Paolo Brosio ricorda Emilio Fede: un maestro del giornalismo televisivo italiano

Paolo Brosio Ricorda Emilio Fe

Paolo Brosio ricorda il giornalista Emilio Fede, icona della tv italiana. - Gaeta.it

Sara Gatti

2 Settembre 2025

La scomparsa di Emilio Fede, storico direttore del Tg4, segna la fine di un’epoca per il giornalismo televisivo italiano. In tanti hanno condiviso con lui momenti importanti della loro carriera, tra cui Paolo Brosio, che ne traccia un ritratto personale e professionale, raccontando il rapporto tra un maestro e il suo allievo nel mondo della tv nazionale.

Da provinciale a giornalista di punta: il ruolo di Fede nella crescita di Brosio

Paolo Brosio parla di Emilio Fede come di una figura quasi paterna, capace di scorgere in lui un talento speciale per le notizie e per il racconto per immagini. La sua formazione con Fede è stata intensa e veloce. Brosio arrivava dalla provincia, con esperienze in testate come Nazione, Resto del Carlino, Il Giorno e Il Secolo XIX a Genova, dove si era già fatto le ossa nella cronaca nera e giudiziaria. Ma aveva lavorato solo in tv private, prima di approdare a un telegiornale nazionale.

Fede gli ha insegnato come unire riprese e narrazione, come fare giornalismo televisivo di alto livello, quello che ci si aspetta da chi lavora in un grande TG. Una volta imparato il mestiere, Brosio si definì “una spugna”, pronto a assorbire ogni dettaglio, sotto lo sguardo severo ma formativo di Fede. Quel passaggio dal locale al Tg4 fu decisivo per la sua carriera, e Fede diventò la sua guida insostituibile.

Emilio Fede, maestro della notizia e dell’immagine

Secondo Brosio, due sono le qualità che definiscono Emilio Fede come giornalista: la capacità di cogliere la notizia in tempo reale e quella di accompagnare le immagini con commenti precisi ed efficaci. Fede partì dalla carta stampata, con la Gazzetta del Popolo a Torino, dove dovette affrontare momenti difficili, e arrivò poi a dirigere importanti tg televisivi come Tg4 e Studio Aperto.

La sua esperienza sul campo, anche come inviato, gli aveva insegnato a curare ogni dettaglio delle immagini e del montaggio. Per Brosio, l’intuito giornalistico di Fede era quello di valorizzare ogni notizia, andando oltre la semplice cronaca per costruire un racconto visivo capace di catturare il pubblico. Questo modo di fare ha cambiato il linguaggio del telegiornale privato in Italia, rendendolo più diretto e dinamico, soprattutto durante la sua guida al Tg4.

Tra affetto e disciplina: un rapporto intenso e a volte difficile

Il rapporto tra Paolo Brosio ed Emilio Fede non è stato mai solo professionale, ma anche personale, con momenti di grande affetto e altri di scontro. Brosio ricorda un episodio in cui Fede, irritato, lanciò una macchina da scrivere, quasi colpendo una collega durante un momento di tensione, a mostrare il carattere irruento del direttore.

Fede era molto attento alla disciplina e alla serietà del lavoro: notava quando Brosio rientrava in ritardo o mostrava segni di stanchezza in onda, e non esitava a rimproverarlo duramente. Brosio cercava di nascondere le occhiaie con il trucco per non farsi beccare, ma Fede leggeva oltre le apparenze. Quel mix di rigore e cura dipinge una figura di “padre padrone” che però voleva il bene e il successo di chi lavorava con lui.

L’eredità di Emilio Fede secondo Paolo Brosio

Dalle parole di Brosio emerge il bilancio di una vita dedicata al giornalismo e a un rapporto umano profondo. L’eredità lasciata da Emilio Fede va oltre il mestiere: sono insegnamenti che Brosio porta con sé ancora oggi, sia sul piano professionale che personale. Il legame tra i due è definito “indissolubile”, un patto di valori e intenti condivisi.

Brosio, uomo di fede e cattolico, vede in questa vicinanza anche una dimensione spirituale. La morte di Fede è una perdita grande, ma il ricordo e le lezioni di vita restano vivi. L’influenza di Fede nel giornalismo televisivo e il modo in cui ha formato tante generazioni di giornalisti rimangono un pezzo importante della storia della tv italiana.