Ospedali italiani accolgono 17 pazienti palestinesi evacuati da gaza con ferite e traumi gravi

Ospedali italiani accolgono 17 pazienti palestinesi evacuati da gaza con ferite e traumi gravi

L’Italia coordina l’evacuazione e l’assistenza di 17 pazienti palestinesi da Gaza, con il supporto della protezione civile e dell’Unione europea, distribuendo i feriti in ospedali specializzati su tutto il territorio nazionale.
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L’Italia ha coordinato l’evacuazione e l’assistenza di 17 pazienti palestinesi gravemente feriti da Gaza, con 53 familiari, distribuendoli in ospedali specializzati su tutto il territorio nazionale, in un’operazione sanitaria di rilievo sostenuta dall’Unione Europea. - Gaeta.it

L’Italia ha coordinato l’arrivo e l’assistenza di 17 pazienti palestinesi gravemente feriti o malati, evacuati da Gaza. Questi trasferimenti rappresentano una delle operazioni sanitarie più rilevanti per i civili coinvolti nei recenti conflitti nell’area. Oltre ai pazienti, sono giunti anche 53 familiari, portando a 70 il totale dei trasferiti. Le strutture sanitarie italiane coinvolte sono distribuite in diverse città, scelte in base alla specializzazione richiesta per ogni caso.

Come è stata organizzata l’evacuazione sanitaria

La protezione civile italiana ha specificato che i pazienti sono stati smistati in vari ospedali a seconda delle ferite o degli stati di salute rilevati. Ogni patologia ha trovato un luogo di cura adeguato, scelto tra strutture con reparti specialistici capaci d’intervenire su traumi complessi, malattie gravi o particolari esigenze pediatriche.

L’intervento sanitario ha richiesto un coordinamento logistico accurato, con il coinvolgimento di elicotteri, ambulanze e personale medico preparato alla gestione di questi casi delicati. I trasferimenti si sono svolti in sicurezza, rispettando le norme sanitarie internazionali.

Monitoraggio e assistenza durante il viaggio

Parallelamente, la protezione civile ha proseguito a monitorare le condizioni dei pazienti durante il viaggio, garantendo assistenza continua fino al ricovero. Tutto questo è parte di un più ampio piano internazionale che mira a offrire immediato supporto medico ai civili vittime del conflitto nella Striscia di Gaza.

Solidarietà europea e ruolo di hadja lahbib

Hadja Lahbib, commissaria europea per la parità, la preparazione e la gestione delle crisi, ha ringraziato pubblicamente l’Italia per l’impegno profuso nell’organizzazione dell’operazione. Lahbib ha sottolineato come questa azione rappresenti un gesto concreto di solidarietà dell’Unione europea verso la popolazione civile di Gaza.

Secondo la commissaria, le vittime – in particolare donne e minori – non avrebbero dovuto mai essere coinvolti in un conflitto così violento. L’evacuazione di questi pazienti testimonia la collaborazione internazionale necessaria per garantire cure tempestive in condizioni difficili. La commissaria ha messo l’accento anche sull’importanza di continuare ad assistere i civili tramite iniziative coordinate a livello europeo.

Sostegno e programmi europei

Questo intervento rientra in un programma più ampio sostenuto dall’Ue, finalizzato a portare soccorso e assistenza sanitaria nei territori colpiti dalla crisi. Hadja Lahbib ha inoltre rimarcato il ruolo cruciale dell’Italia nell’offrire accoglienza e ospitalità ai profughi feriti provenienti da Gaza.

La missione vista dalla farnesina e dal ministero della difesa

Le autorità italiane, ministero degli Esteri e della Difesa, hanno definito questa missione come la più importante finora realizzata per l’evacuazione sanitaria da Gaza. I 17 pazienti arrivati fanno parte di un gruppo di minorenni feriti e malati, ai quali si sono aggiunti 53 accompagnatori tra parenti stretti.

Il totale delle persone raggiunte in questa fase è dunque di 70 unità. Tra questi, la gestione delle necessità mediche e logistiche è stata complessa, soprattutto per garantire alloggi temporanei e cure adeguate. L’operazione mira a offrire un sostegno duraturo, monitorando le terapie e futuro iter clinico.

Considerazioni delle autorità

La Farnesina ha sottolineato il valore umanitario dell’iniziativa, che prosegue le evacuazioni mediche avviate dall’Unione europea dai territori palestinesi. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ricordato che ad oggi quasi 1000 palestinesi sono stati accolti in Italia con questo tipo di missioni, indicandone la continuità e la portata importante.

Ospedali impegnati e distribuzione sul territorio italiano

Le strutture ospedaliere coinvolte nel progetto sono distribuite in tutto il paese e specializzate in settori specifici, spesso pediatrici o di alta complessità chirurgica. A Torino, l’ospedale Regina Margherita ha preso in carico diversi pazienti, riconosciuto per il suo reparto di pediatria di medicina d’urgenza.

A Milano, gli ospedali Niguarda e Policlinico hanno accolto altri feriti, grazie alle loro capacità multidisciplinari e ai reparti di chirurgia traumatologica. Bergamo ha partecipato con l’ospedale Papa Giovanni XXIII, mentre le città di Padova e Verona hanno messo a disposizione le rispettive aziende ospedaliere universitarie.

Strutture toscane e altri centri specializzati

In Toscana, l’ospedale pediatrico Meyer a Firenze e la struttura Apuano di Massa offrono assistenza a piccoli pazienti con bisogni specifici. Anche il Maggiore di Bologna e il Policlinico di Modena sono stati coinvolti in questo sforzo sanitario. A Roma, le strutture Gemelli e Bambino Gesù rappresentano punti di riferimento per la cura di casi complessi e per pazienti in età pediatrica.

Questa rete ospedaliera ha permesso di distribuire i pazienti in modo da non sovraccaricare un singolo centro e di garantire un trattamento su misura. Lo sforzo cooperativo è segno della capacità di accogliere emergenze internazionali nel contesto sanitario italiano.

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