Nuovo principio di onnicomprensività e impatto fiscale sui crediti di imposta da bonus edilizi nel reddito di lavoro autonomo

Nuovo principio di onnicomprensività e impatto fiscale sui crediti di imposta da bonus edilizi nel reddito di lavoro autonomo

L’Agenzia delle Entrate chiarisce come includere i crediti di imposta da bonus edilizi nel reddito di lavoro autonomo secondo il principio di onnicomprensività, con impatti su commercialisti e bilanci professionali.
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L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che, dal 2024, i crediti di imposta da bonus edilizi devono essere inclusi nel reddito di lavoro autonomo secondo il principio di onnicomprensività, con costi e valori imputati fiscalmente in momenti diversi. - Gaeta.it

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito con la risposta n.171 del 26 giugno 2025 come considerare il valore dei crediti di imposta da bonus edilizi nel calcolo del reddito di lavoro autonomo. Si tratta di un tema centrale dopo l’introduzione del principio di onnicomprensività, che modifica sostanzialmente il modo in cui si contabilizzano i crediti acquisiti e i costi sostenuti nelle attività professionali. Scopriamo cosa cambia e come si applicano queste nuove regole ai fini fiscali.

Contesto normativo e quesiti presentati dall’associazione professionale

Il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate si è sviluppato a seguito di una richiesta di un’associazione di commercialisti su tre temi fiscali: gli interessi attivi da conto corrente, il premio di assicurazione professionale riaddebitato e soprattutto il trattamento fiscale del differenziale derivante dalla cessione di crediti di imposta da bonus edilizi. Questi crediti nascono dagli interventi fiscali introdotti con il decreto “Rilancio” nel 2020, che permettono ai soggetti che sostengono spese per lavori edilizi di optare per la cessione del credito d’imposta a terzi, al posto di utilizzare direttamente la detrazione.

L’associazione aveva comprato un credito di imposta a un prezzo inferiore rispetto al valore nominale. Il quesito riguardava come interpretare la differenza positiva tra il valore nominale e il costo sostenuto in relazione al reddito di lavoro autonomo, considerando le norme vigenti fino al 28 maggio 2024.

Disciplina precedente sulla rilevanza fiscale del differenziale da cessione dei crediti edilizi

Prima del 2024, la normativa sul reddito di lavoro autonomo prevedeva che venissero inclusi i corrispettivi derivanti dalla cessione della clientela e degli elementi immateriali. Tuttavia, i differenziali generati dall’acquisto di crediti di imposta a un prezzo inferiore rispetto al loro valore nominale non venivano considerati tra questi elementi. La risposta n.472 del 30 novembre 2023 aveva già affermato che, in assenza di una norma specifica, questi differenziali non erano inclusi nel reddito da lavoro autonomo.

Ciò rispecchiava una certa incertezza, poiché il legislatore non aveva esplicitamente definito la modalità di tassazione del differenziale “positivo” tra costo e valore nominale dei crediti. In sostanza, questi guadagni erano trattati secondo le regole generali di tassazione senza inserirli nella base imponibile del lavoro autonomo.

Il principio di onnicomprensività introdotto nel 2024 e la novità fiscale

Con il decreto n.192 del 2024 è stato introdotto un principio che ha modificato la struttura del reddito da lavoro autonomo. Il nuovo criterio di onnicomprensività richiede di considerare tutte le somme e i valori percepiti durante il periodo d’imposta legati all’attività professionale, senza esclusioni particolari. È caduto quindi il riferimento specifico ai soli corrispettivi, assorbito nel concetto più ampio di proventi.

Questo cambiamento impone che, oltre ai redditi tradizionali, vengano inseriti i valori derivanti da crediti di imposta, comprese le quote del loro utilizzo e i costi sostenuti per acquistarli. Il principio estende la base imponibile del reddito di lavoro autonomo e include elementi economici prima non strettamente tassabili.

Applicazione pratica della nuova disposizione e criteri di imputazione temporale

L’Agenzia delle Entrate ha evidenziato che il valore nominale del credito di imposta e il costo sostenuto per la sua acquisizione debbano concorrere entrambi alla formazione del reddito da lavoro autonomo. Il principio di cassa, alla base della determinazione del reddito per professionisti, impone che il costo venga rilevato nel periodo in cui è stato sostenuto mentre il valore nominale del credito si considera quando viene effettivamente utilizzato in compensazione.

Per esempio, un’associazione professionale che ha acquistato crediti di imposta nel 20XX potrà dedurre il costo nello stesso anno fiscale. Il valore del credito invece sarà inserito nei periodi in cui lo stesso sarà utilizzato per pagare imposte e contributi. Questo crea una differenza temporale tra il momento del costo e del ricavo fiscale, recependo la nuova impostazione normativa.

In pratica, il meccanismo consente di gestire la tassazione in modo più lineare e coerente con l’effettivo flusso finanziario legato alle operazioni professionali collegate ai bonus edilizi.

Impatto per professionisti e studi commercialisti sui bilanci e la dichiarazione dei redditi

L’aggiornamento normativo rappresenta una svolta significativa per chi opera nel campo dei servizi professionali, soprattutto per gli studi commercialisti che trattano crediti edilizi. Oltre a dover aggiornare procedure contabili e fiscali, i professionisti dovranno tenere sotto controllo con precisione le date di acquisto e di utilizzo dei crediti.

La contabilizzazione di costi e ricavi su anni diversi potrà influire sulla liquidità e sulle previsioni di spesa fiscale. A ciò si aggiunge la necessità di definire correttamente l’entità del differenziale fra costo e valore nominale e l’impatto fiscale delle operazioni relative ai bonus.

Gli studi dovranno quindi implementare strumenti e metodi che permettano una rappresentazione puntuale di queste variazioni nei bilanci e nelle dichiarazioni dei redditi, garantendo rispetto della nuova onnicomprensività e conseguente corretto pagamento delle imposte.

Con questi chiarimenti, l’Agenzia delle Entrate fornisce un quadro più nitido del trattamento fiscale dei crediti edilizi acquistati e ceduti, offrendo a professionisti una guida importante per gestire al meglio la propria attività fiscale nel 2025.

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