L’edizione 2025 del torneo internazionale minibasket in piazza, in programma a Matera e in alcune città della Puglia e Basilicata, perde le delegazioni di Palestina, Libano e Giordania a causa della situazione in Medio Oriente che blocca i viaggi delle squadre. Un evento che da trentatré anni unisce sport e scambi culturali, ma che quest’anno si trova a dover fare i conti con l’impossibilità delle compagini di raggiungere l’Italia.
Il ritiro delle delegazioni e le motivazioni ufficiali
Gli organizzatori hanno comunicato la rinuncia delle delegazioni di Palestina, Libano e Giordania con sentimenti di amarezza e commozione. Le restrizioni nei trasporti internazionali, legate direttamente al conflitto in Medio Oriente in corso da settimane, hanno reso impossibile la partenza delle squadre. Ambasciate e consolati hanno confermato che i visti erano già pronti ma non ritirabili, bloccando quindi la partecipazione degli atleti a questo importante momento sportivo.
Il torneo minibasket in piazza è conosciuto per portare avanti valori come accoglienza, condivisione e cittadinanza attiva, ma nonostante l’impegno degli organizzatori, questa volta le circostanze sono state più forti di ogni buona volontà. I blocchi sui voli e sui trasporti verso queste nazioni hanno generato una situazione senza precedenti per l’evento.
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Le ripercussioni sull’edizione 33 e la sfilata di apertura a matera
Nonostante la rinuncia delle tre squadre, le loro bandiere saranno comunque presenti alla sfilata inaugurale di lunedì pomeriggio a Matera. Il corteo partirà alle 16 dallo stadio Franco Salerno e raggiungerà il parco Giovanni Paolo II, dove le altre squadre saranno presentate. Le bandiere di Palestina, Libano e Giordania sfileranno insieme a quelle della pace, come segno di solidarietà e speranza.
L’assenza delle delegazioni lascia un vuoto nel torneo, soprattutto perché coinvolge tanti bambini pronti a vivere un’esperienza nuova e arricchente. Questi ragazzi avevano atteso con entusiasmo il primo viaggio intercontinentale per confrontarsi con coetanei di vari paesi, ma ora dovranno rinunciare a questo momento di crescita e svago.
Il peso delle tensioni geopolitiche sui più giovani
Gli organizzatori hanno espresso sconcerto per quanto accaduto, sottolineando come a pagare il prezzo più alto di ogni conflitto siano spesso i più deboli, in particolare i bambini. La guerra e le tensioni politiche impediscono a questi giovani di vivere momenti normali e di godersi attività semplici come lo sport e il gioco.
La brutalità delle decisioni politiche, spesso motivate da interessi di pochi, ha decretato una cancellazione forzata per molti piccoli atleti. Questa situazione, ribadisce il comunicato, è un duro colpo per l’edizione 33 del minibasket in piazza, che rinnova così il suo messaggio contro le guerre e invita a sperare in tempi migliori.
L’evento richiama l’attenzione sul diritto dei bambini di ogni paese a una vita senza ostacoli creati da conflitti che li coinvolgono indirettamente. Lo sport, in questa prospettiva, dovrebbe essere veicolo di pace e unione. Il torneo a Matera rimane fedele a questi ideali anche davanti a queste difficoltà e continuerà a portare avanti queste iniziative in futuro.