Il governo ha annunciato il via libera alla nuova tranche del bonus psicologo, un contributo di 1.500 euro pensato per almeno 8mila persone che necessitano di supporto psicologico. Le risorse stanziate arriveranno a coprire gli anni 2024 e 2025, con un impegno complessivo di oltre 21 milioni di euro. Le domande dovrebbero essere aperte entro la fine di luglio, ma l’iter burocratico e il mancato trasferimento tempestivo dei fondi tra regioni e Inps avevano causato ritardi negli anni precedenti. Ora si punta a rendere più efficiente tutta la procedura per facilitare la platea dei beneficiari e garantire un accesso più semplice al sostegno.
Le risorse stanziate e il via libero del governo
Il nuovo capitolo del bonus destinato a coprire sedute psicologiche arriva dopo lo sblocco del riparto dei fondi per il biennio 2024 e 2025, previsto in Conferenza Stato-Regioni. Il decreto di riparto, firmato dal ministro della Salute Orazio Schillaci, prevede 12 milioni di euro per il 2024 e 9,5 milioni per il 2025. Questi contributi vanno ad aggiungersi alle risorse residue degli anni precedenti, ancora in fase di gestione. Il ministro Schillaci ha insistito con i presidenti delle Regioni affinché accelerassero le procedure burocratiche per trasferire rapidamente le somme all’Inps, così da consentire la partenza della nuova fase di erogazione.
Situazione attuale e ritardi del passato
L’ultimo aggiornamento era fermo a una situazione di forte ritardo. Fino ad ora, infatti, sia lo Stato sia gli enti regionali non hanno rispettato i tempi previsti e parte degli stanziamenti del 2024 non erano ancora stati utilizzati a metà anno. Questo ha allungato i tempi per chi aveva fatto domanda e creato incertezza tra i professionisti che offrono il servizio. Il nuovo decreto dovrebbe sanare questi ritardi. Con la conferma delle somme, si attende il via libera definitivo per l’apertura della raccolta delle domande. È probabile che il sistema possa gestire la richiesta del bonus entro fine luglio, una data molto attesa da chi spera di accedere a questo aiuto.
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I problemi di trasferimento fondi e il disagio dei terapeuti
La gestione del bonus psicologo ha evidenziato diverse difficoltà fin dalla prima edizione, partita nel 2022. In molti casi le regioni hanno ritardato il trasferimento dei fondi all’Inps, creando ingorghi burocratici. Questo ha fatto sì che i terapeuti autorizzati dovessero attendere anche un anno e mezzo per ricevere i rimborsi per le sedute svolte. Un ritardo che ha comportato non pochi problemi, fino al punto che più di 1.300 psicoterapeuti hanno deciso di rinunciare alla convenzione con l’Inps, temendo ulteriori tempi lunghi e disagi amministrativi.
Dal 2023 la situazione è leggermente migliorata, con una parte delle risorse erogate regolarmente e tempi di attesa ridotti. Sono stati adottati accorgimenti per snellire i passaggi, ma resta aperta la questione di un sistema che possa garantire certezza e regolarità. Ora, con l’arrivo del nuovo riparto e il rinnovo del bonus per il biennio 2024-2025, molti addetti ai lavori attendono segnali concreti di svolta. L’obiettivo comune è evitare che le stesse difficoltà si ripetano, creando ulteriore frustrazione per chi si impegna a fornire un sostegno psicologico necessario a tanti cittadini.
Impatto sui professionisti
Il ritardo nei pagamenti ha inciso negativamente sulla disponibilità di psicoterapeuti a lavorare con il bonus, con conseguenze dirette sulla capacità del sistema di fornire assistenza. L’esperienza passata evidenzia la necessità di migliorare la gestione amministrativa per rendere il meccanismo sostenibile e attrattivo per gli esperti.
Chi potrà accedere al contributo e come presentare domanda
Il bonus psicologo prevede un contributo fino a 1.500 euro, erogato in base a specifici criteri di accesso legati alla situazione economica e sanitaria del richiedente. Possono presentare domanda almeno 8mila persone rientranti nelle fasce più vulnerabili, individuate sulla base dell’Isee. Questo ampliamento della platea deriva proprio dalla disponibilità di risorse maggiori rispetto alla prima edizione. Il sostegno coprirà una serie di sedute psicologiche individuali, riconosciute come necessarie da professionisti abilitati.
Le domande dovrebbero poter essere inviate a partire dalla fine di luglio, quando il sistema informatico dedicato sarà aggiornato con il nuovo riparto risorse. L’Inps guiderà i beneficiari nella compilazione delle richieste, prevedendo anche modalità semplificate per velocizzare l’iter. Importante avere tutte le certificazioni mediche e documentazioni necessarie al fine di accedere al contributo senza intoppi. Già negli anni scorsi si è assistito a un numero superiore di richieste rispetto a quelle che le risorse potevano coprire. Ora si spera che grazie all’aumento dei fondi, l’assistenza possa raggiungere più persone con maggior rapidità.
Il contesto più ampio della salute mentale in italia
Il bonus psicologo è parte di un quadro più vasto legato all’attenzione crescente verso la salute mentale in Italia. La pandemia ha mostrato le fragilità di molte persone, creando una domanda mai vista per servizi di supporto psicologico. Anche il governo ha cercato di incrementare risorse e strumenti per rispondere a questo fabbisogno. Tuttavia, la difficoltà nel tradurre le risorse in interventi concreti mantiene alta l’attenzione sul tema della gestione pubblica e dell’efficacia degli aiuti.
Regioni e ministero stanno provando a coniugare la necessità di fornire risposte veloci con l’esigenza di mantenere controlli e trasparenza. La crescita dell’investimento nel bonus risponde alla volontà di intercettare una fetta significativa della popolazione che rischia di non poter accedere privatamente a terapie psicologiche. È un passo inserito in un disegno più ampio, che vede la sanità mentale al centro delle politiche pubbliche. L’attesa ora è focalizzata su un uso rapido e puntuale dei fondi e sulla capacità dei servizi di rispondere alle richieste senza ulteriori intoppi.