Pasta Garofalo ha scelto New York per mostrare che la pasta italiana autentica arriva intatta dagli stabilimenti di Gragnano fino al cuore degli Stati Uniti. Grazie a un truck unico nel suo genere, completamente trasparente, il brand ha ricreato una tipica sala da pranzo italiana in movimento. L’iniziativa ha coinvolto passanti e visitatori durante tre giornate di eventi, con l’intento di diffondere un messaggio chiaro: la pasta Garofalo che si vede a New York è fatta con gli stessi ingredienti e metodi di quella che si mangia in Italia, senza ricette modificate.
Il concept del glass truck: una sala da pranzo italiana nel cuore di new york
Il progetto “Imported from Italy” si è materializzato in un truck con pareti di vetro che permette a chiunque di osservare, quasi senza barriere, una famiglia italiana seduta a tavola e intenta a gustare piatti fumanti di Garofalo. L’idea è quella di trasformare una pubblicità in un’esperienza diretta, dove la scena sembra un presepe vivente. Così, i newyorkesi possono vedere e interagire con la rappresentazione della convivialità italiana in tempo reale. Il truck non è semplicemente un mezzo pubblicitario, ma una sorta di “vetrina” che avvicina la cultura gastronomica italiana al pubblico americano.
Dettagli del veicolo e messaggi chiave
Il veicolo si presenta con un wrapping elegante, in cui domina il messaggio “IMPORTED FROM ITALY” che si riferisce tanto alla pasta quanto alla famiglia rappresentata. Il nuovo maxi-pack destinato al mercato statunitense porta il claim “REAL GAROFALO ITALIAN CARBS”, sottolineando l’autenticità e la provenienza diretta della pasta da Gragnano, senza adattamenti delle ricette per il mercato estero. Questa scelta vuole ribaltare il pregiudizio diffuso che la pasta all’estero sia più pesante o meno “italiana”, evidenziando la continuità tra produzione e consumo.
Leggi anche:
Le tappe newyorkesi e l’interazione con il pubblico durante il summer fancy food show
Dal 28 al 30 giugno, il truck ha percorso alcune delle vie più simboliche di New York, dal Flatiron District a Times Square. Ogni giorno la tappa si concludeva davanti al Javits Center, sede del Summer Fancy Food Show, un appuntamento fondamentale per buyer e addetti ai lavori del settore alimentare. Qui, Pasta Garofalo ha potuto mettere in contatto diretto il proprio prodotto con un pubblico specializzato, oltre che con i cittadini curiosi.
Durante le soste, hostess e steward hanno distribuito oltre 5.000 pacchi di pasta, offrendo un assaggio concreto del brand e invitando i passanti a scattare foto “di famiglia” attraverso il vetro del truck. Un QR code presente sull’allestimento ha permesso di partecipare a un concorso per vincere un anno di fornitura di pasta Garofalo, estendendo così l’esposizione del prodotto anche fuori dal contesto fisico del truck. Questa attività ha coinvolto creator local e figure di riferimento nel mondo digital, coordinati dall’agenzia newyorkese Marino, che ha curato l’intero piano di comunicazione e le relazioni pubbliche.
Chiarimenti e obiettivi del brand manager di pasta garofalo sugli stereotipi americani
Anita Menna, Brand Manager di Pasta Garofalo, ha spiegato che negli Stati Uniti esiste un luogo comune secondo cui la pasta locale sarebbe più pesante e gonfiante rispetto a quella italiana. Il progetto del glass truck vuole demolire questo stereotipo. Menna ha ribadito che la pasta Garofalo che si serve in America è la stessa, fatta con ingredienti trasparenti e autentici, come quelli utilizzati in Italia. La campagna punta a mostrare che non esistono ricette “aggiustate” per l’estero, ma solo “real italian carbs” che restano invariati al di là dell’oceano.
Il nuovo packaging e la strategia di visibilità mirano a consolidare questa percezione di autenticità tra consumatori e operatori, rafforzando nel contempo la presenza del brand in un mercato competitivo come quello americano. Menna ha sottolineato che questa attività rappresenta un modo per raccontare il prodotto con chiarezza e trasparenza, avvicinando il pubblico a un’esperienza gastronomica autentica.
Ruolo di al.ta agency nella brand activation
Al.ta Agency ha coordinato l’organizzazione e la comunicazione dell’operazione a New York. L’agenzia lavora da anni con Pasta Garofalo e si è occupata di sviluppare un progetto fuori dal comune, che unisce il mondo offline e online in modo integrato. Al.ta Agency ha definito questo tipo di interventi come uno dei modi più efficaci per fare pubblicità oggi, perché la gente non “skippa” la pubblicità ma la vive in prima persona e, addirittura, si mette in fila per essere coinvolta.
Il lavoro dell’agenzia non si è limitato alla gestione dell’evento fisico, ma ha incluso il coinvolgimento di creator locali, in grado di raccontare e amplificare la visibilità del progetto sui social network. Questo mix di approcci ha favorito una comunicazione non convenzionale, mirata a creare un’esperienza coinvolgente oltre la mera esposizione del prodotto. L’idea è quella di accompagnare le eccellenze italiane nel mercato statunitense con campagne capaci di attrarre attenzione e interesse duraturo.
Il progetto di espansione di pasta garofalo nel mercato statunitense
“Imported from Italy” rappresenta la prima tappa di un più ampio percorso di crescita per Pasta Garofalo negli Stati Uniti. L’obiettivo è consolidare la presenza del marchio, facendo emergere la sua identità legata alle radici italiane e alla tradizione di Gragnano. Il progetto punta a costruire un legame diretto tra consumatori americani e una pasta italiana che non cambia, neppure dopo l’attraversamento dell’oceano.
Al.ta Agency mira a replicare questo modello con altre realtà del settore alimentare italiano che vogliono affacciarsi sul mercato oltreoceano. Le campagne non convenzionali, che alternano momenti di presenza fisica e attività digitali, diventano una metodologia di grande impatto comunicativo. Attraverso queste azioni, Pasta Garofalo cerca di entrare nelle abitudini dei consumatori e distinguersi in modo concreto in un mercato complesso e ricco di offerte.