Parchi nazionali americani, ingressi più costosi per i turisti stranieri e priorità per residenti negli usa

Parchi nazionali americani, ingressi più costosi per i turisti stranieri e priorità per residenti negli usa

la casa bianca introduce tariffe più alte per i turisti stranieri nei parchi nazionali degli stati uniti, con priorità nelle prenotazioni per i residenti usa e fondi destinati a conservazione e manutenzione ambientale
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La Casa Bianca ha introdotto tariffe più alte per i turisti stranieri nei parchi nazionali USA, privilegiando i residenti, con l’obiettivo di finanziare la conservazione ambientale e la manutenzione delle strutture. - Gaeta.it

Le nuove disposizioni della Casa Bianca cambiano le regole per chi visita i parchi nazionali degli Stati Uniti. Il presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che introduce tariffe più alte per i turisti internazionali e stabilisce priorità nei sistemi di prenotazione per chi risiede negli usa. Cosa succederà ai prezzi d’ingresso e come funzioneranno le prenotazioni resta però poco chiaro. Intanto, alcuni parchi come il Great Smoky Mountains continuano a essere accessibili senza alcun costo.

Le nuove tariffe per i visitatori stranieri nei parchi nazionali degli stati uniti

Il testo dell’ordine esecutivo firmato da Trump punta a differenziare il costo dei biglietti d’ingresso in base alla residenza. La misura è stata annunciata in Iowa, dove il presidente ha ribadito che l’iniziativa rispecchia la filosofia “america first”. In pratica, i cittadini statunitensi non vedranno modifiche nelle tariffe per visitare i parchi, mentre i turisti stranieri – cioè chi non ha cittadinanza o residenza negli usa – dovranno affrontare prezzi più alti.

Non sono stati però comunicati i dettagli precisi riguardo gli aumenti. Oggi, per esempio, i biglietti per accedere a parchi come Yellowstone, Yosemite e il Grand Canyon costano intorno ai 35 dollari per veicolo. Rimane dunque un punto interrogativo su quanto lieviteranno le tariffe per i visitatori stranieri e se ci saranno differenze anche a seconda dei diversi parchi, visto che alcuni offrono ingresso gratuito o tariffe variabili.

L’annuncio non ha chiarito neppure il meccanismo con cui verranno gestite le prenotazioni che prevedono la priorità per i residenti negli Stati Uniti. Le modalità di controllo saranno fondamentali per capire il reale impatto sui flussi di turisti internazionali e per potenzialmente evitare situazioni di affollamento o code eccessive nelle stagioni di punta.

Differenze nei prezzi e accessi attuali ai parchi più visitati

Alcuni parchi nazionali degli usa adottano già politiche diverse in termini di ingresso e prenotazioni. Yellowstone, Yosemite e il Grand Canyon si equiparano per un costo standard intorno ai 35 dollari a veicolo per l’entrata. Si tratta di una tariffa fissa valida per sette giorni e che copre l’ingresso a più persone trasportate su una singola auto.

Al contrario, il Great Smoky Mountains National Park, parco che ha registrato il maggior numero di visitatori nel 2024, non applica nessun biglietto d’ingresso. Questa forma di apertura gratuita lo rende molto accessibile ma comporta sfide sul controllo del flusso turistico e la salvaguardia dell’ambiente.

Queste differenze evidenziano la varietà delle scelte già operative nei parchi. Con il nuovo ordine esecutivo, diventa cruciale capire se e come questa eterogeneità verrà modificata da tariffe più elevate per gli stranieri, se saranno introdotti servizi riservati ai residenti o se resteranno parametri diversi in base alle caratteristiche ambientali e gestionali di ogni area protetta.

Gli obiettivi dichiarati della amministrazione con le nuove tariffe

Secondo la Casa Bianca, queste modifiche puntano a valorizzare i cosiddetti tesori nazionali. L’esecutivo definisce il provvedimento come un “investimento” destinato a garantire risorse che finanzieranno interventi di restauro e protezione ambientale. Verranno alimentati fondi per manutenzione e conservazione delle infrastrutture all’interno dei parchi, con un’attenzione particolare ai danni provocati dall’afflusso turistico.

L’idea base è che i cittadini americani, attraverso le tasse pagate, contribuiscono in modo significativo a mantenere attivi e ben curati questi spazi pubblici, perciò devono avere un trattamento preferenziale rispetto ai visitatori stranieri. Eppure questa lettura suscita domande su come saranno applicate e verificate queste differenziazioni, in che modo verranno redistribuite le risorse ricavate e quale impatto avranno sul turismo internazionale.

Prospettive economiche e ambientali

Nel concreto, si attende che la maggiore entrata derivante da queste nuove tariffe generi “centinaia di milioni di dollari”. Serviranno per coprire costi urgenti, ma anche per garantire un equilibrio tra sfruttamento turistico e tutela ambientale, con una politica a favore dei residenti statunitensi che dovrà ancora essere definita nel suo funzionamento operativo.

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