Durante l’estate 2025 roma ha vissuto un’ondata di caldo che ha fatto segnare temperature superiori ai 40 gradi. Questo evento, legato all’anticiclone subtropicale africano, ha modificato il modo in cui turisti e operatori affrontano la stagione estiva. Le ripercussioni si vedono soprattutto nel turismo, con flussi modificati e nuove misure adottate per far fronte al disagio nell’aria aperta. Le città d’arte stanno cercando di adattarsi a queste condizioni più dure, mentre amministrazioni e operatori si devono confrontare con esigenze nuove per garantire sicurezza e accessibilità.
L’ondata di caldo e le sue conseguenze sulle giornate a roma
All’inizio di luglio 2025, roma ha subito un forte aumento delle temperature causato da un anticiclone subtropicale africano. Questo fenomeno meteorologico ha determinato l’innalzamento del termometro sopra i 40 gradi, con aria calda che ha bloccato l’ingresso di correnti più fresche. Nel pomeriggio, già alle cinque, il sole resta alto nel cielo e offre ben poco sollievo. Sotto il colosseo turisti si rifugiano all’ombra mentre in strada si vedono persone che cercano refrigerio con bottigliette d’acqua ghiacciate o bevendo bibite fresche dai venditori ambulanti.
Il caldo torrido non è un evento isolato ma si inserisce in una serie di ondate frequenti d’estate, che secondo gli esperti diventeranno sempre più intense e protratte negli anni a venire. Questi eventi rappresentano un cambiamento trascinato dal clima, che aggrava la vivibilità nelle grandi città e mette a dura prova cittadini e visitatori. Roma, come altre metropoli mediterranee, si trova ad affrontare questo scenario inedito, con implicazioni dirette su diverse attività quotidiane e professionali.
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Modifiche nei flussi turistici: meno visitatori ad agosto, più presenza a settembre
Una conseguenza tangibile del caldo record riguarda l’andamento dei flussi turistici nella capitale. L’agenzia nazionale del turismo ENIT ha rilevato un calo significativo dei visitatori stranieri nel mese di agosto, a confronto con giugno e settembre. A luglio il numero di turisti a roma si è fermato intorno ai 695 mila, contro i 892 mila di giugno e i quasi 950 mila previsti per settembre. Nel mese di settembre si stima anche una spesa turistica più elevata che potrebbe raggiungere quasi un miliardo di euro, quasi il doppio rispetto ad agosto.
Questi dati mostrano come il caldo spinga molti a spostare i viaggi verso periodi meno roventi, cambiando abitudini consolidate. È una tendenza che appare in altre città del Mediterraneo, dove il disagio causato dalle temperature elevate induce i visitatori a cercare momenti più freschi o mete più mitigate. Il turismo estivo, e specialmente quello legato alle città d’arte, risente da vicino degli effetti di questa condizione climatica.
Adattamenti e nuove abitudini di chi lavora nel turismo a roma
Anche gli operatori del turismo stanno riorganizzando il proprio lavoro per far fronte al caldo intenso. Le guide turistiche di roma stanno riducendo il numero di tour nell’arco della giornata e modificano i percorsi privilegiando zone meno esposte ai raggi. Giovanna Terzulli, una guida attiva nel centro storico, ha deciso di evitare la zona del Vaticano durante le ore più calde. I clienti infatti manifestano meno disponibilità a lunghi tempi in fila sotto il sole, e alcune agenzie che gestiscono gruppi di crocieristi hanno escluso l’ingresso alla basilica di San Pietro proprio per il caldo eccessivo.
Durante le visite, è consuetudine portare acqua e sali minerali. Le fontanelle pubbliche di roma offrono un aiuto concreto, mentre in siti come il colosseo ormai sono presenti presidi sanitari a supporto immediato in caso di malori. Alcuni luoghi archeologici hanno anticipato gli orari di apertura per evitare di esporre i visitatori nelle ore più critiche, ma resta la richiesta di ampliare ulteriormente le fasce orarie.
Richieste di modifiche agli orari di apertura nei siti archeologici più frequentati
Molte guide e associazioni di categoria chiedono da tempo una revisione degli orari di apertura dei principali siti di roma. Il foro romano apre alle 9 del mattino, ma dopo poco l’ombra sparisce e il caldo diventa insopportabile. Isabella Ruggiero, presidente dell’associazione guide turistiche abilitate, ricorda che la direzione del parco archeologico resiste a cambiare gli orari nonostante le sollecitazioni. I motivi principali sono legati ai contratti collettivi nazionali del personale ministeriale, che limitano i turni fuori orario e rendono complicata la gestione di straordinari o l’impiego di personale esterno.
Altre città europee hanno invece adottato misure più rigide: ad Atene l’acropoli chiude nelle ore centrali del giorno, mentre a Parigi la Tour Eiffel è rimasta chiusa per molti giorni per motivi simili legati al caldo eccessivo. Roma, in questo senso, affronta sfide organizzative importanti che riguardano non solo la gestione degli orari ma anche quello che si può fare per rendere più sicure e confortevoli le visite.
Iniziative del comune di roma per mitigare il caldo nelle aree urbane e turistiche
L’amministrazione comunale ha messo in campo diverse iniziative pensate sia per residenti che per turisti. Sono state ampliate le fontanelle pubbliche e sono stati estesi gli orari di visita ai Fori imperiali. Il piano per il giubileo ha previsto interventi che tengono conto dell’aumento delle temperature, come l’installazione di pensiline alle fermate degli autobus per proteggere dall’esposizione diretta al sole.
In piazza san giovanni, area dove si tengono grandi manifestazioni, è stato messo a punto uno sistema di spruzzi d’acqua per rendere l’aria più fresca nelle giornate più difficili. Questi interventi dimostrano un’attenzione crescente alle condizioni climatiche che influenzano la vita all’aperto e cercano di offrire sollievo concretamente.
Piano climatico di roma: nuovi alberi e tecnologie per migliorare la vivibilità estiva
Nel gennaio 2025, l’assemblea capitolina ha approvato un piano per adattare la città alle sfide del clima. Tra i punti principali c’è l’obiettivo di ridurre la temperatura media in quartieri come Centocelle e il centro storico. Il piano prevede di piantare oltre 30.000 alberi e 115.000 piante e arbusti, con particolare attenzione alle zone più vulnerabili e meno verdi della città.
È stata anche sviluppata un’applicazione multilingue che permette di individuare fontanelle e case dell’acqua nella città, facilitando l’accesso all’acqua potabile. Nelle aree dove non si possono piantare alberi, ad esempio intorno alle fermate della metropolitana, sono previste tende temporanee per creare ombra. Il comune ha inoltre programmato l’installazione di nebulizzatori accanto alle fontanelle per rinfrescare l’ambiente urbanistico. Nei prossimi mesi, si lavorerà anche alla mappatura dei luoghi pubblici con sistemi di raffrescamento per creare una rete di rifugi climatici, coinvolgendo vari enti e settori.
Cambiamenti nel turismo europeo a causa del clima e l’attrattiva crescente del nord europa
La variazione climatica influenza non solo il flusso turistico a roma, ma fa parte di un mutamento più ampio nel modo di viaggiare in Europa. Secondo uno studio della European Travel Commission, il 74 per cento dei turisti europei ha modificato programmi o destinazioni a causa della crisi climatica. Alcuni evitano le temperature estreme, altri preferiscono mete con condizioni più stabili o controllano con attenzione le previsioni meteo prima di partire.
Questa tendenza ha favorito località nel Nord Europa, considerate più fresche e con clima più gradevole in estate. La ricerca di mete più vivibili mostra come il turismo cominci a risentire degli effetti del riscaldamento globale anche nel breve periodo, creando nuove dinamiche negli spostamenti e nella domanda turistica. Roma e molte altre città devono quindi adattarsi sia a livello organizzativo che infrastrutturale per rispondere a queste sfide.