Un uomo di 44 anni residente a Vico Equense, in provincia di Napoli, è stato arrestato dopo aver perseguitato una vicina di casa con comportamenti sempre più invadenti e minacciosi. La vicenda ha avuto luogo in un palazzo del centro storico, dove l’uomo ha messo in atto un vero e proprio corteggiamento ossessivo che è sfociato in atti persecutori. I carabinieri della stazione locale sono intervenuti su segnalazione della vittima, ponendo fine all’incubo.
L’inizio della persecuzione: gesti gentili che nascondono un’ossessione
All’apparenza, il rapporto tra il 44enne e la vicina sembrava tranquillo. I loro incontri sul pianerottolo erano accompagnati da saluti cordiali e doni semplici, come piccoli regali lasciati sullo zerbino della donna o fiori posati sul parabrezza della sua auto. Il corteggiamento, in origine discreto, nascondeva un interesse crescente che presto si trasforma in comportamento invasivo.
Comportamento ossessivo e prime prove
L’uomo aveva infatti raccolto foto della donna dai suoi profili social e le teneva in casa: fra queste, una incorniciata era posata sul comodino della sua camera da letto. Questi segnali non sono passati inosservati solo agli investigatori, ma delineano un quadro di attenzioni ossessive e non richieste.
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Escalation dei comportamenti molesti e prime reazioni della vittima
Con il passare delle settimane, le attenzioni sono diventate più pressanti. L’uomo ha iniziato a suonare ripetutamente al campanello della vicina, accompagnando le visite improvvise con messaggi via social network sempre più espliciti, fino a dichiararle apertamente il suo amore non ricambiato: “Ti amo”. Nei confronti di questi approcci la donna ha mantenuto un rifiuto netto, ma l’uomo non si è fermato.
Quando la vicina è in casa, lui si apposta nei pressi della sua porta e si muove avanti e indietro contromuro. Lei osserva la situazione dallo spioncino, impotente e spaventata. Le lettere e gli omaggi si accumulano sotto la porta, spesso respinti o ignorati. L’uomo persiste anche parlando ad alta voce attraverso la parete confinante, tentando di attirare l’attenzione con urla e lamentele. Con il tempo sono arrivati i pedinamenti, la sorveglianza costante durante gli spostamenti verso il lavoro, creando un clima crescente di tensione.
Segnali di disagio e paura
La vicina viveva uno stato di ansia continua, impotente di fronte alla insistente presenza dell’uomo.
L’intervento dei carabinieri e l’arresto per atti persecutori
Le minacce rivolte alla donna hanno segnato un punto di svolta. Dopo settimane di sofferenza, la vittima ha deciso di rivolgersi ai carabinieri della stazione di Vico Equense. Gli agenti hanno organizzato controlli e appostamenti nei pressi dell’abitazione, monitorando attentamente la situazione e i movimenti dell’uomo.
Durante l’ennesimo pedinamento, quando l’uomo ha seguito la donna lungo la strada, i militari sono intervenuti arrestandolo. L’accusa formale è quella di atti persecutori, reato che nel corso degli ultimi anni ha ricevuto una maggiore attenzione da parte delle forze dell’ordine e della magistratura italiana. L’arresto ha evitato l’aggravarsi della situazione, tutelando la tranquillità e la sicurezza della vittima.