Negli ultimi cinque decenni migliaia di abruzzesi hanno lasciato la regione per cercare una vita migliore in Canada. Tra i piccoli paesi dell’Abruzzo interno, Pretoro emerge con una vicenda di emigrazione che ha segnato famiglie e comunità. Questo fenomeno ha ispirato la pubblicazione di un libro intitolato Radici, presentato nel 2025 a Pescara nella sede del Consiglio regionale, che ripercorre il viaggio degli abitanti di Pretoro emigrati oltreoceano.
La genesi del libro radici e il progetto di raccolta della memoria emigrante
Il libro nasce da un progetto avviato nel 2022, quando l’associazione Pretoriesi di Ottawa ha visitato il paese, dando il via a una raccolta sistematica di storie e documenti sull’emigrazione verso il Canada. L’autore, Diego Giangiulli, sindaco di Pretoro, spiega che l’iniziativa ha richiesto un intenso lavoro di un anno e mezzo. Hanno raccolto quei ricordi nelle testimonianze dirette degli emigranti e della loro famiglia, creando un racconto ampio sulle condizioni e le motivazioni della partenza, soprattutto nel dopoguerra.
Pretoro e il collegamento con ottawa
Pretoro rappresenta un esempio tra tanti piccoli comuni del centro-sud Italia che hanno visto buona parte della popolazione partire per l’estero. Il caso si distingue per il fatto che circa il 90% della migrazione diretta verso il Canada ha avuto come destinazione la città di Ottawa. Giangiulli sottolinea come questo collegamento abbia facilitato la raccolta dei materiali e permesso di conservare viva una memoria condivisa tra il borgo e i suoi figli lontani.
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Finalità del libro: tenere vivi i legami e promuovere il turismo delle radici
Oltre a documentare storie e testimonianze, il libro si propone un obiettivo preciso: stimolare il turismo delle radici. Questo fenomeno spinge discendenti di emigrati a tornare nei luoghi dei loro antenati per scoprire le origini familiari e visitare le case e i paesi che li hanno visti crescere. Giangiulli rimarca l’importanza di mantenere un rapporto saldo con la comunità di partenza, per evitare che l’emigrazione diventi motivo di allontanamento definitivo e perdita delle tradizioni.
In particolare, Radici vuole lasciare una testimonianza scritta da trasmettere alle nuove generazioni, affinché comprendano il costo e il significato di quel viaggio nel passato, spesso sconosciuto ma decisivo per la storia delle famiglie coinvolte. Il legame tra Pretoro e Ottawa diventa così un filo diretto, che lega affetti, memoria e cultura, visto anche come un’opportunità per attrarre visitatori interessati a rivivere la storia attraverso i luoghi.
Presentazione a pescara: una rete di istituzioni e realtà locali
La presentazione di Radici ha avuto luogo a Pescara, nella sede del Consiglio regionale d’Abruzzo, con la partecipazione di numerose figure istituzionali e culturali. Tra i presenti anche il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, e rappresentanti del Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo , come Antonietta La Porta e Alessio Monaco.
Il consigliere regionale Antonio Di Marco, presidente del circuito “Borghi più belli d’Italia” per Abruzzo e Molise, ha partecipato all’evento sottolineando la rilevanza delle piccole comunità nella conservazione della cultura locale. Presenti anche l’onorevole Alberto Bagnai, il direttore della rivista “Abruzzesi nel mondo” Antonio Bini, e il presidente del Parco Nazionale della Maiella Lucio Zazzara, che ha posto l’accento sul valore ambientale e culturale della zona.
Il vicesindaco di Pretoro, Fabrizio Fanciulli, e il rappresentante dell’Osservatorio Emigrazione del Cram, Tonino Innaurato, hanno offerto contributi fondamentali su testimonianze e approfondimenti relativi alla storia migratoria locale. Ivan Serafini, vicepresidente di Italea Abruzzo, ha invece evidenziato l’importanza delle associazioni di emigrati in Canada nella promozione del legame tra le comunità italiane all’estero e quelle di origine.
Questa rete di attori riflette l’interesse diffuso nel mantenere viva la memoria di un fenomeno che ha segnato non solo Pretoro, ma un’intera regione. Il libro rappresenta un ulteriore passo verso il consolidamento di questa memoria condivisa, raccontata con precisione e cura nei contenuti.