Partono i lavori di demolizione della copertura del deposito ersma all’ex centrale nucleare di Caorso

Partono i lavori di demolizione della copertura del deposito ersma all’ex centrale nucleare di Caorso

a Caorso (Piacenza) iniziano le demolizioni della copertura del deposito Ersma, gestito da Sogin, per trasformarlo entro il 2028 in un sito sicuro per lo stoccaggio di rifiuti radioattivi a bassa e media attività.
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A Caorso (Piacenza) è iniziata la demolizione della copertura del deposito Ersma, parte di un progetto di ristrutturazione volto a trasformarlo in un sito sicuro per lo stoccaggio di rifiuti radioattivi a bassa e media attività entro il 2028. - Gaeta.it

A Caorso, in provincia di Piacenza, sono cominciate le operazioni di demolizione della copertura del deposito temporaneo Ersma, nell’area dell’ex centrale nucleare. Questo intervento fa parte di un programma più ampio di ristrutturazione che mira a trasformare il deposito entro il 2027, con l’obiettivo di renderlo operativo già nel primo semestre del 2028. Il sito sarà destinato allo stoccaggio di rifiuti radioattivi a bassa e media attività derivanti dalla dismissione e smantellamento della centrale.

Demolizione della copertura: tecniche e materiali coinvolti

La fase attuale riguarda la demolizione della copertura del deposito Ersma, affidata a Sogin, la società pubblica incaricata dello smantellamento degli impianti nucleari. L’operazione si concentra sull’asportazione della copertura che, una volta completata, produrrà diversi blocchi di cemento armato, ciascuno del peso intorno alle 20 tonnellate. La demolizione viene effettuata con tecniche di taglio a disco e filo diamantato, procedure che consentono di effettuare interventi precisi, riducendo al minimo la dispersione di polveri e detriti, con l’ausilio di una gru per movimentare i grossi blocchi.

Quantità e materiali coinvolti

In totale, la demolizione coinvolgerà circa 1.860 tonnellate di cemento e materiale metallico. Si tratta di un’importante operazione di bonifica e rimozione, fondamentale per permettere il rifacimento e l’ampliamento degli spazi interni destinati allo stoccaggio dei rifiuti radioattivi. Il lavoro, programmato per concludersi entro l’autunno, segnerà il passaggio verso una nuova fase del progetto di riqualificazione della struttura.

Ristrutturazione e nuovo deposito: caratteristiche e capacità

Dopo la demolizione dei sistemi e delle opere civili interne, esclusi gli elementi perimetrali esterni, partirà la ristrutturazione completa del deposito. Verrà realizzata una nuova planimetria interna, articolata su due campate lunghe 20 metri, per aumentare lo spazio destinato allo stoccaggio dei rifiuti. La capacità del deposito sarà ampliata fino a un massimo di 2.100 metri cubi.

Il deposito Ersma sarà destinato a contenere esclusivamente i rifiuti di bassa e media attività prodotti durante la dismissione della centrale nucleare di Caorso. Questo comprende anche i materiali radioattivi che emergeranno dalle operazioni future di smantellamento dell’edificio reattore, elemento centrale dell’impianto. La nuova struttura garantirà un luogo sicuro e organizzato per il mantenimento temporaneo di questi materiali fino al loro smaltimento definitivo.

Il contesto istituzionale e le dichiarazioni ufficiali

La notizia dell’avvio della demolizione è stata comunicata durante il tavolo per la trasparenza sulla dismissione della centrale nucleare di Caorso. L’incontro si è svolto nella mattinata del 2025 presso il Comune di Caorso, e ha visto la partecipazione dell’assessora regionale all’Ambiente, Irene Priolo, insieme a rappresentanti degli enti locali, dirigenti di Sogin, funzionari dell’Isin – l’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione – e di Arpae, l’Agenzia per la prevenzione ambientale.

Trasparenza e monitoraggio

Il tavolo ha fornito un’occasione di confronto e aggiornamento sulle fasi operative del progetto di smantellamento, ponendo l’accento sulla trasparenza e sul monitoraggio costante da parte degli enti preposti. La presenza coordinata di istituzioni e tecnici rafforza il controllo sulla sicurezza delle attività, fondamentali per gestire materiali radioattivi in maniera responsabile e tutelare l’ambiente e la popolazione attorno al sito. “La trasparenza e la collaborazione sono essenziali per garantire la sicurezza e la tutela del territorio,” hanno sottolineato i rappresentanti durante l’incontro.

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