Le forze dell’ordine hanno esteso le indagini sul traffico di marijuana che coinvolgevano più regioni italiane, portando all’arresto di due persone che avrebbero gestito la produzione e la distribuzione della droga. L’inchiesta aveva già colpito un’organizzazione attiva tra la Sardegna e il nord Italia, mettendo sotto la lente il collegamento tra le coltivazioni e le rotte di spedizione fino alla Lombardia.
Arresti a cagliari per traffico di cannabis verso il nord italia
La mattina del 12 maggio 2025 i carabinieri del Nucleo Investigativo di Cagliari hanno completato un’operazione con l’esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare. Il provvedimento è arrivato su decisione del gip di Cagliari, a seguito delle ampie indagini rivolte a un gruppo criminale dedito alla produzione e al traffico di marijuana. Due uomini sono stati arrestati: un giovane di 23 anni con la residenza ufficiale nell’area bergamasca ma domiciliato a Porto Cervo, e un quarantenne originario di Illorai, piccolo centro nell’interno della Sardegna. Entrambi figurano già in passato come soggetti noti alle autorità per questioni legate al mondo della droga.
Gli arresti rappresentano un ulteriore passo nel dipanarsi della rete criminale, evidenziando le responsabilità di queste persone nella gestione del narcotraffico. Ogni fase, dalla coltivazione alla spedizione passando per la lavorazione iniziale del prodotto, era coordinata con precisione all’interno dell’organizzazione.
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Compiti dei due arrestati nella struttura operativa
Secondo le ricostruzioni fornite dai carabinieri, i due arrestati avevano compiti particolari e fondamentali all’interno della struttura operativa. Il giovane di 23 anni e il quarantenne si sarebbero occupati direttamente della coltivazione delle piante di cannabis, garantendo anche la fase iniziale di lavorazione del prodotto. A questo si aggiungeva la gestione della logistica: organizzare le spedizioni e assicurare il trasporto dei carichi dalle coltivazioni alle destinazioni sull’isola ma soprattutto verso la penisola italiana.
La logistica e le strategie per eludere i controlli
Non è un caso che la provincia di Bergamo venga indicata come principale terminale di distribuzione. Lì confluivano la maggior parte dei carichi, segnando una rotta preferenziale che dalla Sardegna conduceva verso il nord Italia. L’organizzazione aveva studiato metodi per rendere le coltivazioni meno individuabili, predisponendo impianti decentrati e facilmente spostabili nell’entroterra sardo. Questa strategia permetteva di far fronte a eventuali controlli e blitz delle forze dell’ordine, riducendo il rischio di smascheramento completo dell’attività.
Le indagini avevano già svelato molte di queste soluzioni operative, mettendo in luce una rete ben radicata e articolata, dove ogni elemento assicurava il proprio contributo per far arrivare la droga sul mercato con continuità.
Attenzione delle forze dell’ordine sulle future operazioni
L’arresto dei due componenti dà un’ulteriore scossa all’organizzazione che gestiva il traffico di marijuana tra Sardegna e Lombardia. L’azione combinata dei militari testimonia la volontà di smantellare le reti che collegano produzione agricola, lavorazione e commercio illecito. “Come già emerso nelle prime fasi delle indagini, la serrata cooperazione tra le diverse regioni è cruciale per contrastare efficacemente il traffico di stupefacenti”.
Le forze dell’ordine restano attive per individuare altre cellule di questo gruppo, con attenzioni particolari agli aspetti logistici e ai legami con le aree di smistamento in Lombardia. Le misure cautelari adottate confermano la piena attenzione sul fenomeno, che vede la Sardegna non solo come luogo di produzione ma anche come nodo centrale in una rete di consegne che si estende fino a oltrepassare la penisola.
Il lavoro investigativo proseguirà per mettere a fuoco ogni connessione e interrompere definitivamente le attività criminali legate al narcotraffico, limitando i danni che queste impongono alle comunità coinvolte.