Papa Leone XIV invia messaggio per il terzo anniversario del mensile l’osservatore di strada

Papa Leone XIV invia messaggio per il terzo anniversario del mensile l’osservatore di strada

a tre anni dalla nascita, l’osservatore di strada riceve il messaggio di papa leone xiv che ne celebra il ruolo nel dare voce agli ultimi e promuovere speranza e solidarietà a roma
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Il mensile "l’osservatore di strada" celebra i suoi tre anni con un messaggio di ringraziamento di papa Leone XIV, che ne sottolinea l’importanza nel dare voce agli ultimi e promuovere una nuova prospettiva di solidarietà e speranza. - Gaeta.it

A tre anni dal primo numero, il mensile l’osservatore di strada riceve un messaggio di ringraziamento dal papa leone xiv. Il periodico, nato il 29 giugno 2022, si distingue per raccontare storie di chi vive ai margini, dando voce a chi spesso resta invisibile nelle cronache ordinarie. Il evento per celebrare questa ricorrenza si è svolto nella sede di mediterranea rete della società san vincenzo de’ paoli a roma, con la redazione e amici della testata presenti a celebrare il traguardo raggiunto. Il papa ha voluto sottolineare l’importanza di guardare il mondo da prospettive diverse, abbattendo schemi e convenzioni.

Un messaggio di papa leone xiv per chi racconta gli ultimi

Nel suo messaggio per il terzo anniversario, papa leone xiv ha voluto esprimere gratitudine a tutti i componenti della redazione e ai volontari che distribuiscono gratuitamente il mensile fra i pellegrini a piazza san pietro. Ha ricordato come l’osservatore di strada sia un progetto nato piccolo ma con un grande significato, in cui “gli ultimi diventano protagonisti”, parafrasando le parole di papa francesco pronunciata all’angelus proprio nel giorno della prima uscita del giornale. Il pontefice ha sottolineato l’importanza di ascoltare la voce di chi non ha voce e di cambiare la prospettiva da cui si guarda il mondo.

Lo spirito del mensile e la sua distribuzione

Le sue parole hanno messo in risalto lo spirito del mensile, che offre uno sguardo dalla strada, lontano dalle comodità dei luoghi più istituzionali e tradizionali. La distribuzione delle copie ogni domenica in piazza san pietro accompagna la presenza del papa durante l’angelus, creando un momento di condivisione con i pellegrini e i cittadini. La dimensione umana del lavoro del giornale viene descritta come un contributo prezioso a una visione del mondo meno convenzionale, capace di portare una piccola “città di dio” all’interno della “città degli uomini”.

La festa nella sede di mediterranea rete della società san vincenzo de’ paoli

Il 29 giugno 2025 la redazione di l’osservatore di strada ha riunito soci e amici nella sede di mediterranea rete della società san vincenzo de’ paoli, in via della nocetta 191 a roma, per celebrare i tre anni dalla nascita del mensile. Alla cerimonia hanno partecipato figure di rilievo come il prefetto del dicastero per la comunicazione paolo ruffini, che ha letto il messaggio del papa, insieme al segretario monsignor lucio ruiz e ad andrea monda, direttore de l’osservatore romano.

Interventi e saluti durante la cerimonia

Durante l’incontro sono arrivati anche i saluti di giuliano crepaldi, presidente della società san vincenzo de’ paoli, a sottolineare il legame tra il mensile e il mondo del volontariato. La festa ha rappresentato un momento di confronto e di ricordo del percorso compiuto dalla testata. I presenti hanno potuto ascoltare il messaggio di sottofondo che accompagna tutte le uscite, un invito alla speranza e alla solidarietà verso chi vive situazioni difficili.

La sede ha fatto da cornice a una celebrazione sentita, nella quale sono state apprezzate le storie riportate da chi spesso si muove ai margini della società. Il racconto di questa esperienza ha messo al centro il valore del mettersi in gioco attraverso la parola, il racconto e l’ascolto. Il mensile appare così come un ponte tra la realtà della strada e il cuore della città eterna.

L’importanza di guardare il mondo dalla strada e cambiare prospettiva

Papa leone xiv ha richiamato più volte l’attenzione sulla necessità di guardare il mondo con occhi diversi, acquisendo il coraggio di cambiare prospettiva. Ha spiegato che stare dalla strada permette di cogliere aspetti della vita spesso ignorati dai media tradizionali e dalle narrazioni più convenzionali. Questa prospettiva nuova serve per far emergere le voci nascoste, abbattere pregiudizi e offrire una testimonianza più completa dell’umanità.

Rompere schemi e convenzioni

Secondo il papa, il giornale aiuta a rompere schemi e convenzioni che rischiano di creare distanze tra i cittadini e chi vive nei contesti più difficili. Da questa attitudine nascono spazi di ascolto, di attenzione e di partecipazione che aprono a una realtà più ricca. Il messaggio ricorda come la speranza non manchi mai quando si crede nell’amore di dio, anche nelle vite più complesse e segnate.

Questa posizione suggerisce di non chiudersi in punti di vista fissi e ripetitivi, ma di mettersi in ascolto con umiltà e concretezza, per assaporare pienamente la varietà delle storie che compongono una comunità. L’esperienza del mensile sembra così rinnovare ogni settimana la possibilità di riconoscere la mano divina nelle storie dei più dimenticati.

La carità e la speranza come motori del progetto l’osservatore di strada

Nel messaggio si trovano riferimenti alla compassione e all’umiltà, citando un passaggio di sant’agostino dalle otto massime delle beatitudini. Il papa sottolinea come questi valori siano alla base del lavoro svolto dalla redazione e dai collaboratori. La carità verso gli ultimi diventa così linfa per trasformare il dolore in segno di speranza e testimonianza di amore.

Le storie raccolte rappresentano un esempio diretto di come la fede possa aiutare a superare le difficoltà, dando senso anche a chi si trova in situazioni di marginalità. L’osservatore di strada infatti non si limita a narrare, ma diventa strumento per far riconoscere la presenza di dio nelle vite concrete. Il giornale diventa così un catalizzatore di solidarietà, un mezzo con cui continuare a dare spazio a chi non ha mai voce.

Speranza, concretezza e dialogo con i pellegrini

È evidente come la speranza ritorni come filo conduttore nel messaggio, evitando qualsiasi tono idealistico. Si parla di concretezza, di storie vissute e di un impegno tangibile, portato avanti con costanza, a volte non facile, ma significativo per la chiesa e per la società. La presenza del mensile in piazza san pietro durante l’angelus testimonia questa volontà di tenere aperto un dialogo vivo con i pellegrini e i cittadini, dando concretezza a valori che altrimenti rischierebbero di rimanere astratti.

Il messaggio di papa leone xiv ribadisce così la centralità della misericordia e dell’attenzione a ogni singola storia umana nel percorso di questa piccola ma incisiva realtà editoriale.

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