Ostia, torna la paura: nuova molotov contro ristorante già colpito a giugno

Ostia, torna la paura: nuova molotov contro ristorante già colpito a giugno

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Una molotov lanciata in pieno giorno, un locale già finito nel mirino e una sequenza di episodi sospetti concentrati nel giro di poche settimane. Nel pomeriggio di martedì 8 luglio 2025, ignoti hanno scagliato una bottiglia incendiaria contro il ristorante Nonna, all’incrocio tra via dei Pescatori e via di Castel Fusano, nel quadrante sud di Ostia. L’ordigno, rudimentale, ha colpito l’esterno del locale senza provocare danni significativi, ma l’episodio ha immediatamente riportato alla memoria un altro attacco simile avvenuto appena dodici giorni prima, nello stesso punto.

Era il 27 giugno, sera, quando un’auto parcheggiata davanti al ristorante andò a fuoco. Il proprietario, un vulcanologo di 51 anni, senza precedenti, stava cenando proprio all’interno del locale, che in passato si chiamava Vacca Grassa. Tentò di domare l’incendio ed ebbe lievi ustioni. Secondo le prime ricostruzioni, il bersaglio non era lui, ma la nuova gestione del ristorante, subentrata nel 2023, la stessa che un anno fa fu colpita da un primo lancio di bottiglie incendiarie in via delle Fiamme Gialle.

Un’escalation inquietante e una pista che porta alla criminalità locale

La molotov di oggi non è un caso isolato. Pochi giorni prima, nella notte tra il 25 e il 26 giugno, un ordigno fu fatto esplodere davanti alla palestra di Gianni Di Napoli, altra struttura nota nel territorio di Ostia. Il 20 giugno, un uomo venne pestato, seviziato e abbandonato in strada, con un cartello al collo con la scritta “infame”.

I tre episodi — il pestaggio, la bomba alla palestra e le molotov contro il ristorante — fanno temere che ci sia una regia comune, o comunque una rinnovata pressione criminale nel quadrante.

Chi indaga, senza escludere alcuna pista, guarda con attenzione alla possibilità che una vecchia paranza si stia riorganizzando e riaffacciando sul territorio, utilizzando azioni dimostrative e intimidatorie per marcare il territorio. L’intensificarsi di episodi a distanza ravvicinata potrebbe essere un segnale diretto a gestori, imprenditori e residenti.

Sul caso indaga la polizia del commissariato di Ostia, che ha raccolto testimonianze e acquisito immagini di videosorveglianza della zona. Al momento, nessun arresto, ma gli inquirenti mantengono alta l’attenzione su legami possibili tra i vari episodi, in particolare sui precedenti legati al racket e alla criminalità organizzata locale.

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