Operazioni di demolizione a trecase: ridotti una discoteca e piscina abusive nel parco nazionale del vesuvio

Operazioni di demolizione a trecase: ridotti una discoteca e piscina abusive nel parco nazionale del vesuvio

a trecase, nel comune di napoli, demolite discoteca e piscina abusive all’interno del parco nazionale del Vesuvio su ordine del tribunale di torre annunziata per tutelare l’area a rischio vulcanico
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A Trecase (Napoli) sono state demolite strutture abusive di un ristopub, tra cui una discoteca e una piscina, realizzate senza autorizzazioni nel parco nazionale del Vesuvio, area a rischio vulcanico, per ripristinare la legalità e la sicurezza ambientale. - Gaeta.it

Nel comune di Trecase, in provincia di Napoli, sono state portate a termine operazioni di demolizione riguardanti strutture abusive appartenenti a un ristopub. Si tratta di una discoteca e di una piscina realizzate senza autorizzazioni in un’area sottoposta a vincoli ambientali molto rigidi. Questi interventi fanno seguito a ordinanze emesse dal tribunale locale e intendono ripristinare le condizioni del territorio all’interno del parco nazionale del Vesuvio, zona classificata a rischio elevato a causa della vicinanza al vulcano.

La natura delle costruzioni abusive e il contesto giuridico

Le opere eliminate comprendevano una struttura in ferro di circa 240 metri quadrati usata come sala discobar, adiacente alla sala ristorante del ristopub. Questa struttura era stata innalzata in un’area dove, precedentemente, era presente un’altra costruzione abusiva pressoché demolita in passato. A completare l’intervento, è stata abbattuta una piscina rettangolare di circa 50 metri quadrati, situata nel giardino del locale. La piscina era dotata di una scala di accesso e di una piattaforma di 15 metri quadrati progettata per essere realizzata ma non completata. Nelle vicinanze si trovava anche un manufatto di 30 metri quadrati contenente servizi igienici, anch’esso illegale.

Le demolizioni si basano su due ordini emessi dal tribunale di Torre Annunziata, con sentenze risalenti al periodo 2007-2010. Le procedure si sono svolte con l’impegno diretto del proprietario, che ha eseguito una cosiddetta autodemolizione senza ricorrere ai fondi stanziati dal parco nazionale del Vesuvio. Quest’ultimo aveva previsto risorse economiche nell’ambito di un protocollo d’intesa sottoscritto con la Procura di Torre Annunziata per intervenire su opere abusive in aree protette.

Vincoli ambientali e rischio vulcanico nell’area

L’area interessata dagli abbattimenti si trova all’interno del parco nazionale del Vesuvio, un territorio tutelato da vincoli paesaggistici, ambientali e sismici. La normativa vieta la realizzazione di costruzioni non autorizzate per proteggerne la natura e limitare i rischi legati all’attività vulcanica e ai movimenti del terreno. In particolare, la zona è classificata come “zona rossa” per il rischio vulcanico, una categoria che sancisce l’obbligo di evitare insediamenti che possano aumentare il pericolo per la popolazione.

La presenza di opere abusive, soprattutto se di dimensioni rilevanti come la piscina e la discoteca demolite, rappresenta una violazione grave non solo delle norme urbanistiche ma anche delle prescrizioni ambientali essenziali per la sicurezza della collettività. Questo spiega la decisione giudiziaria di procedere con la rimozione delle opere e il recupero dello stato naturale del suolo pubblico e privato coinvolto.

Modalità e tempi delle demolizioni eseguite a trecase

Le operazioni di abbattimento sono state eseguite direttamente dal proprietario dei manufatti e non da una ditta esterna incaricata dal parco nazionale. Questo tipo di autodemolizione consente di evitare l’impiego del denaro pubblico messo a disposizione attraverso un protocollo d’intesa tra l’ente ambientale e la Procura di Torre Annunziata. L’eccezione di questa modalità risalterà comunque come scelta puntuale per chi detiene la proprietà, che ha accettato di eseguire in prima persona gli interventi urgenti.

Il tribunale aveva stabilito termini precisi per l’esecuzione delle demolizioni, considerando la pericolosità e la palese irregolarità delle strutture. Le operazioni sono quindi state concluse nel rispetto delle scadenze fissate e con l’obiettivo di evitare futuri abusi nel territorio protetto del Vesuvio. Il fatto che gli abbattimenti siano eseguiti nel 2025 poggia sulle sentenze risalenti al decennio precedente, a dimostrare la complessità e la lunghezza delle procedure giudiziarie e amministrative in materia.

Il contesto di controllo e vigilanza nel parco nazionale

Le demolizioni avvengono in un contesto di controllo periodico e serrato del parco nazionale, che continua a monitorare eventuali interventi abusivi intorno al cratere e nelle aree adiacenti più esposte a pericoli naturali. Questi interventi servono a mantenere l’equilibrio tra lo sviluppo locale e le necessità di tutela ambientale imposte dalla normativa vigente.

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