Papa francesco richiama a un cammino di pace universale e dialogo oltre i confini nazionali

Papa francesco richiama a un cammino di pace universale e dialogo oltre i confini nazionali

Mario Delpini, arcivescovo di Milano, evidenzia il messaggio di pace attiva e dialogo globale di Papa Francesco, che si basa sulla fede in Gesù risorto e supera le divisioni nazionali, inclusi i rapporti con gli Stati Uniti.
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L’arcivescovo Mario Delpini sottolinea come Papa Francesco promuova una pace attiva e inclusiva, radicata nella fede cristiana, e un dialogo globale oltre le divisioni nazionali, con un ruolo della Chiesa come motore di riconciliazione e speranza. - Gaeta.it

La recente dichiarazione di mario delpini, arcivescovo di milano, offre uno spunto su come papa francesco stia orientando la chiesa verso un impegno per la pace radicato nella fede cristiana. Le parole del pontefice, che si fondano sulla certezza della risurrezione di gesù, invitano a un percorso di riconciliazione e dialogo, destinato non solo ai credenti ma a tutto il mondo. Delpini ha inoltre toccato temi legati ai rapporti internazionali, in particolare alla posizione del papa rispetto agli Stati Uniti.

La pace come messaggio centrale del papa francesco

Durante un incontro sul tema della comunicazione e della chiesa, mario delpini ha ripreso il messaggio di papa francesco, evidenziando come il fondamento del cammino sia la parola di gesù risorto: “sia pace tra voi”. Questa espressione è stata sottolineata non solo come un augurio, ma come un impegno concreto verso la promozione della pace, rivolta in modo inclusivo a tutte le persone.

Delpini ha definito questa pace come “disarmata e disarmante”, cui si accosta una richiesta di riflessione profonda e di autocritica. L’idea che la pace non sia semplice o scontata emerge chiaramente, così come l’invito a un investimento serio nella riflessione sociale e spirituale. Secondo l’arcivescovo, il percorso indicato dal papa è impegnativo ma offre una speranza concreta se la chiesa riesce a unirsi in questo intento.

Un richiamo a una pace attiva

Il richiamo a una pace attiva spinge verso una responsabilità condivisa in ambito ecclesiastico e sociale. Delpini sottolinea di confidare che l’intera comunità cristiana possa partecipare attivamente a questo cammino, coinvolgendo tutti quei soggetti che intendono contribuire alla costruzione di un mondo più pacifico e giusto. Pone dunque in primo piano non un ideale astratto, ma un lavoro concreto e collettivo.

Il ruolo della chiesa in un mondo complesso e globale

L’intervento di mario delpini ha anche messo in luce la funzione della chiesa nel contesto attuale, caratterizzato da sfide internazionali e da divisioni sociali. Il messaggio di papa francesco non si limita a un ambito confessionale, ma si estende verso un dialogo globale, capace di superare barriere culturali e politiche.

Delpini ha richiamato l’importanza di una pace che non assume carattere di forza o controllo, bensì si propone come elemento di disarmo interiore e sociale. Questo implica un invito a rivedere atteggiamenti personali e collettivi, per abbattere quelle logiche che contribuiscono alla conflittualità nel mondo. La chiesa è vista quindi come luogo di riflessione e di proposta, dove si costruisce un modello di convivenza fondato sulla speranza e sul rispetto reciproco.

Spazi di dialogo e azioni concrete

L’arcivescovo ha espresso l’idea che tale ruolo richieda non solo parole ma azioni concrete, aprendo spazi di dialogo e di incontro. Solo così la chiesa può agire come motore di pace in una società complessa, che spesso si trova esposta a sfide economiche, politiche e sociali. La comunità ecclesiale diventa un punto di riferimento per chi desidera impegnarsi nella ricerca di soluzioni condivise.

Papa francesco e la relazione con gli stati uniti

Rispondendo a una domanda sul rapporto tra papa francesco e il governo degli Stati Uniti, mario delpini ha chiarito alcuni aspetti legati all’identità e al ruolo del pontefice. Nato negli Stati Uniti da famiglia agostiniana, il papa non si identifica semplicemente con la dimensione statunitense.

Secondo l’arcivescovo di milano, il papa ha trascorso gran parte della sua vita e del suo ministero fuori dagli Stati Uniti, assumendo così una visione più ampia e globale. Ciò lo rende distante dalle logiche politiche nazionali e gli permette di guardare oltre i confini degli Stati Uniti. Delpini ha dichiarato: “non è un papa solo statunitense perché credo che sia stato più a lungo in giro nel mondo che negli Stati Uniti”.

Interrogativi e prospettive future

Questa posizione apre interrogativi sul tipo di relazione che potrà svilupparsi tra il pontefice e il governo Usa. La natura internazionale del papa sembra indicare una distanza da interessi geopolitici specifici, puntando invece a un ruolo di mediatore e promotore di valori universali. Delpini ha evidenziato che è difficile prevedere in che modo queste dinamiche si svilupperanno.

Nel contesto del 2025, dopo anni di tensioni e cambiamenti nelle relazioni internazionali, un approccio del papa orientato all’inclusione e al superamento delle divisioni nazionali potrebbe rappresentare un elemento determinante per favorire dialogo e collaborazione.


Le dichiarazioni di mario delpini, raccolte in occasione di un incontro all’università cattolica, documentano l’attenzione di papa francesco verso temi di grande attualità. Il suo richiamo a una pace concreta, capace di tradursi in azioni collettive e dialogo globale, si presenta come un messaggio influente nel dibattito sociale e religioso. L’apertura a una visione oltre i confini nazionali conferma il ruolo del pontefice come guida per una comunità cristiana impegnata nel confronto con le sfide presenti e future.

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