Matteo Macchioni, primo tenore ad aver partecipato al talent show Amici di Maria De Filippi, torna con un nuovo album omonimo disponibile dal 6 giugno 2025. Il progetto unisce la tradizione della lirica a sonorità pop, raccontando storie di amore, perdita e rinascita. Questo secondo disco in studio comprende dieci tracce tra inediti e un medley, realizzato con la collaborazione di noti produttore italiani. L’album riflette un percorso artistico che va oltre la semplice esibizione vocale, mettendo al centro le radici personali e i ricordi di famiglia.
Un disco intimo e personale, che prende il nome dal suo creatore
Matteo Macchioni ha scelto di dare al disco il proprio nome per sottolineare il carattere molto personale del lavoro. Questa scelta evidenzia il legame stretto tra la sua vita e le emozioni trasmesse nei brani. L’album contiene molte sfaccettature emotive, paragonate dallo stesso cantate a “una tavolozza di colori ampia”. Non si tratta di un semplice contenuto musicale, ma di una narrazione intima che vuole raggiungere chi ascolta con una forza diretta e autentica.
Una traccia rappresentativa è “Armi fragili”: è stata scelta come apertura perché invita a lasciarsi andare, a buttare giù i muri e vivere con coraggio emozioni incerte ma preziose. Questo invito si lega al concept generale del disco, che si muove tra momenti di forza e vulnerabilità. Il brano introduce l’alternanza tra passaggi lirici e melodie pop che caratterizzano la produzione.
Leggi anche:
Radici familiari e storie di migrazione come fonte di ispirazione
Tra i dieci brani c’è “Oltreoceano”, ispirato alla vicenda del bisnonno di Macchioni, emigrato negli Stati Uniti nel 1910. Il racconto musicale accompagna le sensazioni legate a un lungo viaggio e alla lontananza dalla famiglia. Questo pezzo riflette la volontà dell’artista di affondare le radici nel proprio passato, di raccontare la propria terra e la sua storia personale.
La memoria come materiale narrativo
Rispetto al disco precedente, qui la componente autobiografica emerge con maggiore incisività. La memoria familiare non è solo un elemento nostalgico ma diventa materiale narrativo per esprimere emozioni universali come la separazione, il coraggio e la speranza. Le immagini evocate nel testo e nella musica cercano di ricreare momenti carichi di senso, tentando di recuperare un legame con le generazioni passate.
Delicatezza e immediatezza: il legame con “quel grande albero”
Tra i brani che Matteo Macchioni ha definito più intimi compare “Quel grande albero”. A differenza di tracce più drammatiche o complesse, questo pezzo possiede un’immediatezza che lo rende accessibile. Le emozioni esposte sono semplici ma profonde, un concentrato di sentimenti preziosi per l’artista.
La scelta di questo brano evidenzia la volontà di mantenere una relazione diretta con il pubblico, anche attraverso canzoni dal tono più raccolto. Il pezzo propone un momento di quiete e, allo stesso tempo, di profondità. Per Macchioni è una sorta di testimone emozionale che testimonia la sua crescita artistica e umana.
Un percorso che unisce lirica e crossover senza rinunciare a nessuno
Nonostante l’approccio crossover di questo album, Matteo Macchioni continua la sua carriera lirica a livelli elevati. La discografia “pop” rappresenta per lui un’attività parallela, che non si sovrappone né tenta di sostituire il suo mestiere di tenore. Questa duplice strada artistica permette di esplorare modalità diverse di espressione senza rinunciare alla tradizione.
Il primo album crossover risale al 2010, con “D’altro canto”. Dopo quindici anni, Macchioni porta avanti anche la scrittura, con tre sue composizioni che erano già state create nella prima fase della carriera ma allora escluse. Questo aggiornamento musicale rappresenta una svolta: l’artista ha voluto finalmente far emergere la sua voce anche come autore.
Sfide vocali e tecniche nei brani più complessi
Tra i brani più impegnativi da eseguire ci sono “Prendi le mie mani” e “Piccola stella accesa”. Entrambi richiedono un’estensione vocale ampia e passaggi arditi. Solo una voce lirica particolarmente preparata, come quella di Macchioni, può affrontare alcune tonalità senza perdere intensità e precisione.
Le difficoltà tecniche non si limitano al canto, ma riguardano anche l’interpretazione emotiva. Questi pezzi richiedono un equilibrio tra potenza e delicatezza che evidenzia l’esperienza ottenuta negli anni. I brani si distinguono per la grinta musicale, ma anche per la capacità di comunicare contenuti profondi.
Un pubblico trasversale e la comunicazione musicale
Il pubblico di Matteo Macchioni spazia dagli appassionati di musica lirica ai fan provenienti dal talent show Amici. L’artista mantiene un filo diretto con entrambe le platee grazie all’empatia che riesce a trasmettere durante le sue performance. L’equilibrio tra presenza scenica e autenticità lo aiuta a raggiungere varie fasce di ascoltatori.
Macchioni ritiene fondamentale stare bene personalmente per poter offrire uno spettacolo capace di coinvolgere e trasmettere positività. Non cerca di rivolgersi solo a una cerchia ristretta ma punta a una comunicazione musicale che possa aprirsi a più persone possibile. Questo valore emerge anche nella scelta dei temi trattati nelle canzoni.
Date per ascoltare l’album dal vivo e impegni futuri
Per presentare il nuovo album dal vivo, Matteo Macchioni ha fissato due appuntamenti importanti nell’estate 2025. Il 10 agosto si esibirà alla Rocca di Fano, nelle Marche, mentre l’11 agosto sarà ospite al Festival della Versiliana in Toscana. I biglietti per entrambi gli eventi sono già disponibili.
Questi concerti permetteranno di apprezzare la fusione tra tecnica lirica e contaminazioni pop in un contesto dal vivo, dove la voce e l’emozione si amplificano. Le performance daranno anche modo di mostrare i collegamenti con la storia personale e i temi trattati nel disco.
La reinterpretazione dei queen e il valore della musica dal vivo
Il disco contiene un medley dei Queen, band storica che Macchioni ha scelto di omaggiare attraverso una rivisitazione personale. L’artista non vuole limitarsi a riproporre i brani, ma desidera farli rivivere con un linguaggio nuovo, rispettando la loro originalità senza imitazioni.
Secondo Macchioni, la musica respira solo sul palco e perde la sua forza quando rimane solo in supporti registrati o archivi digitali. Per questo trasferisce le sue emozioni cantando live, per trasformare i brani in esperienze vive, non solo ricordi da ascoltare passivamente.
Ricordi di amici, insegnamenti e l’impatto della tv
Ripensando ai tempi di Amici, Macchioni descrive quell’esperienza come priva di troppi pensieri, concentrata sul dare il meglio senza forzature. Maria De Filippi gli diede un consiglio che ancora oggi porta con sé: parlare in modo semplice e chiaro, per farsi capire da più persone possibili. Questo suggerimento aiuta a trovare immediatezza e a gestire l’ansia davanti a milioni di spettatori.
L’esperienza televisiva ha lasciato tracce pratiche e concrete, come la capacità di controllare la tensione e sfruttarla in modo positivo sul palco. Guardando a oggi, Macchioni non insegue progetti televisivi per sé, piuttosto coglie occasioni concrete quando si presentano.
Visioni sul futuro tra musica e nuove collaborazioni
Al momento, Macchioni non pensa direttamente a partecipare a Sanremo o a creare progetti televisivi fissi. Resta aperto a collaborazioni e opportunità, senza forzare le strade da seguire. Le collaborazioni importanti sono arrivate spesso per caso o in modo naturale, e così vorrebbe che continuasse.
Per lui la musica resta il centro, con un occhio alla promozione attraverso i media ma senza trasformare queste occasioni in obiettivi primari. La priorità rimane offrire contenuti autentici e performances di qualità che parlano direttamente a chi ascolta.