Nel cuore del quartiere di Poggioreale a Napoli, piazza Nazionale è tornata a far parlare di sé per un fenomeno di vandalismo che coinvolge i più giovani. Tra giochi e risate, alcune bambine hanno trasformato le strutture ludiche in bersagli da distruggere, segnalando una situazione che va oltre il semplice gesto di dispetto. Il video che documenta gli atti ha acceso l’attenzione delle autorità e degli esperti, sottolineando la necessità di azioni concrete per affrontare il disagio sociale presente nel territorio.
Il video che mostra la distruzione delle giostrine a piazza nazionale
Il filmato arrivato al deputato Francesco Emilio Borrelli cattura momenti precisi in cui un gruppo di bambine, guidate da una ragazzina più grande, smonta pezzi delle giostrine pubbliche. Tra giochi inconsapevoli di altri bambini, le protagoniste si concentrano nel tentativo di strappare assi di legno e danneggiare le strutture destinate al divertimento. Il coordinamento fra le protagoniste fa pensare a un’azione voluta e ripetuta nel tempo, e non a una semplice bravata.
Ciò che colpisce è la determinazione con cui agiscono, rovinando un luogo di svago che dovrebbe essere sicuro e accessibile a tutti i residenti, soprattutto ai più piccoli. Questo episodio si inserisce in un contesto già compromesso, dove piazza Nazionale è stata spesso al centro di segnalazioni riguardo episodi di degrado e comportamento antisociale.
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Francesco Emilio Borrelli ha denunciato pubblicamente questa situazione definendola “un copione che si ripete all’infinito”. Sottolinea come questa serie di atti vandalici che coinvolgono le giostrine attesti il fallimento nella trasmissione dei valori civici all’interno delle famiglie e della società. Borrelli parla di una situazione che va ben oltre la pura distrazione giovanile, ma che rappresenta un serio problema educativo e sociale.
Secondo il deputato il fenomeno richiede un intervento deciso con l’introduzione di controlli costanti, presidi educativi a stretto contatto con i ragazzi e tolleranza zero verso questi comportamenti criminali. Il rischio è che questo disagio sfoci in azioni ancora più gravi, per cui è necessario un approccio immediato e coordinato da parte delle istituzioni e della comunità.
Piazza nazionale come esempio di abbandono e presenza di baby gang
Negli ultimi mesi piazza Nazionale è diventata un luogo dove si esprime un tipo di conflitto fra giovani difficili da gestire. Dalle risse tra minori agli episodi di spaccio alla luce del sole, la piazza è oggi simbolo di degrado e abbandono. Questo spazio pubblico, un tempo luogo di socialità e gioco, è ora terra di nessuno, dove gruppi di ragazzini si sfidano anche mediante la distruzione di beni comuni.
La presenza di baby gang alimenta un clima di insicurezza che scoraggia la frequentazione di famiglie e bambini, aggravando il senso di isolamento e deterioramento delle condizioni sociali. La ricostruzione della piazza come luogo sicuro e accogliente si scontra con la prosecuzione di questo tipo di comportamenti.
Mancano presidi educativi e interventi di lungo termine
L’intervento del Comune, con riparazioni puntuali delle giostre danneggiate, appare insufficiente per affrontare il problema in radice. Uno psicologo sociale evidenzia che le sole misure repressive non bastano, ma occorrono percorsi educativi duraturi e presidi sul territorio. Progetti che aiutino i ragazzi a riscoprire l’importanza degli spazi comuni e il rispetto per le proprietà collettive.
Il vuoto di attenzione e di presenza adulta nei momenti chiave crea un terreno fertile per azioni di vandalismo e dispersione sociale. La sera, quando la piazza si svuota, restano i segni di queste azioni: legni rotti, strutture compromesse. Questi elementi testimoniano una situazione che porta con sé segnali di disagio e necessità di interventi che coinvolgano famiglia, scuola e istituzioni.