Nuovo record per l’export dei distretti agroalimentari italiani: vendite estere oltre 28 miliardi nel 2024

Nuovo record per l’export dei distretti agroalimentari italiani: vendite estere oltre 28 miliardi nel 2024

I distretti agroalimentari italiani superano i 28 miliardi di euro in export nel 2024, con crescita trainata da olio, pasta, dolci e vino; Germania e Stati Uniti principali mercati esteri.
Nuovo Record Per Le28099Export Dei Nuovo Record Per Le28099Export Dei
I distretti agroalimentari italiani hanno superato nel 2024 i 28 miliardi di euro di export, con una crescita del 7,1%, trainata da olio, pasta, dolci e vino, grazie a qualità e innovazione supportate da Intesa Sanpaolo. - Gaeta.it

I distretti agroalimentari italiani hanno raggiunto un nuovo traguardo nelle esportazioni nel 2024, superando i 28 miliardi di euro. Questo dato rappresenta una crescita significativa rispetto all’anno precedente, confermando il ruolo chiave delle filiere italiane sui mercati internazionali. La performance riflette la domanda globale di prodotti di qualità riconosciuti, in particolare nei comparti dell’olio, della pasta, dei dolci e del vino.

I distretti agroalimentari italiani e il loro peso sull’export nazionale

Al 31 dicembre 2024, i distretti agroalimentari italiani hanno registrato vendite all’estero per oltre 28 miliardi di euro, con un aumento del 7,1% rispetto al 2023. Secondo il monitor sviluppato dal Research Department di Intesa Sanpaolo, questi distretti rappresentano il 42,5% dell’intero export del settore agroalimentare nazionale. Ciò significa che quasi metà del valore esportato proviene da queste realtà territoriali, solide e specializzate. L’andamento in crescita conferma una continuità positiva nel settore che continua a mantenere un ruolo strategico per l’economia italiana.

La crescita dei distretti si colloca quindi in linea con i risultati complessivi del comparto agroalimentare, che testimoniano il dinamismo delle filiere italiane non solo nei confini nazionali, ma soprattutto all’estero. Le imprese che operano in questi distretti hanno saputo mantenere la competitività, anche in un contesto globale segnato da instabilità economiche e tensioni sui mercati. Il rapporto sottolinea inoltre come la qualità e la distintività dei prodotti rappresentino un elemento decisivo per la fidelizzazione dei consumatori stranieri.

Le filiere protagoniste e i settori in maggiore crescita

Alla base del record delle esportazioni, si colloca la performance della filiera dell’olio italiano. Nel 2024, l’olio ha segnato un aumento del 40,9% a prezzi correnti, contribuendo in maniera rilevante al risultato complessivo. Questo settore ha beneficiato sia della qualità riconosciuta a livello internazionale sia di una domanda crescente, soprattutto in mercati dove l’olio d’oliva è apprezzato come simbolo della dieta mediterranea.

Un altro comparto con risultati importanti è quello della pasta e dei dolci, che nell’anno si è attestato su una crescita del 7,8%. Questi prodotti rappresentano una fetta consistente dell’export e mantengono una domanda stabile che premia soprattutto i marchi italiani legati alla tradizione e al gusto autentico. La crescita di questi segmenti afferma come i distretti siano riusciti a valorizzare elementi distintivi legati alla produzione artigianale e alla certificazione di origine.

Anche la filiera del vino si è mossa in territorio positivo, con un aumento del 4% che ha portato il valore totale a 6,7 miliardi di euro. Il vino italiano continua a consolidare la sua posizione nei principali mercati globali, tra cui Europa, America e Asia. L’attenzione a qualità, varietà e marchi regionali ha favorito l’espansione delle esportazioni, rafforzando la diffusione delle eccellenze italiane nel settore enologico.

I mercati esteri chiave e l’espansione commerciale dei distretti

I dati evidenziano come la Germania si confermi il principale mercato estero per i distretti agroalimentari italiani, con una crescita del 6,9% delle esportazioni nel 2024. Questo rapporto commerciale consolidato deriva da legami commerciali storici e dalla presenza di una comunità interessata ai prodotti italiani di qualità. La Germania resta un punto di riferimento per le imprese italiane che cercano stabilità e dimensioni importanti nel mercato europeo.

Al secondo posto nella crescita delle vendite verso l’estero, si collocano gli Stati Uniti, con un balzo del 14,9%. Questo incremento sostanziale riflette una domanda crescente di cibo italiano autentico e sostenibile, favorita dalla curiosità crescente per la cucina mediterranea e i prodotti di origine certificata. Gli Stati Uniti rappresentano un mercato strategico su cui molte aziende puntano per espandere le proprie quote di export.

Altri mercati europei e internazionali mostrano segnali positivi, ma con tassi di crescita più ridotti. Questa dinamica indica che le imprese italiane stanno lavorando per diversificare la presenza commerciale e ridurre la dipendenza da uno o pochi mercati, consolidando così la propria posizione su scala globale.

La posizione di intesa sanpaolo e il supporto al comparto agroalimentare

Massimiliano Cattozzi, responsabile della Direzione Agribusiness di Intesa Sanpaolo, ha commentato il nuovo record sottolineando la solidità delle filiere italiane e la domanda mondiale che premia prodotti identitari e sostenibili. L’istituto di credito accompagna le imprese con un’offerta di servizi dedicati e una rete diffusa capace di supportare le sfide che i distretti devono affrontare nei mercati internazionali.

Tra le principali linee di sostegno c’è l’attenzione all’innovazione, alla transizione green e alla digitalizzazione, elementi considerati fondamentali per mantenere competitivo un settore che investe su qualità e tradizione. L’iniziativa di Intesa Sanpaolo punta anche a favorire il ricambio generazionale nelle aziende, favorendo il passaggio alle nuove leve imprenditoriali con piani di sviluppo adeguati.

Con oltre 80 mila clienti nel comparto agroalimentare, la banca si propone come partner strategico per valorizzare il Made in Italy in tutto il mondo. Attraverso la collaborazione con istituzioni e altre realtà, l’obiettivo è rafforzare la capacità delle aziende di crescere e di affermarsi su nuovi mercati internazionali. Così si conferma il legame stretto tra finanza e produzione, con l’attenzione al futuro delle imprese italiane nel campo agroalimentare.

Change privacy settings
×