Passaggio visibile dei satelliti Starlink di Spacex il 7 settembre 2025 alle 21:16

Passaggio Visibile Dei Satelli

Passaggio visibile dei satelliti Starlink di SpaceX la sera del 7 settembre 2025. - Gaeta.it

Armando Proietti

7 Settembre 2025

Il 7 settembre 2025 alle 21:16 sarà possibile osservare un passaggio luminoso dei satelliti Starlink. Questi dispositivi spaziali, appartenenti al progetto di SpaceX, attraverseranno il cielo visibile dall’Italia con un’apparizione che durerà circa cinque minuti. Ecco come individuarli, come scaricare le mappe utili per l’osservazione e perché questi satelliti hanno un impatto significativo sul cielo notturno.

Come individuare il passaggio dei satelliti starlink la sera del 7 settembre 2025

Il fenomeno sarà visibile partendo da sud verso nord-est. Per orientarsi correttamente, si consiglia di utilizzare la bussola integrata negli smartphone. Questa indicazione serve a posizionarsi nel punto migliore per l’osservazione, qualche minuto prima dell’orario previsto, cioè intorno alle 21:16. L’evento durerà circa cinque minuti, durante i quali i satelliti formeranno una fila luminosa nel cielo, spesso definita da chi osserva come un “trenino” di luci. In caso si riscontrino problemi nel visualizzare la mappa degli eventi sul sito Heavens-Above, è raccomandato riprovare più tardi o utilizzare altri strumenti online dedicati. Starlink, in effetti, è una costellazione di satelliti in orbita terrestre bassa creata da SpaceX per portare Internet anche nelle aree con scarsa copertura.

Dove trovare e come utilizzare le mappe per vedere i satelliti starlink

Per sapere con precisione quando e dove osservare i satelliti Starlink dall’Italia, il sito Heavens-Above si rivela uno strumento essenziale. È sufficiente selezionare la propria città attraverso il menu in alto a destra del sito. Dopo questa operazione, basta scegliere la voce “passaggi Starlink” dal menù per visualizzare le mappe con date e orari aggiornati. Questi dati sono scaricabili e permettono di programmare al meglio l’osservazione. Heavens-Above offre anche informazioni sui passaggi di altri satelliti e della Stazione Spaziale Internazionale. Questo sito è quindi utile per chiunque voglia seguire un evento astronomico legato agli oggetti artificiali in orbita.

Starlink e l’impatto sul cielo notturno osservabile dall’Italia

Gli ammassi di luci nel cielo, spesso motivo di curiosità e meraviglia per molti, sono in realtà satelliti Starlink. Questo progetto mira a estendere la copertura Internet globale grazie a una rete di satelliti in orbita bassa. Tuttavia, oltre all’utilità che questi dispositivi riportano soprattutto nelle zone rurali o isolate, hanno conseguenze visibili anche sulla qualità della notte. Le file luminose sono assimilabili a una forma di «inquinamento» visivo nel cielo, paragonabile a riflessi iridescenti che segnalano una presenza inquinante, come nel caso di una pozzanghera contaminata. Detto in termini più concreti, la presenza di questi satelliti altera la purezza delle osservazioni astronomiche e la percezione naturale del cielo.

I rischi e le conseguenze dell’aumento dei satelliti artificiali in orbita terrestre

I satelliti artificiali rappresentano una fonte crescente di disturbo per la ricerca astronomica, sia amatoriale che professionale. La loro luminosità elevata disturba i telescopi e rende difficile ottenere dati accurati anche in luoghi isolati e privi di inquinamento luminoso artificiale, come osservatori situati in Cile, Hawaii e nelle isole Canarie. Il numero in aumento di satelliti in orbita terrestre bassa aumenta pure il pericolo di collisioni tra questi corpi, rischiando di scatenare un effetto domino noto come sindrome di Kessler. Questo fenomeno potrebbe rendere inutilizzabili alcune orbite chiave minacciando l’intera rete di satelliti. In sostanza, il cielo notturno libero da contaminazioni luminose da satelliti sta diventando sempre più un ricordo.

Le osservazioni saranno quindi uno spettacolo da non perdere il 7 settembre ma vanno considerate nel quadro più ampio delle trasformazioni che l’uso massiccio delle tecnologie spaziali impone all’ambiente che ci circonda.