tossiche e ridurre l’impatto sull’ambiente e sulla popolazione.

Le autorità di protezione civile hanno richiesto ai residenti nelle vicinanze, che vivono entro un raggio di tre chilometri, di mantenere chiuse le finestre e spegnere i condizionatori per limitare l’entrata di aria contaminata. È stato anche consigliato di ridurre spostamenti con mezzi come auto e scooter. Gli agenti hanno installato dispositivi per il monitoraggio continuativo dell’aria, così da registrare i livelli di sostanze pericolose nel tempo e informare tempestivamente la cittadinanza e la sanità locale.

Le strutture sanitarie hanno confermato la stabilità dei due feriti ricoverati all’ospedale Sant’Eugenio, entrambi con ustioni gravi causate dall’esplosione. La collaborazione tra enti ambientali, protezione civile e ospedali si conferma essenziale per affrontare sia gli aspetti sanitari sia quelli legati alla sicurezza ambientale post-incidente.

Reazioni della comunità e impatto sui luoghi vicini

Il quartiere ha mostrato una reazione mista di incredulità e preoccupazione per i rischi che l’incidente ha fatto emergere. Residenti e comitati civici hanno ricordato le proteste che da anni segnalano la pericolosità di tenere impianti di questo tipo così vicini a scuole, centri sportivi e aree frequentate da bambini. Il comitato dei genitori dell’istituto comprensivo Simonetta Salacone ha rimarcato come la vicenda non sia stata una fatalità, ma il frutto di una situazione di degrado e pericolo che persiste da troppo tempo.

Già lunedì è prevista la valutazione dei danni subiti dal centro sportivo Villa de Sanctis, situato accanto al parco omonimo, luogo che ospita diverse attività ricreative per i giovani del quartiere. Il presidente della polisportiva, Fabio Balzani, ha descritto l’area come un luogo devastato, paragonandolo a uno scenario di guerra. Intanto, è partita una raccolta di fondi e iniziative per sostenere la struttura in vista della necessaria ricostruzione e messa in sicurezza.

Iniziative di supporto psicologico e accoglienza al quartiere

Venerdì, subito dopo l’incidente, il Cepib ha attivato un centro di ascolto psicologico gratuito. Questo servizio è rivolto a chiunque senta il bisogno di elaborare il trauma causato dall’esplosione e dalla paura scaturita in tutta la città. Il centro mira a fornire un punto di riferimento per sostenere famiglie, bambini e residenti che vivono ancora gli effetti psicologici di quanto accaduto.

Questa iniziativa evidenzia la portata dell’evento oltre agli aspetti materiali: l’impatto emotivo sulla comunità continua a farsi sentire, con numerose persone che cercano aiuto per superare l’ansia e lo stress. Il centro invita a farsi avanti chiunque senta di aver bisogno di supporto, offrendo spazi di ascolto e accompagnamento. La risposta delle istituzioni e della società civile si concentra anche su questo aspetto, che non può essere trascurato dal momento che il trauma coinvolge diverse fasce d’età e realtà sociali.

Change privacy settings
×