Le piogge monsoniche che hanno colpito il Pakistan tra fine giugno e fine luglio 2025 hanno causato gravi danni in diverse regioni. Le inondazioni, i crolli di infrastrutture e le frane hanno avuto conseguenze pesanti, provocando decine di vittime e numerosi feriti. Questo fenomeno ha messo in difficoltà le autorità locali e ha segnato uno dei periodi più critici degli ultimi anni per il paese.
Impatto delle piogge monsoniche sul territorio pakistano
Il periodo tra il 26 giugno e il 21 luglio ha visto una pioggia torrenziale che ha colpito vaste aree del Pakistan. Le piogge incessanti hanno innescato inondazioni improvvise, in diversi casi con esondazioni di fiumi e rigagnoli che hanno travolto abitazioni e strade. Questi eventi hanno provocato il crollo di edifici, spesso segnalati in zone urbane e rurali densamente popolate. Oltre ai danni materiali, sono stati registrati numerosi cortocircuiti elettrici, con incendi e ulteriori rischi per la popolazione.
Nel complesso, le piogge hanno generato un crescente stato di emergenza in molte province, costringendo le autorità a mettere in atto evacuazioni e operazioni di soccorso che si sono rivelate complesse per la vastità delle aree colpite. Le infrastrutture critiche hanno subito guasti, con conseguenze che si sono ripercosse anche sul traffico e i collegamenti tra città e villaggi.
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Bilancio delle vittime e delle persone coinvolte
Secondo i dati forniti dall’agenzia nazionale per la gestione delle catastrofi, il numero delle vittime è salito a 221. Tra queste, si contano 104 bambini e 40 donne, una cifra che evidenzia quanto questa emergenza abbia colpito le fasce più vulnerabili della popolazione. Oltre ai morti, i feriti superano le 500 persone, molte delle quali hanno riportato lesioni gravi causate dai crolli o trasportate in ospedali con condizioni che richiedono ancora cure intensive.
Le autorità hanno più volte sottolineato la difficoltà nel raggiungere alcune zone isolate, dove la presenza di frane e la distruzione delle vie di comunicazione impediscono un intervento rapido. Questo ha ritardato anche l’identificazione delle persone disperse e ha complicato il monitoraggio complessivo del disastro.
L’incidente nella regione di Gilgit-Baltistan
Il distretto di Diamer, nel Gilgit-Baltistan, è stato uno dei territori più colpiti negli ultimi giorni. Il 20 luglio una frana ha invaso un tratto autostradale, trascinando con sé più di otto veicoli. La dinamica dell’incidente è stata confermata da Abdul Hameed, alto ufficiale di polizia locale, che ha spiegato come “i soccorritori abbiano recuperato tre corpi, mentre altre quindici persone risultano disperse.”
Gli interventi in quella zona si sono concentrati sulle operazioni di ricerca e salvataggio, ma la situazione resta critica per via della possibilità che altre frane possano verificarsi, complicando ulteriormente l’accesso. Le autorità hanno allertato la popolazione locale e hanno invitato a mantenere alta la vigilanza in considerazione dei rischi ancora presenti.
Risposta e misure delle autorità pakistane
Il governo pakistano ha attivato diversi centri di soccorso e ha coinvolto forze di polizia e protezione civile per sostenere la popolazione nelle zone più colpite. Nonostante ciò, la portata dei danni e la vastità del territorio interessato rappresentano un problema serio per la risposta rapida.
Le autorità hanno richiesto anche l’intervento di organizzazioni internazionali per il supporto nella gestione dell’emergenza e hanno annunciato sopralluoghi nelle aree a rischio per valutare gli interventi necessari al ripristino delle infrastrutture danneggiate.
Il quadro rimane in evoluzione, gli esperti monitorano con attenzione le condizioni meteorologiche per prevenire nuovi incidenti, mentre i soccorritori continuano a operare in condizioni difficili per limitare le perdite umane e garantire assistenza alla popolazione colpita.