Il ministero della Cultura ha confermato l’impegno a favore della candidatura di Ostia Antica come sito patrimonio Unesco. Questa scelta vuole sottolineare il valore storico e culturale dell’area, riconosciuta per le sue importanti stratificazioni archeologiche. Il ministro Alessandro Giuli ha espresso chiaramente l’intenzione di valorizzare Ostia come luogo di interesse nazionale e internazionale, sottolineando il legame diretto con la storia di Roma.
Il valore storico di ostia antica e il suo confronto con pompei
Ostia Antica è stata definita dal ministro Giuli come “la nostra Pompei”, richiamando l’idea di un patrimonio unico in grado di raccontare la storia dell’identità italiana attraverso millenni. Situata all’imbocco del Tevere, la città antica rappresenta una testimonianza straordinaria, capace di tramandare l’evoluzione urbana, sociale e culturale del mondo romano. Non a caso, gli scavi hanno portato alla luce reperti che la collocano su un piano paragonabile alle grandi scoperte archeologiche italiane. Tra queste, spicca il bagno rituale ebraico più antico mai ritrovato, un elemento che arricchisce ulteriormente il valore culturale e storico del sito.
Ostia come specchio della storia romana
Il paragone con Pompei non nasce solo dall’importanza archeologica, ma anche dalla capacità del sito di restituire una visione completa di una civiltà passata. Ostia, infatti, permette di osservare da vicino le attività quotidiane di un insediamento portuale e il suo ruolo strategico nell’Antica Roma, rendendolo uno specchio fedele della storia romana. Questa prospettiva amplifica l’attenzione su questo patrimonio, spingendo verso la necessità di preservarlo e promuoverlo.
Leggi anche:
La visione di rigenerazione urbana e rilancio congiunto di ostia
La candidatura a patrimonio Unesco, come ha ribadito il ministro Giuli, non può limitarsi al solo riconoscimento archeologico. Occorre abbinare il valore storico a un progetto di rigenerazione urbana che coinvolga l’intera area. Questo comporta un’integrazione tra il patrimonio antico e le esigenze contemporanee della città, sia in termini infrastrutturali sia di gestione amministrativa. Ostia, secondo il ministro, non può rimanere un luogo marginale o dimenticato; deve invece diventare un punto di riferimento per cultura, turismo e sviluppo locale.
Nel discorso si è evidenziata la collaborazione con la Regione Lazio e il presidente Luca Rocca, che condividono la stessa priorità per il rilancio di Ostia. La strategia si inserisce nel più ampio piano Olivetti dedicato alla rigenerazione delle periferie, con attenzione particolare ai decreti attuativi ormai quasi pronti. L’idea che guida questo intervento è far sì che Ostia non resti solo un sito archeologico, ma si trasformi in un polo di attrazione internazionale, capace di coniugare passato e presente con nuove opportunità.
Progetto integrato tra passato e futuro
Il legame tra tutela storica e sviluppo urbano si configura come pilastro essenziale per il futuro di Ostia, mirando a valorizzare il sito in modo sostenibile e innovativo.
L’importanza politica e culturale dell’impegno ministeriale
L’impegno del ministero della Cultura per Ostia Antica si traduce non solo in parole ma in un progetto concreto che coinvolge vari livelli istituzionali. La presenza del ministro Giuli a una manifestazione pubblica come la festa di Fratelli d’Italia a Roma ne sottolinea la rilevanza politica. La candidatura internazionale del sito diventa così anche un’occasione per rimarcare l’identità culturale italiana e per promuovere la tutela del patrimonio storico sul territorio.
Lo stato di avanzamento del piano Olivetti e i decreti attuativi prossimi alla pubblicazione indicano una messa in moto delle procedure necessarie per avviare un percorso concreto. Il progetto raccoglie intese tra ministero e Regione Lazio, rafforzando il legame operativo tra le istituzioni. Questo sforzo congiunto mira a rendere Ostia un esempio di valorizzazione integrata, indispensabile per evitare ulteriori abbandoni e per restituire dignità a un luogo di grande rilievo.