Oltre 40 mila candidature per lavorare un mese a ollolai pagando un euro di affitto

Oltre 40 mila candidature per lavorare un mese a ollolai pagando un euro di affitto

Ollolai, in Barbagia, attira nomadi digitali con case a un euro al mese per lavoro da remoto, favorendo scambio culturale e contrastando lo spopolamento grazie al progetto Work from Ollolai.
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Ollolai, in Barbagia, offre case a 1 euro al mese per nomadi digitali che lavorano da remoto, favorendo lo scambio culturale e contrastando lo spopolamento con oltre 40 mila richieste internazionali. - Gaeta.it

Il piccolo paese di Ollolai, nel cuore della Barbagia, ha messo in piedi un progetto per attrarre nomadi digitali da tutto il mondo offrendo case a un euro al mese per vivere e lavorare da remoto. L’iniziativa punta a contrastare lo spopolamento coinvolgendo professionisti che condividano competenze e favoriscano lo scambio culturale con la comunità locale. E la risposta è stata sorprendente, con oltre 40 mila richieste arrivate in pochi mesi.

Il progetto work from ollolai e le sue finalità

Il Comune di Ollolai ha promosso l’iniziativa chiamata Work from Ollolai, rivolta principalmente a lavoratori digitali che desiderano trascorrere un mese in paese lavorando da remoto. L’obiettivo di fondo è mantenere vive le comunità rurali attraverso un flusso costante di persone capaci di portare esperienze e nuove competenze, generando al contempo un interscambio con la popolazione locale. Il sindaco Francesco Columbu ha spiegato che l’affitto simbolico da 1 euro permette di attirare professionisti senza gravare troppo sulle loro finanze.

In cambio dell’alloggio a costo quasi nullo, i partecipanti sono chiamati a contribuire con presentazioni, laboratori o lezioni riguardanti il proprio ambito di competenza. Questa condivisione punta a incrementare le opportunità di apprendimento per studenti e residenti, facilitando un dialogo diretto sulle nuove professioni digitali e la cultura del lavoro a distanza. L’idea è anche promuovere un legame più stretto tra il territorio e realtà esterne, rompendo l’isolamento culturale e sociale che spesso segna le aree interne della Sardegna.

Risposta internazionale e impatto sull’identità del territorio

Le richieste per partecipare non si sono limitate al territorio nazionale, ma sono arrivate da differenti Paesi nel mondo: dagli Stati Uniti, passando per l’Europa con molte candidature dagli olandesi. Questi ultimi, freschi di un reality show girato proprio a Ollolai, hanno mostrato un particolare interesse verso questa destinazione, ora percepita come un luogo ambito per la vita temporanea in smart working.

Alla luce del grande successo, gli uffici comunali ricevono continue comunicazioni e prenotazioni, evidenziando una crescita costante degli aspiranti ospiti. L’esperienza conferma che la formula scelta può contribuire a rilanciare centri abitati marginali, restituendo vitalità e nuove relazioni sociali. L’approccio si fonda sulla valorizzazione del territorio attraverso l’incontro diretto con chi porta innovazione e diverse prospettive lavorative.

Modalità di partecipazione e organizzazione dell’alloggio

Per poter aderire a Work from Ollolai, gli ospiti devono versare una quota simbolica di un euro per un mese di affitto. Il Comune copre formalmente il costo dell’alloggio sebbene la somma resti puramente simbolica. Le case messe a disposizione sono abitazioni private, con disponibilità che varia a seconda del numero dei partecipanti e delle unità immobiliari libere. Si possono trovare appartamenti con una o due camere da letto adattabili a singoli o piccoli gruppi.

Gli ospiti si fanno carico delle spese personali come cibo, utenze, viaggi e deposito cauzionale. È richiesto inoltre un contributo attivo all’interno della comunità, che si traduce in interventi pubblici o didattici legati al loro campo professionale. Il programma si inserisce nel più ampio progetto “1 euro houses“, nato con lo scopo di contrastare il fenomeno dello spopolamento territoriale con misure concrete come la vendita di immobili a prezzi molto bassi.

Il ruolo sociale e culturale degli ospiti a ollolai

Oltre al soggiorno e al lavoro da remoto, gli ospiti sono invitati a dare un valore aggiunto alla comunità. Il sindaco Columbu ha descritto esempi pratici di come possa concretizzarsi questa collaborazione: un product manager, ad esempio, potrebbe tenere incontri sul significato del proprio ruolo, con illustrazioni sulle attività quotidiane e le modalità per trovare lavoro, spiegazioni sulle competenze richieste e altre nozioni utili per chi si affaccia al mondo digitale.

Questi scambi permettono agli abitanti di acquisire nuove informazioni e ampliare la propria visione sulle professioni emergenti. I più giovani trovano un’occasione per orientarsi verso carriere legate al digitale e all’innovazione, così da poter immaginare prospettive diverse anche restando in Sardegna. Il progetto ha quindi un impatto diretto non solo dal punto di vista demografico, ma anche culturale e formativo, creando una rete che attraversa confini geografici e professionali.

Modello di risposta alle derive demografiche

L’esperienza di Ollolai rappresenta un modello di come piccole comunità possono fronteggiare derive demografiche attraverso iniziative che dialogano con le nuove forme di lavoro e le trasformazioni sociali in corso. I numeri delle candidature confermano un interesse concreto verso modalità di vita alternative, che affondano le radici nei luoghi e nella condivisione di saperi.

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