Oltre un milione di elettori liguri chiamati al voto per i cinque referendum abrogativi di giugno 2025

Oltre un milione di elettori liguri chiamati al voto per i cinque referendum abrogativi di giugno 2025

In Liguria oltre 1,1 milioni di elettori voteranno il 8 e 9 giugno 2025 cinque referendum su lavoro e cittadinanza, con particolare attenzione a norme del Jobs Act e tempi di naturalizzazione.
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L'8 e 9 giugno 2025, oltre 1,1 milioni di liguri voteranno cinque referendum abrogativi su lavoro e cittadinanza, in un'importante consultazione nazionale che richiede una partecipazione minima per la validità. - Gaeta.it

Sono 1.183.121 le persone in Liguria che potranno votare l’8 e 9 giugno 2025 per cinque referendum popolari abrogativi dedicati a temi delicati del diritto del lavoro e della cittadinanza. Tra gli elettori, 620.093 sono donne, cioè il 52,4%, mentre gli uomini sono 563.028, pari al 47,6%. Le sezioni elettorali attive nella regione saranno 1.785. Questi dati sono stati diffusi dal ministero dell’Interno in vista della consultazione referendaria.

Distribuzione degli elettori in liguria e nazionali

La Liguria si presenta come una delle regioni interessate dalla chiamata alle urne con oltre un milione di persone. Nel dettaglio, nella provincia di Genova sono chiamati al voto 643.031 elettori. Seguono Savona con 213.818, La Spezia con 168.598 e Imperia con 157.674. Nel conteggio sono inclusi anche coloro che si trovano in un Comune diverso da quello di iscrizione elettorale a causa di motivi di studio, lavoro o cure mediche. Queste persone potranno votare nel Comune di domicilio temporaneo.

A livello nazionale, gli aventi diritto al voto raggiungono i 46.000.917. Di questi, 23.753.274 sono donne, il 51,6%, mentre gli uomini sono 22.247.643, il 48,4%. Sono inoltre registrati 5.302.299 elettori che voteranno dall’estero, per un totale di 51.303.216 votanti. Per rendere valida la consultazione è indispensabile che voti almeno la metà più uno degli elettori, cioè un minimo di 25.651.609 persone. È una soglia che sancisce la partecipazione minima per convalidare il risultato.

I cinque referendum popolari in votazione

I referendum proposti riguardano l’abrogazione di alcune norme che riguardano il lavoro e la cittadinanza. Il primo quesito mira a eliminare la disciplina sui licenziamenti illegittimi prevista dal contratto di lavoro a tutele crescenti introdotto dal Jobs Act. Si tratta di una norma importante che ha cambiato la regolamentazione dei licenziamenti nel lavoro subordinato.

Il secondo referendum si focalizza sull’abrogazione parziale della normativa legata ai licenziamenti e all’indennità nelle piccole imprese. Questo aspetto riguarda specifiche tutele o limitazioni per le aziende di dimensioni ridotte e il trattamento da riservare ai lavoratori in caso di cessazione del rapporto.

Il terzo quesito si occupa delle norme che regolano l’apposizione del termine nei contratti di lavoro subordinato, incluse la durata massima e le condizioni per proroghe e rinnovi. L’obiettivo è modificare o eliminare alcune disposizioni che definiscono come vanno gestiti i contratti a tempo determinato.

Il quarto referendum riguarda l’abrogazione dell’esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore in caso di infortuni subiti dai lavoratori di imprese appaltatrici o subappaltatrici. In concreto, si mette in discussione un aspetto cruciale della sicurezza sul lavoro e delle responsabilità condivise tra diversi soggetti coinvolti nelle attività.

Infine, il quinto quesito si concentra sulla cittadinanza italiana, proponendo il dimezzamento dei tempi di residenza legale in Italia da 10 a 5 anni per uno straniero maggiorenne extracomunitario che richiede la concessione della cittadinanza. Un cambiamento significativo rispetto alla normativa attuale che incide sui tempi di naturalizzazione.

Partecipazione e organizzazione sul territorio ligure

Le 1.785 sezioni elettorali istituite in Liguria garantiscono la copertura capillare del territorio per facilitare la partecipazione al voto. L’allestimento delle sezioni tiene conto anche delle esigenze degli elettori che risiedono al di fuori del Comune di iscrizione, consentendo modalità di voto più flessibili per chi si trova lontano da casa per ragioni personali o di lavoro.

Gli uffici elettorali sono impegnati nel coordinamento della logistica per assicurare l’arrivo e la distribuzione delle schede, oltre alla presenza del personale addetto alla vigilanza e alla regolarità delle operazioni di voto. Saranno presenti le liste aggiornate degli elettori e saranno predisposte misure per garantire la sicurezza delle urne e la regolarità del processo.

Dinamica nazionale e ritorno alle urne

In vista della complessità della consultazione, soprattutto per i cinque quesiti distinti, è prevista anche una campagna informativa sul territorio, rivolta agli elettori, per illustrare i contenuti dei referendum e spiegare le modalità di voto. L’attenzione a una corretta informazione è essenziale per evitare errori nelle operazioni di voto e garantire la piena validità della consultazione.

La chiamata alle urne per i cinque referendum rappresenta un appuntamento rilevante nel calendario politico e sociale del 2025. Il numero elevato di elettori coinvolti, sia in Liguria che in tutta Italia, indica l’impatto delle questioni proposte che riguardano diritti del lavoro e cittadinanza, temi sensibili per la società contemporanea.

Il governo e le istituzioni monitorano la partecipazione con attenzione, aware del fatto che la validità dei referendum dipende direttamente dall’affluenza alle urne. Lo spoglio dei voti e la verifica dei risultati saranno seguiti con grande attenzione, date le ricadute attese sulle normative nazionali.

Questi referendum aggiungono un momento di confronto diretto con i cittadini sulle leggi che regolano la vita sociale e lavorativa, mettendo al centro la funzione del voto come strumento di partecipazione democratica. Le urne aperte l’8 e 9 giugno metteranno alla prova l’interesse e la reattività della popolazione a temi che restano al centro del dibattito pubblico.

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