La sede del Partito Democratico “Madri Costituenti” di Venaria reale è stata colpita nuovamente da un atto vandalico nella notte tra il 21 e 22 aprile 2025. I locali in via Palestro 4 hanno subito danni alla porta d’ingresso, un episodio che si inserisce in una serie di aggressioni che coinvolgono questo circolo ormai da anni. L’episodio alimenta un clima di tensione politica e sociale nella città alle porte di Torino.
Le reazioni politiche e la solidarietà al circolo venariese
Il gesto ha provocato una risposta immediata da parte del pd di Settimo torinese, che ha espresso solidarietà nei confronti del circolo di Venaria reale. Sui social network è stato ribadito che “la violenza e le intimidazioni non devono fermare la passione per la politica e la difesa della democrazia”. Un messaggio condiviso anche da esponenti di altri schieramenti, perché la difesa della libertà di espressione è considerata un valore trasversale e imprescindibile.
La vicinanza si estende anche a cittadini e associazioni impegnate nella vita civile della città, preoccupate per la crescita di episodi che minano il confronto democratico e provocano un peggioramento del clima politico. Si riconosce così la necessità di garantire sicurezza ai luoghi dove si discute di politica e si costruiscono idee.
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Il contesto politico e sociale a venaria reale in vista delle prossime sfide
Venaria reale attraversa un periodo segnato da forti tensioni. Le divisioni in consiglio comunale e le polemiche sui social contribuiscono a creare un’atmosfera pesante. Non è un caso che proprio in questo contesto si registrino episodi di danneggiamenti su sedi politiche e simboli della comunità.
Il circolo pd di Venaria ha risposto scegliendo la strada della presenza e dell’impegno continuo. È stata ribadita la volontà di affrontare le difficoltà con tenacia, con l’obiettivo di rilanciare l’azione politica e coinvolgere la cittadinanza. L’intento è far valere le idee e il confronto civile come strumenti per superare divisioni e paure.
La cronaca di questa aggressione si affianca così ai segnali di una comunità che non intende chiudersi, ma che si confronta con le sue contraddizioni. La politica locale resta centrale come terreno dove si giocano scontri ma anche possibili ripartenze.
Una serie di attacchi che si protrae da anni
Gli atti vandalici alla sede del pd a Venaria reale non sono un evento isolato ma si inseriscono in una lunga catena che dura da almeno cinque anni. Il 23 dicembre 2024, per esempio, furono strappate le bandiere del partito. Nel novembre 2021, la stessa porta di recente danneggiata era stata sfondata durante la notte, in un episodio molto simile a quello attuale. L’ipotesi allora fu un tentativo di furto, legato forse ai fondi destinati alla campagna tesseramenti.
Tra ottobre e dicembre 2019 si registrarono altri due episodi di danni, con uno che avvenne nella notte di Natale. Un periodo simbolico nel quale invece si vorrebbe celebrare la pace, ma che in quel caso fu contrassegnato da rabbia e vetri infranti. Nonostante le denunce presentate, le indagini non hanno mai portato a risultati conclusivi né all’individuazione degli autori.
I carabinieri di Venaria hanno esaminato i filmati delle telecamere di sorveglianza e raccolto testimonianze, ma finora l’impunità sembra incoraggiare nuovi atti, anche crescenti in intensità e portata.
L’aggredito alla sede pd e il messaggio del circolo
Il circolo pd di Venaria reale ha denunciato l’atto poche ore dopo il fatto, attraverso un post sulla propria pagina Facebook. La porta d’ingresso risulta danneggiata in modo evidente, con segni di scasso o di tentativo di effrazione. Nel messaggio, il circolo ha definito il gesto “codardo”, spiegando che non si tratta solo di un danno fisico ma di un attacco ai principi di partecipazione democratica e dialogo civile. È stato sottolineato che non intendono farsi intimorire e proseguiranno nel loro impegno sul territorio con determinazione.
Il post chiude con un messaggio molto chiaro: “La violenza non fermerà le idee”. Questa frase sintetizza un forte senso di resistenza davanti alle azioni che intendono minare la libertà di espressione e la vita politica locale. Il circolo resta così sul piede di guerra, deciso a non cedere di fronte a intimidazioni che mirano a destabilizzare il confronto democratico.