Parere negativo del ctr via sul progetto Eni Rewind per impianto fanghi a Porto Marghera, stop all’iter

Parere negativo del ctr via sul progetto Eni Rewind per impianto fanghi a Porto Marghera, stop all’iter

Il comitato tecnico regionale boccia il progetto di Eni Rewind a Porto Marghera per rischi ambientali e sanitari legati ai Pfas, con la regione Veneto che sospende l’autorizzazione per tutelare salute e ambiente.
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La valutazione di impatto ambientale ha respinto il progetto di Eni Rewind per un impianto a Porto Marghera, evidenziando rischi ambientali e sanitari legati soprattutto alla gestione dei PFAS, con conseguente sospensione dell’iter autorizzativo. - Gaeta.it

La valutazione di impatto ambientale ha incassato un parere negativo sul progetto di Eni Rewind per un impianto di trattamento dei fanghi di depurazione civile a Porto Marghera, nel comune di Venezia. Questa decisione mette in atto una sospensione del procedimento autorizzativo, dal momento che l’autorizzazione ambientale rappresenta una condizione imprescindibile per andare avanti con il progetto. A darne notizia è l’assessore all’ambiente della regione Veneto, Gianpaolo Bottacin.

Cosa ha detto il comitato tecnico regionale

Il comitato tecnico regionale per la valutazione di impatto ambientale ha espresso un giudizio critico sulle garanzie presentate da Eni Rewind riguardo all’impatto ambientale e sanitario del nuovo impianto a Porto Marghera. Il comitato ha sottolineato come non siano state chiarite tutte le questioni fondamentali, specie quelle sollevate dall’Istituto Superiore di Sanità e dalle autorità locali responsabili della salute pubblica. Queste preoccupazioni prendono particolare rilevanza in un’area già da tempo sottoposta a forti pressioni ambientali. Porto Marghera è noto infatti per essere un territorio vulnerabile a causa delle attività industriali storiche e delle contaminazioni accumulate negli anni.

Il principio di giustizia ambientale e le criticità

Il comitato ha inoltre fatto riferimento al principio di “giustizia ambientale”, che richiede uno sguardo attento sull’equità e sulle condizioni ambientali del territorio. La presenza di criticità irrisolte, secondo il parere del Ctr Via, non permette di escludere possibili rischi per la salute dei residenti e per l’ecosistema circostante. Per questo motivo la valutazione si è conclusa con un giudizio contrario, bloccando così la prosecuzione delle procedure autorizzative.

Aspetti tecnici problematici: i pfas e la combustione

Uno degli aspetti centrali del dossier riguarda la combustione dei composti perfluoroalchilici , sostanze notoriamente persistenti e dannose per l’ambiente e la salute. Il comitato ha evidenziato che le temperature previste per la combustione nel nuovo impianto non risultano sufficienti a garantire una degradazione completa di queste molecole inquinanti. Questa lacuna tecnica è considerata dalla commissione un punto critico che rischia di vanificare gli obiettivi di sicurezza ambientale dell’iniziativa.

La gestione e lo smaltimento dei Pfas sono temi aperti e complessi a livello nazionale, viste le proprietà molto resistenti di queste sostanze e le difficoltà legate alla loro disgregazione. Eni Rewind, nel progetto presentato, non ha saputo fornire elementi convincenti sui protocolli operativi e sulle tecnologie impiegate per evitare emissioni pericolose o residui tossici. La posizione espressa da Ctr Via mette così in evidenza un problema tecnico che va oltre il solo ambito locale e che necessita di approfondimenti ulteriori.

La posizione della regione veneto

L’assessore Gianpaolo Bottacin ha voluto sottolineare l’indipendenza del comitato tecnico regionale nel formulare il giudizio sulla valutazione di impatto ambientale, ribadendo come la decisione sia dettata esclusivamente da criteri tecnici e non da interferenze politiche. Bottacin ha ribadito inoltre l’impegno della regione Veneto nel vigilare su tutte le questioni ambientali, mettendo in primo piano la tutela della salute pubblica e la sicurezza dei cittadini.

Questo episodio conferma la sensibilità con cui l’amministrazione regionale affronta le tematiche ambientali, soprattutto in una zona delicata come Porto Marghera, che da decenni convive con problemi legati all’inquinamento industriale e alle sue conseguenze. La sospensione dell’iter autorizzativo segnala l’attenzione verso un controllo rigoroso delle opere proposte e una prudenza nella gestione di impatti potenziali, con un occhio sempre rivolto alla qualità dell’aria, dell’acqua e del territorio.

Porto marghera e i progetti industriali: un caso emblematico

Porto Marghera resta cosi al centro di interrogativi legati alla compatibilità ecologica dei progetti industriali, e questo caso ne rappresenta un esempio concreto. Lo stop al progetto Eni Rewind è un momento significativo nel percorso di tutela ambientale del territorio veneziano.

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