Otto anni dalla tragedia di piazza san carlo a Torino: commemorazione e ricordo delle vittime

Otto anni dalla tragedia di piazza san carlo a Torino: commemorazione e ricordo delle vittime

La commemorazione a Torino ricorda le vittime e i feriti della tragedia del 3 giugno 2017 in piazza San Carlo durante la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, sottolineando l’importanza della sicurezza.
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La tragedia del 3 giugno 2017 a Torino, causata da uno spray urticante durante la finale di Champions League in piazza San Carlo, provocò quasi 1.600 feriti e due vittime; otto anni dopo la città ricorda l'accaduto con una cerimonia e rinnova l’impegno per la sicurezza pubblica. - Gaeta.it

La notte del 3 giugno 2017 a Torino resta una ferita aperta per la città. Quel giorno, durante la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, la calca scatenata dall’uso di uno spray urticante causò quasi 1.600 feriti, con due vittime che oggi vengono ricordate con una cerimonia sobria ma sentita. Il ricordo di quel dramma si rinnova in piazza san carlo, cuore pulsante della metropoli piemontese.

La tragedia di piazza san carlo: cosa accadde esattamente quella sera

La sera del 3 giugno 2017, migliaia di persone si erano radunate in piazza san carlo per seguire la finale di Champions League su maxischermo. L’atmosfera in piazza era carica di tensione e attesa, fino a quando un gruppo di giovani spruzzò uno spray urticante tra la folla. Quel gesto scatenò un panico immediato e incontrollabile, innescando una calca feroce.

In pochi istanti, la confusione prese il sopravvento. Sono quasi 1.600 le persone che restarono ferite, molte delle quali riportarono lesioni gravi a causa della calca. Due donne, Marisa Amato ed Erika Pioletti, persero la vita tra la folla. La situazione del 3 giugno 2017 segnò la storia recente di Torino, portando alla luce problemi di gestione e sicurezza in occasione di eventi pubblici così partecipati.

Parole del sindaco stefano lo russo durante la commemorazione

Otto anni dopo l’accaduto, Torino ha organizzato una cerimonia per ricordare le vittime e i feriti di quella tragedia. Nella mattinata dell’anniversario, è stato scelto proprio il luogo dell’evento per rendere omaggio a chi ha perso la vita e alle persone segnate da quei momenti.

Il sindaco Stefano Lo Russo ha sottolineato l’importanza di mantenere viva la memoria dell’accaduto. Ha definito quella notte “una tragedia ancora viva nella memoria della nostra città”, ricordando i nomi di Marisa Amato e Erika Pioletti con rispetto e commozione. Nel suo intervento, ha anche richiamato l’attenzione sui temi della sicurezza pubblica, ricordando che l’esperienza del 2017 deve servire da lezione per evitare simili emergenze in futuro.

Il ricordo dei familiari e la testimonianza della figlia di marisa amato

La cerimonia in piazza san carlo ha visto anche la presenza di parenti delle vittime. Viviana D’Ingeo, figlia di Marisa Amato, ha raccontato quel dramma dal suo punto di vista personale, con parole che hanno toccato profondamente chi ascoltava. Attraverso la sua testimonianza, ha descritto come quella notte sia rimasta indelebile nella memoria, segnata da momenti di paura e disperazione.

Viviana ha ricordato la telefonata del padre che la avvertiva del pericolo in corso: “Sto morendo, corri a salvarmi”. Quella frase ha avuto un impatto forte, riassumendo l’angoscia vissuta dalla famiglia. Ha poi spiegato come la commemorazione abbia un duplice scopo: non solo onorare la memoria di sua madre e di Erika Pioletti, ma anche avvertire tutta la comunità sull’importanza delle misure di sicurezza perché fatti simili non si ripetano.

Riflessioni sulla sicurezza e l’impegno della città

Dopo gli eventi del 3 giugno 2017, Torino si è trovata davanti a un esame pubblico e politico sulle responsabilità di quanto accaduto. La gestione della folla, la carenza di controlli in piazza san carlo e la preparazione per eventi così grandi sono stati oggetto di dibattito e analisi.

Oltre al dolore personale per le vittime e i feriti, la città ha avvertito la necessità di rivedere le procedure di sicurezza in occasione di manifestazioni aperte al pubblico. L’episodio ha fatto emergere la fragilità di certi sistemi e la priorità di garantire la protezione dei cittadini davanti a grandi eventi sportivi o culturali. Da allora, sono state adottate nuove disposizioni e strategie per evitare il ripetersi di simili tragedie.

L’evento ha lasciato un segno profondo anche nella memoria collettiva di Torino. Ricordi di quel giorno affiorano ancora nelle discussioni pubbliche e nelle iniziative comuni di commemorazione. Piazza san carlo, che era luogo di festa quella sera, resta simbolo di un dolore immenso e di un impegno condiviso verso una maggiore sicurezza.

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