Nuovo video dal caso carturan svela immagini inedite di una notte a new york durante il sequestro

Nuovo video dal caso carturan svela immagini inedite di una notte a new york durante il sequestro

Il sequestro di Michael Valentino Teofrasto Carturan a New York si complica con un video che mostra momenti inaspettati della sua prigionia, mettendo in dubbio la versione ufficiale della polizia e aprendo nuove piste investigative.
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Il sequestro di Michael Valentino Teofrasto Carturan a New York, finora descritto come un caso di tortura per estorsione, è messo in discussione da un video che mostra il giovane in apparente normalità, complicando l'inchiesta e sollevando nuovi dubbi sulle dinamiche reali dell’accaduto. - Gaeta.it

Michael Valentino Teofrasto Carturan, giovane investitore di Rivoli, è al centro di un caso che continua a suscitare dubbi e interrogativi. Il suo sequestro a New York, durato 17 giorni, si arricchisce di dettagli inquietanti. Un video esclusivo mostra momenti della sua prigionia in una luce inaspettata, mettendo sotto pressione l’inchiesta e complicando il quadro già delicato di questo episodio.

La scena inconsueta: carturan in sedia a rotelle mentre cucina crack

Il 28enne italiano appare in un filmato risalente all’11 maggio, dunque a metà della sua detenzione nel quartiere di NoLita. Il video, diffuso da TMZ, lo ritrae seduto su una sedia a rotelle, ma con le mani libere, intento a preparare crack con una friggitrice elettrica. Non si tratta di un’immagine passiva: attorno a lui ci sono voci che ridono e commentano in modo scherzoso, un’atmosfera quasi surreale vista la gravità del contesto. Carturan sembra partecipe e ironico, un atteggiamento che stride rispetto alla serietà della situazione.

Dettagli del video e contesto

Questa clip è stata girata all’1:45 di notte, come indicano i metadati del file. Il contesto è una casa di Prince Street, nota strada di una zona elegante di Manhattan. Il contrasto con la versione ufficiale del sequestro lascia aperta la domanda su cosa stesse realmente accadendo in quelle ore. L’immagine di una vittima bloccata e torturata, infatti, appare smentita da questo momento di apparente libertà e svago.

La versione ufficiale della polizia di new york sul sequestro di carturan

Le autorità newyorkesi sostengono che Carturan sia stato attirato il 6 maggio da John Woeltz, un presunto trader implicato in nuovi episodi criminali, con l’aiuto di William Duplessie, cittadino svizzero. Lo scopo era estorcere la password del portafoglio digitale di criptovalute che Carturan deteneva, valutato per milioni di dollari. Nei 17 giorni di prigionia, stando agli agenti della NYPD, il giovane ha subito segregazione e violenze per spingerlo a cedere i codici di accesso.

Questa versione è quella che guida l’inchiesta e le accuse ufficiali. Le autorità descrivono una vicenda con elementi di tortura e minacce, un sequestro di persona con finalità economiche precise. Le immagini però suggeriscono un quadro più complicato, che potrebbe richiedere un riesame delle dinamiche di quanto è accaduto realmente.

Sospetti e punti critici

La misteriosa presenza di altre persone e le implicazioni sul caso

Nel video non ci sono solo i due sospettati principali, Woeltz e Duplessie. Appaiono altre figure, alcune non identificate: un uomo vestito di bianco e altri presenti solo a voce. Questi accenni a ulteriori persone nello scenario mettono in discussione la natura esatta del sequestro. L’ambiente non appare un luogo di prigionia drammatica, ma più una convivenza forzata.

Le conversazioni all’interno della stanza, con commenti scherzosi e precauzioni su ciò che viene ripreso, fanno sorgere dubbi sulla possibile complicità o almeno sulla dinamica relazionale tra Carturan e chi lo deteneva. Altri ipotizzano che si tratti di una forma di coercizione psicologica così elaborata da nascondere momenti di apparente normalità.

L’impatto del video sull’inchiesta e le nuove piste investigative

La polizia di New York si trova ora davanti a una prova visiva che potrebbe ribaltare quanto acquisito finora. Se il video testimonia una situazione meno drammatica di quello che si credeva, l’intero impianto accusatorio dovrebbe essere riconsiderato in profondità. Al contrario, se il comportamento di Carturan nel filmato è frutto di pressioni psicologiche estreme o di una recita imposta, la vicenda assume una nuova, inquietante dimensione.

Gli investigatori dovranno esplorare tutte le linee possibili, verificare ruoli e complicità e valutare come questa clip si inserisca nella sequenza completa degli eventi. Per adesso, il video è un tassello che complica la ricostruzione, lascia spazio a nuove interpretazioni, e mantiene alto il livello di attenzione sul caso, ormai osservato con molta cautela anche dall’opinione pubblica internazionale.

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