Passate di pomodoro nei supermercati italiani: pesticidi e conformità nella qualità analizzata da Altroconsumo

Passate di pomodoro nei supermercati italiani: pesticidi e conformità nella qualità analizzata da Altroconsumo

Altroconsumo analizza 24 passate di pomodoro in Italia, confermando conformità normativa ma rilevando residui di pesticidi tossici come Dimetomorf in alcuni marchi, con attenzione a qualità e sicurezza alimentare.
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Altroconsumo ha analizzato 24 passate di pomodoro vendute in Italia, riscontrando conformità normativa ma anche residui di pesticidi, alcuni tossici e vietati, sollevando dubbi sulla sicurezza a lungo termine. - Gaeta.it

L’organizzazione Altroconsumo ha esaminato 24 passate di pomodoro disponibili nei supermercati italiani, per valutare qualità e sicurezza. I risultati mostrano come tutte rispettino le normative vigenti senza frodi o aggiunte vietate, ma evidenziano anche la presenza di residui di pesticidi, alcuni con profili tossici sotto osservazione scientifica. Un’indagine che apre un dibattito attorno a salute e scelte alimentari.

La verifica su 24 passate di pomodoro: conformità e assenza di frodi

L’analisi ha riguardato passate di pomodoro in vendita nei supermercati italiani, scelte tra diversi marchi diffusi. Altroconsumo ha voluto accertare la genuinità dei prodotti, in particolare l’assenza di aggiunta di acqua, pratica vietata dal 2005 e fonte di possibili frodi. I test di laboratorio confermano che nessuno dei campioni presenta irregolarità formali: tutti rispettano la normativa e non contengono acqua aggiunta.

La verifica si è concentrata anche sul contenuto reale delle passate, per valutarne la qualità basata sulla concentrazione e la composizione del pomodoro. Questo aspetto dimostra come, sotto il profilo legale e della composizione dichiarata, i prodotti risultino in linea con le prescrizioni. Resta però il tema della sicurezza legata ai residui chimici derivati dall’impiego agricolo dei pesticidi.

Presenza di residui di pesticidi e sostanze sotto accusa

L’indagine ha evidenziato che 10 prodotti su 24 contengono residui di pesticidi. Nessuno supera i limiti consentiti dalla legge, ma in sette casi si tratta di sostanze classificate come CMR dall’Agenzia europea per le sostanze chimiche . Alcune sostanze sono riconosciute anche come interferenti endocrini dall’Agenzia francese Anses, in grado di alterare gli equilibri ormonali.

Tra i pesticidi individuati, il Dimetomorf emerge come il più problematico. Questa sostanza, tossica per la riproduzione e interferente endocrino, non è più autorizzata dall’Unione Europea. In sei passate è stata rilevata la sua presenza: Pomì, Le Stagioni d’Italia, Rosso Gargano, Le Conserve della Nonna, La Torrente e Delizie del Sole . La persistenza di questo fungicida in prodotti ancora in commercio solleva interrogativi su controllo e filiera.

Alcuni prodotti presentano più sostanze da tenere d’occhio. Rosso Gargano contiene Dimetomorf, Spirotetrammato e Difenoconazolo, che è sospettato di essere cancerogeno. Selex riporta tracce di Difenoconazolo e Boscalid, altro interferente endocrino. Questi casi sottolineano come la contaminazione non sia sempre limitata a un solo principio attivo.

Limiti di legge rispettati ma dubbi sulla sicurezza a lungo termine

Nonostante la presenza di pesticidi, nessuno dei campioni supera le soglie previste dalla normativa italiana ed europea. Questo dato certifica il rispetto delle regole vigenti, ma lascia aperta la discussione sul livello di sicurezza reale per i consumatori, soprattutto se si considera l’effetto di sostanze riconosciute tossiche a dosi basse o accumulative.

Le sostanze CMR e gli interferenti endocrini sono oggetto di studio approfondito nel campo della salute pubblica, proprio per la loro capacità di influire negativamente sull’organismo umano. Questo riguarda in particolare categorie delicate come bambini e donne in gravidanza, per cui l’esposizione anche a tracce minime può avere conseguenze.

La situazione rappresenta una questione etica e culturale, al di là del semplice rispetto delle norme. Alimentari consumati frequentemente richiedono una vigilanza più stretta e un’attenzione concreta da parte di produttori e controllori. La qualità alimentare va quindi letta anche con parametri diversi dalla sola conformità giuridica.

Prodotti senza pesticidi e presenza del rame nelle passate biologiche

Su 24 campioni esaminati, 14 risultano privi di residui di pesticidi oltre il rame. Quest’ultimo è presente in tutte le passate, comprese quelle biologiche. Il rame è un elemento consentito nelle coltivazioni biologiche in quanto usato come fungicida naturale, anche se la sua presenza viene attentamente monitorata.

L’assenza di pesticidi sintetici in tanti prodotti indica che è possibile trovare sul mercato passate di pomodoro più pulite sotto questo aspetto. Chi cerca alternative senza residui chimici può orientarsi verso queste soluzioni, senza però dimenticare di verificare sempre l’etichetta e la certificazione biologica.

Il rame, pur accettato come sostanza ammessa, richiama comunque la necessità di attenzione. Essendo un metallo pesante, va considerato come ingrediente con obbligo di dosaggio rigoroso. La presenza di rame non mette in discussione la sicurezza degli alimenti, ma il suo uso sottolinea i limiti delle coltivazioni biologiche nel prevenire contaminazioni.

Mutti e conad tra le passate di pomodoro con migliore qualità e rapporto prezzo

Altroconsumo ha anche valutato la qualità generale delle passate di pomodoro, mettendola a confronto con il prezzo di vendita. Mutti emerge come la passata di pomodoro di migliore qualità tra quelle testate. Conad ha ottenuto un riconoscimento per il miglior rapporto qualità-prezzo. Questi risultati indicano che qualità e prezzo non procedono necessariamente in parallelo.

Alcune passate dal costo contenuto si sono rivelate valide sotto il profilo qualitativo, mettendo in discussione l’idea che l’incremento del prezzo garantisca automaticamente un prodotto superiore. Chi acquista ha quindi la possibilità di trovare alternative con caratteristiche soddisfacenti anche in fasce di prezzo medio-basse.

Il dato mette in evidenza una scelta consapevole possibile per il consumatore, che può orientarsi valutando più elementi: oltre al costo, il profilo di sicurezza e l’assenza di contaminanti rimangono criteri centrali per decidere quale prodotto acquistare. L’attenzione resta alta soprattutto per chi alimenta bambini o persone più vulnerabili.

L’indagine di Altroconsumo arricchisce la conoscenza sullo stato reale delle passate di pomodoro distribuite in Italia, tra rispetto delle regole, tracce chimiche e valutazioni di qualità accessibili. Restano aperti i riflettori soprattutto sulla presenza di sostanze tossiche non più autorizzate e sulle condizioni di sicurezza che l’industria agroalimentare deve garantire ai consumatori.

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