Parte il progetto Airone a Latina per sostenere gli orfani di femminicidio e le famiglie affidatarie

Parte il progetto Airone a Latina per sostenere gli orfani di femminicidio e le famiglie affidatarie

Il progetto Airone, lanciato a Latina, sostiene orfani di femminicidio e famiglie affidatarie, promuovendo inclusione sociale e diritti dei bambini attraverso attività educative nelle scuole.
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Parte il progetto Airone a Latina per sostenere gli orfani di femminicidio e le famiglie affidatarie - Gaeta.it

Il progetto Airone è stato ufficialmente lanciato a Latina, con l’intento di supportare gli orfani delle vittime di femminicidio e le famiglie affidatarie. Questo programma, recentemente approvato dalla Commissione Istruzione del Comune, mira a favorire l’inclusione sociale e a restituire opportunità di vita a una fascia vulnerabile della popolazione. Non solo il comune di Latina, ma anche diverse scuole della provincia parteciperanno a questo importante progetto, estendendo l’impatto a più comunità locali.

Gli obiettivi del progetto Airone

Il progetto Airone si propone di instaurare un modello d’intervento flessibile e personalizzato per gli orfani di crimine domestico. Le istituzioni coinvolte mirano a garantire pari opportunità di crescita e sviluppo a questi bambini, sia dal punto di vista sociale che culturale ed economico. Come sottolinea Michela Verga, Presidente del Comitato Provinciale di Latina per l’Unicef, uno degli obiettivi fondamentali è far emergere la consapevolezza sociale rispetto al tema del femminicidio e dei suoi effetti devastanti sulle famiglie rimaste. Il progetto si propone di fornire strumenti culturali sia per la prevenzione sia per l’intervento, per sensibilizzare la comunità e promuovere la tutela dei diritti dei bambini.

Per conseguire questi obiettivi, il progetto prevede diverse attività nelle scuole. Attraverso un laboratorio partecipativo della durata di due ore, gli operatori Unicef si concentreranno sull’alfabetizzazione emotiva, ossia sul riconoscimento e la gestione delle emozioni. È essenziale, infatti, consentire ai bambini di comprendere i propri sentimenti e di esprimerli in modo sano. Oltre a questo, si parlerà dei diritti fondamentali dei bambini, ricordando loro che anche dalle prime fasi della vita, hanno diritto al gioco, che è spesso dato per scontato. Per molti di loro, però, le condizioni non sempre permettono di usufruire di tali diritti, e rimanere privati dei momenti di gioco può influenzare gravemente il loro sviluppo.

La presentazione del progetto e i suoi protagonisti

Il lancio ufficiale del progetto Airone si è svolto presso l’istituto comprensivo Don Milani di Latina, con la presenza di diverse figure istituzionali e rappresentanti delle associazioni coinvolte. Tra i partecipanti c’era Giuseppe Coriddi, Presidente della Commissione Istruzione del Comune di Latina, insieme a Valentina Colonna, consigliera comunale delegata per i progetti Unicef. L’evento ha visto anche la presenza di Emiliana Bozzella, rappresentante di Unicef presso l’Ufficio scolastico provinciale, e Lorena Fatinato, referente del progetto Airone per l’istituto Don Milani.

Particolarmente significativa è stata la partecipazione di Daunia De Luca, responsabile dell’Ufficio Scuola Unicef Italia, che ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardanti l’importanza dei progetti di sensibilizzazione nelle scuole. La presidente Michela Verga ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra istituzioni e comunità per supportare efficacemente questi bambini. La delegata alla scuola Ileana Ogliari e Stefania Mariani, responsabile per eventi e raccolta fondi, hanno anch’esse conferito lustro all’evento, dimostrando l’impegno di Unicef nel promuovere i diritti dei minori in situazioni difficili.

In sintesi, il progetto Airone rappresenta un’importante iniziativa per affrontare una delle questioni più gravi e attuali della nostra società. Con un approccio mirato e una forte volontà di creare opportunità per i più vulnerabili, Airone si propone di fare la differenza non solo per gli orfani di femminicidio, ma per l’intera comunità.

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