Orsoni (confindustria) chiede un piano triennale da 8 miliardi all’anno per rilanciare gli investimenti e la produttività

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Orsoni (Confindustria) propone 8 miliardi annui per rilanciare investimenti e produttività - Gaeta.it

Laura Rossi

17 Settembre 2025

Nel dibattito che precede la manovra finanziaria, il presidente di Confindustria Emanuele Orsini ha rilanciato la necessità di un piano industriale triennale per sostenere le imprese italiane. L’obiettivo è evitare provvedimenti materiali e parziali e puntare invece su una strategia di investimento a lungo termine che coinvolga innovazione, digitalizzazione e fiscalità. L’accordo siglato con la Cassa Depositi e Prestiti rappresenta un passo verso questo impegno condiviso per rafforzare il tessuto industriale nazionale.

Il patto con cdp per sostenere crescita e investimenti delle imprese

Lo scorso gennaio, presso la Luiss, Confindustria e Cdp hanno ufficializzato un’intesa volta a mettere a disposizione delle imprese risorse e strumenti finanziari dedicati. Questo accordo mira a incrementare le capacità produttive attraverso un piano che destina circa 8 miliardi l’anno per tre anni. Orsini ha sottolineato come questo investimento debba focalizzarsi in particolare su innovazione e digitalizzazione.

L’intento è estendere a tutta Italia, sulla falsariga delle Zone Economiche Speciali , le semplificazioni burocratiche finalizzate a velocizzare gli iter autorizzativi. Nel contempo è fondamentale alleggerire il carico fiscale sugli imprenditori e favorire la patrimonializzazione delle imprese, che spesso scontano difficoltà nel reperire capitale. La conferma e il potenziamento del Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese rientrano tra le misure prioritarie. L’accordo intende inoltre attivare una maggiore convergenza tra risparmi delle famiglie e investimenti istituzionali, dirigendo le risorse verso progetti industriali di ampio respiro.

Produttività In Calo: serve una svolta sugli incentivi e un piano di crescita strutturato

I dati del 2023 indicano un arretramento della produttività nel comparto manifatturiero, con un calo pari al 2,4%. Detta categoria rimane la base principale dell’economia italiana, pertanto il rallentamento rappresenta un campanello d’allarme per la tenuta della crescita complessiva. Orsini ha definito questa situazione “drammatica” e ha sottolineato come sia urgente intervenire con incentivi e investimenti mirati basati su un’analisi del centro studi di Confindustria.

Il rischio è che senza un piano strutturato si manifesti una crescita troppo modesta, vicina allo zero virgola, incapace di rivitalizzare le imprese. L’obiettivo auspicato da Confindustria è un’aumento del prodotto interno lordo compreso tra l’1,5 e il 2% annuo. Per raggiungerlo non si può prescindere da una strategia che stimoli la produttività attraverso investimenti sostenuti in tecnologie e filiere produttive.

Rilanciare un piano industriale con prospettiva europea e nazionale

Orsini ha rimarcato la necessità di un piano industriale per il Paese che sia anche coordinato a livello europeo. Ha invitato a mettere da parte iniziative temporanee e frammentate per favorire progetti stabili e impossibili da realizzare nel breve periodo. L’esempio portato è il “piano casa”, descritto come tra i più duraturi in campo infrastrutturale e di investimento.

Il messaggio è chiaro: occorre creare condizioni che permettano alle imprese di migliorare la produttività nel medio-lungo termine. Il presidente di Confindustria ha affermato che non si può procedere da soli: è essenziale unire forze, risorse pubbliche e private, adottando una visione comune che privilegia scelte strategiche su cui costruire la ripresa economica. In assenza di un piano d’azione stabile, la crescita rimarrà lenta e poco significativa.

Priorità e scelte per favorire una ripresa solida del sistema produttivo

Il leader degli industriali ha insistito sul fatto che il vero nodo da sciogliere è la capacità di incrementare la produttività, condizione irrinunciabile per sostenere l’economia nazionale. Senza prospettive di lungo termine e senza un coordinamento coerente delle politiche economiche, il rischio è di disperdere energie e risorse in progetti con orizzonti limitati.

Orsini ha individuato come cruciali i settori dell’innovazione, delle tecnologie e della sostenibilità ambientale, senza dimenticare l’importanza dei giovani e delle filiere produttive. Il lavoro congiunto con Cdp mira proprio a sviluppare strumenti di credito e finanza che rispondano a queste esigenze. Il piano triennale da 8 miliardi annui rappresenta dunque una proposta concreta per riattivare la crescita e arginare il calo produttivo, tenendo al centro la stabilità e la durata delle iniziative.

Il confronto tra Confindustria e le istituzioni pubbliche resta aperto, ma con l’accento sulla necessità di scelte rapide e coerenti che diano un nuovo slancio al sistema industriale italiano.