Papa Francesco, durante l’Angelus celebrato al termine della Messa di canonizzazione, ha rinnovato il suo appello per la pace in diverse regioni del mondo colpite da conflitti. Mettendo in evidenza l’importanza della figura di san Giuseppe Allamano, il pontefice ha esortato a proteggere le popolazioni fragili e vulnerabili, evidenziando il bisogno di solidarietà e di attenzione verso quelle comunità storicamente emarginate. Questo avvenimento mette in luce non solo la dimensione spirituale della canonizzazione, ma anche un forte messaggio sociale che richiama l’impegno collettivo per i diritti umani.
L’appello per le popolazioni in guerra
Durante la recita dell’Angelus, Papa Francesco ha dedicato un momento significativo alla preghiera per le popolazioni che attualmente soffrono a causa di conflitti armati. Ha citato specificamente le nazioni martoriate come Palestina, Israele, Libano, Ucraina, Sudan e Myanmar, esprimendo un desiderio collettivo per il dono della pace. Il Papa ha sottolineato l’importanza della cultura della pace, invitando i fedeli a unirsi in preghiera per quelle regioni, affinché possano trovare una soluzione ai loro conflitti e una via verso la riconciliazione.
Questo appello non è solo un richiamo spirituale, ma rappresenta anche una forte strategia di sensibilizzazione sulle crisi globali. Francesco ha esortato i cittadini e le autorità politiche a non ignorare le sofferenze di queste popolazioni, sottolineando che il pacifismo deve essere un impegno di tutti, affinché non si dimentichi mai il valore della vita umana. La presenza del presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, e di una delegazione ugandese durante la cerimonia è stata evidenziata come un segno di unità e supporto per le cause più nobili.
La figura di san Giuseppe Allamano e la sua importanza
San Giuseppe Allamano, fondatore della “Consolata“, ha avuto un ruolo fondamentale nell’assistenza alle comunità più vulnerabili. Papa Francesco ha richiamato l’attenzione sul suo esempio, sottolineando come la sua vita e la sua missione fossero dedicate alla cura delle popolazioni bisognose. In questo contesto, il pontefice ha messo in evidenza la necessità di un approccio partecipativo e solidale verso queste comunità, enfaticamente invitando le autorità politiche e civili a garantire e proteggere i diritti fondamentali dei popoli vulnerabili.
Francesco ha menzionato in particolare il popolo Yanomami, che vive nella foresta amazzonica, citando un miracolo legato alla canonizzazione avvenuta. Questo riferimento non solo mette in luce l’attenzione della Chiesa verso le popolazioni indigene, ma serve anche a evidenziare l’importanza della loro protezione e tutela. Il santo intercede come simbolo di speranza e come richiamo a non dimenticare le realtà lontane, ma comunque vicine alla coscienza umana.
La missione evangelica nel contesto moderno
In concomitanza con la Giornata missionaria mondiale, Papa Francesco ha parlato del tema “Andate e invitate al banchetto tutti”, esprimendo l’essenza dell’annuncio evangelico come un’opportunità di incontro con il Signore. La missione non deve essere vista solo come un dovere, ma come una gioiosa chiamata a partecipare alla vita divina e alla comunità. I nuovi santi canonizzati rappresentano un’espressione di questo ideale missionario, incoraggiando ogni cristiano a essere partecipi attivi nella diffusione del messaggio del Vangelo.
Papa Francesco ha enfatizzato che il compito di un cristiano è quello di portare la luce del Vangelo in ogni ambiente, sottolineando come ogni piccolo gesto e testimonianza possano essere un tassello importante in questo grande mosaico della missione. L’appello alla preghiera e al supporto per i missionari, spesso impegnati in condizioni difficili, ha evidenziato l’importanza del nesso tra spiritualità e impegno sociale, incoraggiando i fedeli a rimanere attivamente coinvolti nella loro comunità e nel mondo.
Dopo la celebrazione, il Papa ha attraversato piazza San Pietro a bordo della Papamobile, salutando i fedeli presenti e rafforzando il legame con la comunità, simbolo di una Chiesa sempre più vicina alle sue genti e alle loro necessità.
Ultimo aggiornamento il 20 Ottobre 2024 da Marco Mintillo