Paolo Sorrentino ha condiviso i suoi pensieri sulla malinconia, la nostalgia e il rapporto con il tempo durante l’incontro con i giurati al Giffoni Film Fest, organizzato in collaborazione con Anas. Il regista premio Oscar, noto per film come La grazia e la lunga collaborazione con Toni Servillo, ha offerto uno sguardo personale sulla sua evoluzione emotiva e creativa, proprio mentre si prepara a presentare il suo ultimo lavoro alla Mostra del cinema di Venezia.
La malinconia come stato d’animo che attraversa le stagioni della vita
Sorrentino ha descritto la malinconia come uno stato d’animo che non conosce età. Ha ricordato come, fin da bambino, si sentisse malinconico senza un motivo preciso, quasi come una predisposizione innata. Per il regista questa sensazione è paragonabile a un talento naturale, come saper disegnare o suonare uno strumento senza formazione: accade e basta. Questo modo di essere accompagna molte persone in momenti diversi della vita, ma secondo lui è destinato a trasformarsi.
Nel corso del tempo, la malinconia può lasciare spazio a nuovi sentimenti e modi di guardare al mondo. Sorrentino ha spiegato di essersi stancato di questa emotività legata al passato e al ricordo, per voler volgere l’attenzione al futuro, non solo il suo ma anche quello “dei suoi personaggi“, cioè delle storie che racconta attraverso il cinema. Una progressione che segue il normale fluire dell’esperienza umana, dove stati d’animo si alternano e si evolvono.
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Il cambiamento del rapporto con passato e futuro
Da giovane, Paolo Sorrentino ammette di essersi rivolto più al passato, un atteggiamento inusuale rispetto agli altri giovani che tendono a guardare avanti. Questa scelta rifletteva una sensibilità particolare verso la memoria e la nostalgia, sentimenti che si legano spesso alla giovinezza. Con l’età, invece, ha cambiato prospettiva e ora la sua preoccupazione principale è il futuro.
Nel dialogo con i giurati, il regista ha sottolineato che la sua attenzione si concentra sulla vita che resta da vivere, sulle storie da ancora raccontare e sull’incertezza che questo comporta. Ha ammesso di aver trovato “noioso” affidarsi esclusivamente alla malinconia; un segnale di crescita personale che lo spinge a rinnovare la propria creatività e a concentrarsi su ciò che verrà. Questa riflessione suggerisce anche quanto la carriera artistica e il percorso umano si intreccino nelle sue opere.
La prossima mostra del cinema di venezia e il ruolo di la grazia
Paolo Sorrentino si prepara a presentare La grazia, il suo settimo film con Toni Servillo, alla 82esima Mostra del cinema di Venezia che si svolgerà dal 27 agosto 2025. Il film aprirà il concorso, confermando il forte legame tra il regista e uno dei suoi attori più ricorrenti. La grazia rappresenta la fase attuale della sua produzione artistica, in cui si percepisce la volontà di raccontare storie che toccano temi di tempo, cambiamento e introspezione.
Un evento di grande importanza internazionale
La Mostra di Venezia è uno degli eventi cinematografici più importanti a livello internazionale, e la partecipazione di Sorrentino è seguita con attenzione sia dalla critica sia dal pubblico. Il regista ha confermato di mettere al centro delle sue narrazioni sempre personaggi che riflettono aspetti dell’esistenza umana, consentendo a chi guarda di entrare in una dimensione emotiva intensa e ricca di sfumature.
La sua presenza al Giffoni Film Fest ha offerto ai giovani spettatori l’occasione di confrontarsi direttamente con uno degli autori italiani più noti degli ultimi anni, permettendo uno scambio sul valore delle emozioni e sulla modalità di adattarsi al cambiare del tempo, sia personale che sociale. Ogni intervento del regista aggiunge spessore alla conversazione sul cinema contemporaneo e sulle forme dell’ispirazione.