Nuovo progetto per villa clemente a Roseto degli Abruzzi: i chiarimenti dell’amministrazione comunale sulle critiche del pd

Nuovo progetto per villa clemente a Roseto degli Abruzzi: i chiarimenti dell’amministrazione comunale sulle critiche del pd

Villa Clemente a Roseto degli Abruzzi torna al centro del dibattito politico: l’amministrazione guidata da Enio Pavone rivede il progetto per salvare il finanziamento e valorizzare la villa con il supporto di Soprintendenza e RFI.
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Villa Clemente a Roseto degli Abruzzi è al centro di un acceso dibattito politico: l'amministrazione attuale ha rivisto e migliorato il progetto di recupero, aumentando la capienza e rispettando le normative, dopo le critiche del Partito Democratico sulla gestione precedente. - Gaeta.it

Villa Clemente a Roseto degli Abruzzi torna al centro dell’attenzione politica dopo le critiche avanzate dal Partito Democratico sulla gestione del progetto di recupero e valorizzazione. L’amministrazione comunale ha risposto con dati e dettagli tecnici, mettendo in luce il lavoro svolto per salvare un finanziamento importante e rinnovare un piano ritenuto inadeguato dalla precedente gestione. Il percorso che ha portato alla revisione dell’intervento è complesso e coinvolge enti come la Soprintendenza e Rete Ferroviaria Italiana .

Le criticità del progetto ereditato dalla precedente amministrazione

Al momento dell’insediamento, la nuova giunta ha trovato una situazione delicata riguardo a Villa Clemente. Il progetto, presentato dall’amministrazione uscente, era stato respinto per non rispettare le condizioni richieste dal Ministero e dalla Soprintendenza. Si trattava di un piano che proponeva una sala polifunzionale con poco più di cento posti, senza prevedere interventi significativi per valorizzare la villa, uno dei siti storici più rilevanti di Roseto.

La mancata coerenza con i criteri ministeriali avrebbe portato alla perdita di un contributo finanziario significativo. Anche la Soprintendenza aveva bocciato la proposta, giudicandola non conforme alle esigenze di tutela e valorizzazione. Inoltre, RFI aveva espresso parere negativo sui dettagli tecnici. Questi elementi delineavano un quadro di forte rischio che avrebbe potuto compromettere la realizzazione del progetto e la concessione dei fondi.

Le limitazioni della sala polifunzionale

Le difficoltà non riguardavano solo la qualità del progetto ma anche la sua sostenibilità e le potenzialità di utilizzo futuro della struttura. La sala polifunzionale, ridotta a meno di cento posti, non avrebbe permesso un’adeguata fruizione e partecipazione della comunità. Questo limite evidenziava la necessità di un intervento più ampio e funzionale, che tenesse conto della storia e del ruolo di Villa Clemente nella vita culturale locale.

Il rilancio del progetto e il ruolo dell’amministrazione attuale

Di fronte a questa situazione, l’amministrazione guidata da Enio Pavone e dal vicesindaco Angelo Marcone ha intrapreso una revisione completa del progetto. La priorità è stata quella di evitare la perdita del finanziamento e di mettere a punto una proposta più solida, rispettosa delle normative e capace di rispondere alle aspettative della comunità.

Il nuovo disegno ha più che raddoppiato la capienza dell’edificio, portandola a oltre 260 posti. Questo aumento non è solo quantitativo: ha permesso di ridefinire gli spazi in modo da ospitare eventi, iniziative culturali e attività sociali con una migliore accoglienza. Il progetto è stato elaborato entro i tempi previsti, inviato agli enti preposti e sottoposto a numerosi controlli tecnici. L’amministrazione ha evitato passi frettolosi, accogliendo e integrando le osservazioni di Soprintendenza e RFI.

Stato attuale del progetto

Attualmente la società esterna incaricata sta completando la verifica tecnica del progetto. Seguiranno la validazione e poi la consegna dei lavori, la cui direzione è già stata affidata. Questo percorso testimonia la volontà di portare avanti un piano concreto che superi i limiti del passato. Il dialogo costante con la Soprintendenza è stato fondamentale, anche se ha richiesto tempi più lunghi per rispettare i vincoli e le analisi richieste.

La polemica politica e le posizioni dei protagonisti

Il confronto politico si è intensificato dopo le dichiarazioni del Partito Democratico, che ha offerto una lettura critica dell’iter amministrativo, parlando di ritardi e immobilismo. La risposta dell’amministrazione non si è fatta attendere: è stato ricordato che il progetto bocciato è proprio quello del Pd e che solo grazie all’impegno della nuova giunta si è riusciti a salvaguardare il finanziamento.

Enio Pavone ha sottolineato che l’attuale piano rappresenta un miglioramento sostanziale, non solo per la dimensione della sala ma anche per il valore culturale e sociale dell’intervento. Ha precisato che “le polemiche, quando non basate su fatti, servono a poco e creano solo confusione nell’opinione pubblica.” L’amministrazione si è detta impegnata a portare avanti il lavoro senza farsi distrarre da sterili contrapposizioni.

Il nuovo progetto mira a restituire a Roseto degli Abruzzi una Villa Clemente che funzioni come fulcro di cultura e aggregazione. Non un semplice contenitore, ma uno spazio vivo, che possa ospitare attività significative e coinvolgere la cittadinanza. Il percorso di verifica tecnica e autorizzazione prosegue. La cooperazione con gli enti preposti resta un elemento chiave per la buona riuscita dell’intervento e per mantenere le garanzie richieste da normative e tutela del patrimonio.

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