Papa revoca lo stato clericale al diacono Frateschi per abusi su minori a Latina

Papa Revoca Lo Stato Clericale

Diacono Frateschi sospeso dal sacerdozio per abusi a Latina - Gaeta.it

Sara Gatti

16 Settembre 2025

Le autorità ecclesiastiche di Latina hanno notificato ad Alessandro Frateschi, diacono permanente, il decreto che lo lascia fuori dallo stato clericale. La decisione arriva direttamente da papa Leone XIV ed è legata a accuse molto gravi: abusi sessuali su cinque minori, commessi tra il 2018 e gennaio 2023. Con questo provvedimento, il ministero religioso di Frateschi si chiude definitivamente, senza possibilità di appello.

Latina, la notifica in carcere e le nuove restrizioni per Frateschi

Martedì mattina, nel carcere di Latina, Frateschi ha ricevuto ufficialmente il decreto che lo esclude dalla vita ecclesiastica. Non solo viene revocata l’ordinazione, ma il documento chiarisce che non potrà più rappresentare la Chiesa in alcun modo. Niente omelie, niente insegnamento della religione cattolica o di materie teologiche. E niente incarichi in parrocchie o seminari, nemmeno nelle scuole o università sotto l’egida ecclesiastica. Le restrizioni valgono anche per le istituzioni che, pur non dipendendo direttamente dalla Chiesa, sono comunque legate all’insegnamento religioso.

Il divieto non si limita quindi al ministero, ma abbraccia ogni forma di insegnamento teologico o religioso dentro strutture ecclesiastiche o educative collegate. In pratica, Frateschi è stato tagliato fuori da qualsiasi attività pubblica o privata che possa richiamare il suo ruolo clericale.

Le accuse pesanti e il ruolo del Dicastero per la Dottrina Della Fede

Le accuse contro Frateschi parlano di abusi sessuali su cinque minorenni. Tre di loro erano suoi studenti in una scuola superiore di Latina, dove insegnava religione cattolica con un incarico annuale. Un quarto minore era affidato a lui direttamente, mentre il quinto è figlio di amici di famiglia. Il periodo in cui si sarebbero verificati gli abusi va dal 2018 fino a gennaio 2023.

La vicenda è stata seguita dal Dicastero per la Dottrina della Fede, l’organismo che si occupa dei cosiddetti Delicta graviora, cioè i reati più gravi contro il sesto comandamento, soprattutto se riguardano minori. La chiarezza e la gravità delle prove hanno portato a portare il caso direttamente all’attenzione di papa Leone XIV, che ha emesso il decreto per la riduzione allo stato laicale.

Dalla Diocesi Di Latina al decreto papale: come è andata l’indagine

Quando il caso è emerso, il vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, monsignor Mariano Crociata, ha subito girato la situazione al Dicastero per la Dottrina della Fede. Il 30 gennaio 2023, l’Ufficio Scuola della Curia diocesana ha segnalato la richiesta di sostituire Frateschi come insegnante di religione. Lo stesso giorno, Crociata ha incontrato il diacono per ascoltare la sua versione e ha preso le sue dimissioni.

Subito dopo, il vescovo ha revocato l’idoneità di Frateschi a insegnare religione cattolica e lo ha allontanato temporaneamente dal ministero diaconale. Ha quindi firmato il decreto per aprire un’indagine preliminare canonica, raccogliendo tutti gli elementi necessari da inviare al Dicastero, che ha preso in mano il processo.

La Diocesi Di Latina risponde: vicinanza alle vittime e impegno per la tutela dei minori

La Diocesi di Latina ha definito questa vicenda una ferita profonda per tutta la comunità. Ha espresso vicinanza e solidarietà alle vittime e alle loro famiglie, sottolineando l’importanza di sostenere chi ha subito questi abusi. Il caso ha spinto a una riflessione seria per rafforzare gli strumenti di protezione dei minori.

Il Servizio Interdiocesano per la Tutela dei Minori ha rilanciato l’invito a chiunque abbia subito abusi o sia a conoscenza di comportamenti sospetti in ambito ecclesiastico — anche se risalenti al passato — a rivolgersi al Centro di Ascolto attivato dalla diocesi. Sono disponibili numeri di telefono e indirizzi email per segnalazioni e richieste di aiuto. La diocesi ricorda però che questi canali non sostituiscono il ruolo dell’Autorità giudiziaria dello Stato, a cui è sempre consigliato rivolgersi per primi.