Pac tra innovazione e crisi agricola: l’Ue davanti a scelte decisive per il futuro del settore primario

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Pac tra sfide e innovazione: l’Ue decide il futuro dell’agricoltura europea. - Gaeta.it

Marco Mintillo

8 Settembre 2025

La Politica agricola comune rappresenta uno dei pilastri della costruzione europea, ma oggi il settore agricolo evidenzia notevoli difficoltà. In particolare in Italia si registra una riduzione costante delle superfici coltivate e del numero delle aziende agricole. Confeuro sottolinea che la PAC deve evolvere per restare efficace, perché il quadro attuale non risponde più alle esigenze di un comparto in continua trasformazione.

La pac: un ruolo storico centrale nella costruzione europea

La PAC ha svolto un ruolo fondamentale fin dalla nascita dell’Unione Europea, ponendo le basi per una reale integrazione tra i Paesi membri sul fronte agricolo. Ha garantito stabilità economica agli agricoltori e contribuito allo sviluppo delle campagne, mantenendo un livello di produzione adeguato per la sicurezza alimentare del continente. Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, ricorda che questa politica rappresenta uno dei cardini della storia dell’integrazione comunitaria.

Negli anni però il quadro sociale ed economico dell’agricoltura si è trasformato in modo profondo. I modelli produttivi, le esigenze ambientali e le sfide globali sono mutate, ma la PAC non ha seguito con pari passo questi cambiamenti. Questo dissidio fra politiche statiche e un comparto dinamico si traduce oggi in una serie di problemi strutturali per l’agricoltura europea, che rischia di perdere terreno in un contesto globale competitivo e complesso.

Le criticità del settore agricolo italiano nella crisi europea

Il sistema agricolo italiano fornisce un esempio lampante delle difficoltà attuali. Le superfici coltivabili si riducono di anno in anno e il numero delle aziende agricole si contrae senza sosta da tempo. Questo processo va di pari passo con altri problemi: invecchiamento della popolazione rurale, flussi migratori verso le città, difficoltà a sostenere nuovi investimenti.

Secondo Confeuro, queste tendenze indicano che l’impostazione attuale della PAC non basta più a reggere il settore primario nel nostro Paese. Le politiche agricole non sono più adeguate per rilanciare la produzione e tutelare il territorio. L’incapacità di adattarsi alla nuova realtà agricola sta causando uno svuotamento progressivo delle campagne, un fenomeno che rischia di compromettere economie locali e identità rurali.

Il Bivio Europeo Sul Futuro Della Politica agricola comune

L’Unione Europea affronta oggi una scelta cruciale rispetto alla PAC. Da una parte, può intervenire con un bilancio pluriennale e una politica agricola che riportino al centro l’agricoltura come elemento strategico e distintivo dell’Europa. Dall’altra, il rischio è di mantenere un quadro che lascia il settore vulnerabile alle dinamiche del mercato globale e alle tensioni commerciali internazionali.

Tiso di Confeuro avverte che “il momento per decidere è adesso.” Le decisioni prese per il finanziamento della politica agricola fino al 2034 influenzeranno direttamente la capacità dell’agricoltura europea di garantire sicurezza alimentare, salvaguardare l’ambiente e mantenere la coesione sociale nelle campagne. Ignorare queste trasformazioni equivale a pregiudicare il futuro del settore primario e della stessa comunità europea.

Gli scenari futuri richiedono un ripensamento della PAC che tenga conto delle nuove sfide e sostenga concretamente gli agricoltori. Riformare questa politica significa affrontare problemi concreti come la sostenibilità ambientale, le esigenze economiche delle aziende, la tutela del paesaggio rurale e la capacità di resistere alle crisi globali. In gioco resta la sopravvivenza di un modello agricolo che ha segnato la storia dell’Europa e può ancora rappresentare un asset fondamentale.