La mattina del 2025 ha visto Papa Leone XIV ricevere gli organizzatori del terzo World Meeting on Human Fraternity, un evento dedicato alla promozione della pace e della solidarietà tra i popoli. L’udienza si è svolta nella Basilica di San Pietro e ha riunito figure di rilievo che hanno contribuito a promuovere la fraternità a livello globale, tra cui vari premi Nobel per la Pace.
La presenza dei Premi Nobel Per La Pace al meeting internazionale
Tra i partecipanti al World Meeting on Human Fraternity spiccava un gruppo numeroso di premi Nobel per la Pace. Tra di loro, erano presenti Nadia Murad, attivista irachena, Jody Williams dagli Stati Uniti, la liberiana Leymah Gbowee, e Tawakkol Karman dallo Yemen. Non mancavano il russo Dimitri Muratov, l’ucraina Oleksandra Matvijčeslavivna Matvijčuk, Maria Ressa, giornalista filippina, e Denis Mukwege dalla Repubblica Democratica del Congo. L’evento ha incluso altri nomi di grande rilievo, quali il cardinale Mauro Gambetti e personalità accademiche come Elena Beccalli, rettrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
La partecipazione di queste figure ha dato un carattere internazionale e simbolico all’incontro, dimostrando l’importanza di un dialogo globale e interdisciplinare. La presenza di differenti profili, dai leader religiosi agli accademici, fino agli attivisti premiati, ha creato un momento di confronto diretto attorno ai temi della pace e della fraternità.
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Papa Leone Xiv ribadisce il no alla guerra come via per i conflitti
Nel suo intervento, Papa Leone XIV ha esplicitato la necessità di porre un “no” netto alla guerra e un “sì” fermo alla pace. Ha richiamato gli insegnamenti di Papa Francesco, sottolineando come la guerra non risolva i problemi alla base dei conflitti. Ha richiamato poi un episodio biblico, quello di Caino e Abele, mentre evidenziava che il primo omicidio della storia non deve essere visto come un destino inevitabile o una consuetudine accettabile.
Il Papa ha menzionato la domanda che Dio rivolge a Caino: “Dov’è tuo fratello?”. Questo quesito, secondo Leone XIV, rappresenta un principio di giustizia fondamentale. Dio non punisce Caino con la vendetta, ma invita alla riflessione e all’assunzione di responsabilità, dando così una guida morale che accompagna la storia dell’umanità.
Nuove prospettive per carità sociale e alleanze tra saperi
Durante l’udienza con i partecipanti al World Meeting on Human Fraternity, Leone XIV ha chiesto di considerare modalità nuove di carità sociale. Ha suggerito di promuovere intese tra diverse conoscenze e di valorizzare la solidarietà tra generazioni. Ha messo in evidenza che queste iniziative devono essere inclusive, coinvolgendo non solo i poveri come beneficiari passivi, ma anche come protagonisti attivi nel processo di discernimento e dialogo.
Il Pontefice ha poi parlato dell’esigenza di formare una “alleanza dell’umano” ispirata a principi diversi da quelli di potere e profitto. Ha ribadito che questa alleanza dovrebbe poggiare sulla cura, il dono e la fiducia, che definisce pilastri cruciali per un’economia capace di non generare danni o uccidere la speranza delle persone.
Partecipanti di rilievo e rappresentanti di differenti istituzioni
Oltre ai Nobel per la Pace, fra le presenze di rilievo all’udienza figuravano Vincenzo Gesmundo, segretario generale di Coldiretti, Paolo Ruffini, e Enrico Giovannini. Ermete Realazzi, presidente della Fondazione Symbola, e Simona Agnes, membro del consiglio di amministrazione Rai, hanno rappresentato istituzioni culturali e mediatiche. Padre Enzo Fortunato e padre Paolo Benanti hanno portato l’esperienza religiosa e filosofica, mentre Enzo Cursio, coordinatore della FAO Nobel Alliance for Food Security and Peace, ha fatto da collegamento con temi di sicurezza alimentare e sviluppo.
La presenza del direttore del Sole 24 Ore, Fabio Tamburini, ha confermato l’interesse mediatico per l’evento. Questo ha contribuito a diffondere il messaggio di fratellanza e a dare visibilità ad un confronto che spazia dai temi religiosi a questioni sociali ed economiche.
L’udienza di Papa Leone XIV al World Meeting on Human Fraternity ha rinsaldato un messaggio chiaro: il richiamo alla pace va al di là delle parole, richiede azioni concrete, partecipazione collettiva e nuovi modi di concepire la solidarietà tra i popoli.