Le ricerche nel canale di tromello, effettuate nel maggio 2025 per trovare l’arma del delitto di garlasco, non hanno portato a nessun risultato utile. Un uomo del posto aveva consegnato ai carabinieri alcuni attrezzi recuperati tempo fa dalla roggia, ma si è esclusa ogni correlazione con il caso. Il ritrovamento si è inserito nel contesto delle indagini che continuano a cercare prove decisive.
Le ricerche nel canale di tromello a seguito di indicazioni dei residenti
Il 14 maggio 2025 i carabinieri hanno effettuato un intervento di dragaggio nel canale di tromello, nel piccolo comune della lomellina, procedendo con l’obiettivo di isolare tracce dell’arma del delitto di garlasco. Questa zona è da tempo al centro delle indagini. Durante le operazioni, le forze dell’ordine sono arrivati fin dentro un’abitazione del posto grazie a canali di passaparola tra gli abitanti.
Un operaio egiziano residente nella zona ha consegnato alcuni attrezzi che aveva recuperato anni prima dalla roggia, prima che venisse pulita. Questi oggetti erano rimasti nel suo possesso per diverso tempo, ma, benché fossero stati portati dalle autorità, non contenevano elementi utili alla risoluzione del caso.
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Il coinvolgimento diretto dei residenti indica come la comunità locale continui a seguire con attenzione l’evoluzione delle ricerche. L’operazione è stata gestita in modo coordinato con il supporto dei cittadini, che più volte si sono dimostrati disponibili a fornire indizi e segnalazioni.
Dettaglio dell’intervento nel piccolo comune
L’azione di dragaggio nel canale ha rappresentato un tentativo mirato a individuare elementi materiali nell’acqua e nel terreno circostante. Le modalità sono state scandite con attenzione per non compromettere eventuali tracce residue, ma l’esito si è rivelato negativo.
Esito negativo delle operazioni e conferme dalle fonti investigative
Fonti vicine all’inchiesta, contattate dall’ansa, confermano che gli attrezzi ritrovati non sono collegabili all’arma del delitto di garlasco. Nonostante il recupero durante il dragaggio, al momento non sono emersi elementi materiali in grado di apportare nuove prove. L’annuncio arriva dopo le indiscrezioni trapelate in anteprima dalla trasmissione “ore 14 sera” di rai 2.
Le attività di ricerca, qualunque sia la provenienza dei reperti, mantengono la priorità di acquisire prove concrete. Le autorità investigative non escludono futuri interventi analoghi nella zona, anche se questa specifica operazione non ha dato esiti utili.
I carabinieri continuano a esaminare ogni segnalazione, valutando la veridicità e la capacità di indirizzare le indagini. Nonostante la mancata scoperta dell’arma in questo caso, le ricerche procedono per chiarire i dettagli di un delitto che da anni rimane senza una soluzione definitiva.
Rilascio ufficiale dalle fonti investigative
Le fonti investigative hanno ribadito il focus sulle prove materiali, sottolineando l’importanza di selezionare e analizzare ogni traccia con rigore metodologico, nonostante le difficoltà incontrate.
Il ruolo della comunità di garlasco e lombardia nelle indagini
Il coinvolgimento diretto di un cittadino durante il dragaggio segue una serie di comportamenti simili riscontrati negli ultimi anni nella zona di garlasco, in lombardia. I residenti mostrano una partecipazione attiva, a volte fornendo materiali o indicazioni direttamente alle forze dell’ordine.
In questo caso specifico, la consegna degli attrezzi da parte dell’operaio egiziano risalta come esempio del rapporto di fiducia tra popolazione locale e autorità investigative. La collaborazione si è rivelata fondamentale anche per delimitare l’area delle ricerche e indirizzare le squadre operative.
Importanza della collaborazione con i residenti
La zona della lomellina, con il canale di tromello, resta un punto nodale delle indagini per risalire a prove dirette e testimonianze legate al processo ancora aperto. Sebbene mancassero risultati dall’ultima operazione, la pluralità di segnali dagli abitanti conferma una presenza costante degli investigatori sul campo.
Lo scenario resta complesso, ma la determinazione degli inquirenti e la partecipazione degli abitanti contribuiscono a tenere viva l’attenzione sul caso, oltre a mantenere aperto il confronto sulle piste da seguire nei prossimi mesi.