Bacoli, punta pennata e il ruolo del privato dopo il crollo causato dal terremoto dei campi flegrei

Bacoli, punta pennata e il ruolo del privato dopo il crollo causato dal terremoto dei campi flegrei

Il terremoto di magnitudo 4.6 ai Campi Flegrei ha causato il crollo a punta Pennata, scatenando tensioni tra Comune di Bacoli, Regione Campania e Governo nazionale sulla sicurezza e responsabilità della costa privata e pubblica.
Bacoli2C Punta Pennata E Il Ruo Bacoli2C Punta Pennata E Il Ruo
Il terremoto ai Campi Flegrei ha causato il crollo dell’isolotto di punta Pennata a Bacoli, riaccendendo il dibattito sulla sicurezza tra istituzioni e privati, con la necessità di interventi urgenti per la tutela della costa campana. - Gaeta.it

Il terremoto di magnitudo 4.6 che ha colpito i Campi Flegrei ha fatto emergere nuove criticità su punta Pennata, isolotto nella zona di Bacoli. Il crollo del costone ha acceso il dibattito sulle responsabilità nella messa in sicurezza della costa, con tensioni tra Comune, Regione Campania e Governo nazionale. Restano però chiare le distinzioni tra proprietà pubblica e privata, e su chi debba intervenire realmente per prevenire rischi futuri.

Il crollo dell’isolotto di punta pennata e la situazione a bacoli

Nella giornata successiva al terremoto avvenuto ai Campi Flegrei, a Bacoli si è verificato il cedimento di una parete rocciosa sull’isolotto di punta Pennata. Questo fenomeno ha portato alla luce una serie di problemi legati alla stabilità di quell’area a rischio frane. La zona è frequentata dai residenti e dai turisti, motivo per cui la sicurezza è un tema sentito fortemente dalla comunità locale.

Il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo della Ragione, ha sottolineato che l’isolotto non era mai stato segnalato come area a rischio né dal Comune né dalla Regione Campania al ministro Nello Musumeci. Questa mancanza di informazioni ha fatto emergere una questione basilare: punta Pennata è un bene privato, e come tale non rientra nelle competenze dirette per l’erogazione di fondi pubblici da parte dello Stato. Questa distinzione chiarisce molte incomprensioni nate a seguito del crollo.

L’intervento immediato della Protezione Civile e delle autorità locali ha evidenziato la necessità di una collaborazione più stretta tra istituzioni e privati per garantire l’incolumità di chi vive e visita la zona.

Proprietà privata e responsabilità nella sicurezza: il nodo da sciogliere

Il caso di punta Pennata si inserisce in un contesto più ampio, dove la distinzione tra proprietà pubblica e privata ha un impatto diretto sulla gestione del territorio. Come sottolineato dal sindaco Della Ragione, lo Stato interviene principalmente per la messa in sicurezza di aree pubbliche. Nel caso dell’isolotto, essendo proprietà privata, spetta al proprietario garantire la stabilità del terreno e adottare misure contro il rischio di crolli.

Questo aspetto conferma che nessun finanziamento pubblico può essere destinato a proprietà privata, a meno che non si raggiungano accordi specifici o non intervengano motivi di interesse pubblico più ampio e urgente. La normativa vigente impone infatti un chiaro confine nelle responsabilità. A Bacoli, dunque, la pressione per mettere in sicurezza punta Pennata ricade sul privato che ne detiene i diritti.

Di fronte a questa situazione, il Comune ha annunciato l’intenzione di imporre gli interventi necessari per andare incontro al rischio che la zona presenta. Questo approccio lascia aperto uno spazio d’azione affinché i cittadini e i turisti non corrano pericoli futuri, ma entra anche nel merito del rispetto delle regole e della protezione civile a livello locale e nazionale.

La gestione delle coste campane e i fondi disponibili per bacoli

Parallelamente alla questione privata di punta Pennata, restano le problematiche di gestione e tutela delle enormi estensioni costiere pubbliche della Campania. Il sindaco di Bacoli ha richiamato il Governo, in particolare i ministeri della protezione civile e dell’ambiente, a farsi carico degli interventi su quei tratti di costa che appartengono a tutta la collettività.

Bacoli ha già un progetto definito per la riqualificazione di una parte della costa chiamata Centocamerelle. Per questa area sono stati stanziati circa 10 milioni di euro, risorse che risultano pronte ma ancora bloccate. Il nodo cruciale è infatti l’avvio dei cantieri. Senza i lavori, i fondi restano solo promesse senza impatto sul territorio.

Il Comune manifesta la propria disponibilità a collaborare ma invita chi da fuori deve agire a non perdere altro tempo. Questa situazione mostra quanto spesso i progetti non si traducano immediatamente in realtà per ragioni burocratiche o politiche. Se la situazione non si sbloccherà, i rischi per la costa e chi la abita rimarranno evidenti.

Il sindaco ha anche esortato a superare i conflitti e le polemiche, invitando al confronto costruttivo e al lavoro di squadra. Anche per le coste più esposte, serve uno sforzo coordinato istituzionale che non rischi di frammentare compiti e responsabilità. Bacoli non vuole essere spettatore passivo di questa situazione.

Le prospettive per bacoli e i campi flegrei dopo gli eventi sismici

Gli eventi recenti ai Campi Flegrei, con il terremoto e il successivo crollo a punta Pennata, hanno acceso l’attenzione pubblica su una zona che già presentava criticità geofisiche. La sorveglianza costante e la prevenzione sono indispensabili per evitare tragedie, soprattutto in un’area popolata e amatissima come Bacoli.

Il Comune chiede aiuto al Governo per mettere in sicurezza i tratti di costa pubblica, mentre controlla e vigila sulle proprietà private per garantire che vengano rispettate le normative. La situazione di punta Pennata resta un monito sulla necessità di non abbassare la guardia e di lavorare senza indugi.

La speranza è che i progetti già finanziati per risanare il territorio si traducano in cantieri aperti e interventi concreti, prima che ulteriori eventi naturali possano provocare danni maggiori. La sicurezza della costa campana passa anche attraverso i piccoli passi fatti insieme dalle istituzioni e dai proprietari terrieri.

Lo stato di allerta rimane alto, ma con un forte richiamo alla responsabilità condivisa: il Governo, le istituzioni locali e i privati devono cooperare più strettamente per tutelare un patrimonio ambientale unico. In questo quadro, Bacoli è un esempio di comunità che punta a difendere il proprio territorio senza rinunciare a soluzioni pragmatiche e fatti reali.

Change privacy settings
×