La cittadinanza di Senigallia manifesta la propria opposizione al progetto di ricostruzione del ponte Garibaldi, gravemente danneggiato dall’alluvione del 15 settembre 2022. La petizione, partita nell’agosto 2024, ha raccolto più di diecimila firme che verranno consegnate ufficialmente al sindaco. L’iniziativa evidenzia dubbi sul rispetto del paesaggio storico e sulle conseguenze per la mobilità cittadina.
La raccolta firme e le iniziative dei comitati locali
Il gruppo di associazioni che ha promosso la petizione conta più di 10mila firme raccolte tra online e piazza. Italia Nostra, Gruppo Società Ambiente, Confluenze, Archeoclub d’Italia e Amici della foce del fiume Cesano si faranno portavoce della protesta consegnando simbolicamente le firme al sindaco Massimo Olivetti, domani mattina alle 12, nel Palazzo Municipale di Senigallia.
La petizione è partita nell’agosto del 2024 e ha raggiunto 8.985 firme raccolte online. A queste si sommano 1.034 firme raccolte direttamente in città durante vari eventi e presidi. In concomitanza con la consegna viene organizzato un flashmob sul fiume Misa, durante il quale sarà esposto uno striscione con la scritta “10mila cittadini dicono No al progetto del nuovo ponte Garibaldi”. Questa iniziativa ha lo scopo di attirare l’attenzione sull’azione coordinata dei cittadini e delle associazioni contrarie al progetto approvato dall’amministrazione comunale.
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Le preoccupazioni rispetto al patrimonio storico e paesaggistico
I promotori della petizione sottolineano che il progetto della nuova infrastruttura non si inserirebbe in modo armonioso nel paesaggio urbano di Senigallia. La città è nota per la “fuga di colonne” settecentesca dei Portici Ercolani, un elemento distintivo e simbolo storico riconosciuto anche a livello nazionale.
Il nuovo ponte, così come è stato concepito, rischierebbe di compromettere questa veduta iconica, alterando l’identità visiva che contraddistingue Senigallia. Le associazioni ricordano che il rispetto delle caratteristiche architettoniche e paesaggistiche rappresenta un aspetto fondamentale per la conservazione della città. Per loro, il progetto appare inadeguato anche sotto questo profilo, perché non tiene conto dell’impatto ambientale e delle esigenze culturali legate a un monumento storico riconosciuto.
Dubbi sulla sicurezza idraulica e sulle condizioni di accesso
Oltre a questioni estetiche, le riluttanze riguardano aspetti tecnici fondamentali legati alla sicurezza e alla funzionalità del ponte. Secondo chi ha promosso la petizione, il nuovo ponte non migliorerebbe la sicurezza idraulica di Senigallia. Non essendo progettato in modo consono, potrebbe non prevenire adeguatamente gli effetti di eventuali nuove esondazioni o piene del fiume Misa.
Non a caso, il ponte prevede rampe di accesso che nelle valutazioni dei comitati risultano difficili da percorrere per persone anziane o con disabilità motorie. Questi aspetti sollevano problemi sulla viabilità e sull’accessibilità, soprattutto nel centro storico, dove le soluzioni adottate per la nuova infrastruttura potrebbero complicare gli spostamenti quotidiani.
L’interruzione o le modifiche della viabilità, secondo i promotori, rischiano di incidere negativamente sulla vivibilità della città e aggravare le difficoltà di chi già incontra ostacoli negli spostamenti.
La reazione della città e il peso della mobilitazione
La raccolta firme rappresenta una voce forte e diffusa nell’opinione pubblica senigalliese. Le associazioni sostengono che la maggioranza dei cittadini è contraria al progetto del nuovo ponte. Questo dato emerge dall’interesse mostrato alla campagna e dall’adesione ai vari eventi organizzati.
La mobilitazione civica mette in evidenza un malcontento crescente verso il modo in cui sono state prese le decisioni riguardo all’infrastruttura. Il dialogo tra amministrazione e cittadini, almeno per ora, non ha portato a modifiche sostanziali del progetto. Le firme e le iniziative pubbliche vogliono quindi segnare un passo deciso da parte di chi desidera una revisione del piano o comunque una maggiore tutela del contesto urbano e delle persone.
L’azione delle associazioni, concentrata nel centro della città e lungo il fiume Misa, punta a proseguire la protesta benché siano trascorsi diversi mesi dalla tragedia del 2022. L’alluvione ha cambiato il volto di Senigallia in modo drammatico, e questo emergere di dissenso mostra quanto ancora siano aperte le questioni legate alla ricostruzione.