L’Italia continua ad essere una delle destinazioni più ambite al mondo, richiamando turisti per le sue bellezze artistiche, architettoniche e naturalistiche. Nel 2025, nonostante la sua fama internazionale, il Paese deve confrontarsi con una sfida concreta: l’overtourism. Questo fenomeno, causato dall’eccessivo afflusso di visitatori, preoccupa molti cittadini italiani che ne percepiscono le conseguenze sul territorio e sulla vita quotidiana, soprattutto nelle stagioni più calde. I dati emergono da un’indagine realizzata da Ipsos per Changes Unipol, che ha rilevato la sensazione comune negli italiani rispetto ai pro e contro legati al turismo.
Comprensione e percezione dell’overtourism tra le diverse generazioni italiane
L’esperienza italiana con il turismo è tanto radicata da portare quasi la metà della popolazione a riconoscere chiaramente il problema dell’overtourism. Più della metà degli italiani ha familiarità con questo termine, mentre il 56% segnala un aggravarsi del fenomeno. La conoscenza varia in base all’età: nei giovani della generazione Z il 57% ha ben presente la questione, seguiti dai Millennials al 55%. Le generazioni X e Boomer mostrano un coinvolgimento leggermente più basso, con il 48% che ne è consapevole. La stagionalità del sovraffollamento turistico viene individuata principalmente in estate dal 51% degli intervistati, mentre il 21% segnala la primavera; per il 15% il turismo intenso dura tutto l’anno. Questa suddivisione riflette i disagi vissuti durante i picchi di visite, soprattutto nelle località più frequentate.
Sistemi di self check-in e controlli sugli affitti brevi
Il fenomeno dell’overtourism condiziona anche le opinioni su modalità e servizi collegati al turismo, quali il self check-in e l’uso delle key box per la consegna delle chiavi negli affitti brevi. Questi sistemi, che velocizzano l’ingresso negli alloggi senza bisogno di contatti diretti, sono stati messi al bando dal Ministero dell’interno dalla fine del 2024, nel tentativo di limitare fenomeni abusivi e controllare meglio la situazione. La misura raccoglie l’approvazione del 53% degli italiani, con una differenza per generazione: più favorevoli i Boomer e Gen X , meno convinti i giovani . La discussione sugli affitti brevi è strettamente connessa, con il 35% che li percepisce come un problema. L’atteggiamento verso una regolamentazione più rigida è positivo per più della metà della popolazione .
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Le nuove sfide del turismo e le proposte italiane per affrontare l’overtourism
Il sovraffollamento stimola un dibattito sull’adeguatezza delle infrastrutture e dei servizi offerti, soprattutto nelle città d’arte e mete molto frequentate. Gli italiani indicano come priorità il miglioramento delle infrastrutture e l’aumento dei servizi di mobilità , strumenti ritenuti essenziali per gestire i flussi turistici senza intaccare la qualità della vita dei residenti. Il 26% ritiene importante riservare servizi esclusivi ai residenti, per tutelare chi vive quotidianamente nei centri più affollati. Le iniziative di promozione del turismo sostenibile raccolgono il consenso del 25%, così come la pedonalizzazione del 24% delle aree centrali. Queste misure indicano una volontà crescente di far convivere turismo e vita locale, senza sacrificare uno dei due aspetti.
Turismo come risorsa economica
Il turismo viene visto come una fonte economica preziosa dal 64% degli italiani. Questo dato testimonia che, nonostante i problemi collegati ai flussi eccessivi, molti riconoscono nei visitatori una risorsa fondamentale. I Boomer la pensano così nel 74% dei casi, mentre giovani e millennial mostrano una percezione più divisa: circa il 57-63% vede nell’ospitalità un’opportunità economica, mentre una parte più consistente, soprattutto tra i più giovani, punta l’attenzione sui disagi. Gli italiani evidenziano l’apporto lavorativo generato dal turismo e l’incremento dell’economia locale, con una quota di circa il 44%, e riconoscono l’importanza di promuovere le tradizioni culturali . Anche l’incremento delle entrate comunali e il numero di eventi organizzati sono citati come vantaggi dal 34% degli intervistati.
Impatti negativi del turismo: rifiuti, sovraffollamento e crisi abitativa preoccupano gli italiani
Tra le criticità, l’aumento dei rifiuti assume il peso più rilevante con il 39% delle segnalazioni. Questo problema interessa in particolare le classi più mature , che si dichiarano anche molto preoccupate per il sovraffollamento di luoghi e locali pubblici . L’incremento dei prezzi degli affitti viene menzionato dal 32% e la congestione del traffico dal 29%. L’aumento del costo della vita tocca il 26% degli italiani, mentre il 25% teme danni ai beni culturali. Le generazioni più giovani manifestano preoccupazioni specifiche come la scarsità di alloggi dedicati a residenti e studenti , così come il rischio di perdita di autenticità dei centri storici e più in generale dell’identità culturale . Per la Gen Z, soprattutto, il rincaro del costo della vita è al primo posto tra le conseguenze dell’overtourism.
Complesse sfide tra generazioni
Questi dati mettono in evidenza la complessità dei problemi connessi allo sviluppo turistico incontrollato. La sensazione diffusa è che senza interventi mirati, le criticità continueranno a crescere e a influenzare la quotidianità sia dei residenti sia dei visitatori. Di particolare rilievo emerge la differenza tra generazioni, a testimoniare un diverso rapporto con la dimensione culturale ed economica del turismo.
Previsioni sul futuro del turismo in italia secondo gli italiani
Secondo quasi metà della popolazione italiana , il turismo nel Paese continuerà a crescere nel prossimo biennio. Altri ritengono che si stabilizzerà , mentre una minoranza contenuta prevede un declino. Questi dati riflettono la consapevolezza dell’attrattività dell’Italia ma anche delle sfide da affrontare con urgenza. La crescita prevista potrà spingere le aree più ambite verso un aumento dei flussi, accentuando le tensioni già presenti. Nel contempo, il dato indica che gli italiani seguono da vicino l’evoluzione della domanda turistica, pronti a sostenere le misure che possano regolamentare e rendere più sostenibile la presenza dei visitatori.
Le opinioni raccolte da Ipsos per Changes Unipol delineano uno scenario in cui il turismo resta centrale per l’economia nazionale ma richiede una gestione concreta e mirata. Servono infrastrutture più adatte, servizi adeguati, regole più rigorose sugli affitti brevi e un’attenzione forte ai temi ambientali e culturali. La convivenza tra residenti e turisti passa attraverso soluzioni che mettano ordine nelle criticità, per garantire che l’Italia mantenga la sua attrattiva senza perdere qualità e identità.