Nuovi sviluppi nelle terapie per il tumore della prostata metastatico presentati al congresso asco 2025

Nuovi sviluppi nelle terapie per il tumore della prostata metastatico presentati al congresso asco 2025

Il tumore della prostata colpisce un uomo su otto in Italia, con oltre 40 mila nuovi casi nel 2024; nuove terapie come darolutamide, radio-223 dicloruro e olaparib migliorano sopravvivenza e qualità di vita.
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Il tumore della prostata, molto diffuso negli uomini over 50 in Italia, vede progressi importanti nelle terapie avanzate presentate all’ASCO 2025, che migliorano sopravvivenza e qualità di vita soprattutto nelle forme metastatiche. - Gaeta.it

Il tumore della prostata rappresenta la neoplasia più diffusa tra gli uomini over 50, con una particolare rilevanza anche in Italia dove colpisce circa un uomo su otto. Nel 2024 sono stati stimati oltre 40 mila nuovi casi, con un aumento della sopravvivenza a cinque anni che ha raggiunto il 91%. Le recenti scoperte presentate all’American Society of Clinical Oncology di Chicago promettono di modificare l’approccio terapeutico verso forme avanzate di questa malattia, soprattutto nelle varianti metastatiche sensibili e resistenti alla castrazione.

La diffusione del tumore della prostata e l’importanza di nuove strategie terapeutiche

Il carcinoma della prostata interessa principalmente uomini di età superiore ai 50 anni e rappresenta uno dei tumori più diagnosticati a livello globale. In Italia questo cancro colpisce un uomo su otto, con numeri in crescita nel tempo. Solo nel 2024, secondo i dati di Aiom e Airtum resi noti nel volume ‘I Numeri del cancro in Italia 2024’, sono stati identificati più di 40 mila nuovi casi. La diagnosi precoce e le cure attuali hanno permesso un progressivo aumento della sopravvivenza: i dati riportano un tasso di sopravvivenza al 91% a 5 anni dalla diagnosi, segno del miglioramento nelle pratiche cliniche.

Nonostante questi risultati, il tumore della prostata metastatico comporta ancora sfide importanti, sia dal punto di vista clinico che della qualità di vita. I pazienti spesso devono affrontare sintomi debilitanti come il dolore oncologico e problemi urinari, limitazioni che condizionano la quotidianità e il benessere generale. Per questo motivo, si cerca di sviluppare farmaci in grado non solo di prolungare la vita, ma anche di ritardare la progressione della malattia e migliorare la qualità di vita.

Darolutamide e la terapia di deprivazione androgenica: risultati promettenti dallo studio aranote

Una delle novità di rilievo presentate al congresso Asco riguarda darolutamide, un farmaco che, aggiunto alla terapia di deprivazione androgenica , ha dimostrato un impatto positivo sulla qualità di vita dei pazienti affetti da tumore della prostata metastatico sensibile alla castrazione . I risultati sono stati evidenziati da una nuova analisi post-hoc dello studio di fase 3 Aranote, che ha valutato il tempo di progressione del dolore oncologico e dei sintomi urinari.

La somministrazione di darolutamide insieme ad ADT ha ritardato l’insorgenza del dolore e altri sintomi rispetto alla sola terapia ormonale. In particolare, il punteggio di qualità di vita correlata alla salute, misurato con il Functional assessment of cancer therapy-prostate , ha mostrato un rallentamento del deterioramento di 5 mesi rispetto al placebo. La mediana del tempo prima del peggioramento complessivo è stata di 16 mesi per chi ha assunto darolutamide, contro 11 mesi per chi ha ricevuto solo ADT.

Secondo le dichiarazioni di Orazio Caffo, direttore dell’oncologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento, “questo risultato conferma il ruolo di darolutamide nel prolungare la sopravvivenza libera da progressione e nel preservare la qualità di vita.” Il tumore alla prostata può inficiare significativamente la routine quotidiana; dunque, disporre di opzioni terapeutiche che ritardino il dolore e mantengano lo stato funzionale è fondamentale per i pazienti.

Radio-223 dicloruro e combinazioni terapeutiche per il tumore prostatico metastatico resistente alla castrazione

Al congresso di Chicago sono stati presentati anche aggiornamenti sui trattamenti per il tumore della prostata metastatico resistente alla castrazione con metastasi ossee. In questo contesto, il radio-223 dicloruro è attualmente l’unico radiofarmaco alfa-emittente approvato con indicazioni specifiche. Questo trattamento si rivolge a pazienti con metastasi ossee dolorose e progressione della malattia non controllabile solo con la terapia ormonale.

Due studi clinici principali hanno valutato l’efficacia della combinazione di radio-223 con l’enzalutamide, un inibitore del recettore degli androgeni. I risultati mostrano un’azione positiva sulla risposta tumorale, rilevata attraverso parametri come il PSA e l’ALP . La combinazione si è già dimostrata utile nell’aumentare la sopravvivenza libera da progressione radiologica, riducendo del 31% il rischio di peggioramento o morte rispetto al solo enzalutamide.

Ugo De Giorgi, responsabile dell’oncologia Universitaria all’ospedale Vito Fazzi di Lecce, ha sottolineato come “questi dati offrano nuove possibilità di cura per pazienti con tumore prostatico metastatico resistente, specialmente per quelli che necessitano di risposte cliniche più forti, non sempre garantite dalla sola terapia ormonale.” La disponibilità di questa combinazione terapeutica può rivoluzionare la gestione clinica di questi casi complessi.

Olaparib e radio-223 dicloruro: una combinazione che migliora la sopravvivenza libera da progressione

Un ulteriore studio di fase 2, denominato Comrade, si è concentrato sull’effetto della combinazione di olaparib con radio-223 dicloruro nella stessa categoria di pazienti con tumore prostatico metastatico resistente alla castrazione. L’associazione ha portato a un miglioramento significativo della sopravvivenza libera da progressione radiologica, rispetto all’uso esclusivo del radio-223 dicloruro.

Questo risultato amplia le opzioni terapeutiche disponibili, consentendo di modulare l’approccio in base alle caratteristiche specifiche della malattia e delle risposte cliniche, con l’obiettivo di prolungare e migliorare la vita dei pazienti con questa forma avanzata di tumore.

Un impegno costante nella ricerca per migliorare la cura del tumore della prostata

Il congresso Asco 2025 ha messo in evidenza come la ricerca stia procedendo su diversi fronti per offrire cure più efficaci e meno impattanti per i pazienti con tumore della prostata metastatico. Il miglioramento della qualità di vita, unitamente al controllo della malattia, rappresenta oggi una priorità nelle strategie terapeutiche.

Christine Roth di Bayer ha sottolineato l’impegno continuo nel portare avanti studi e sviluppare terapie capaci di rispondere alle molteplici esigenze di chi convive con il cancro. L’attenzione si rivolge sia a estendere la sopravvivenza sia a preservare il benessere quotidiano, nell’ottica di un trattamento che vada oltre la semplice gestione clinica della malattia. Queste innovazioni arrivano in un momento cruciale per la medicina oncologica, offrendo nuove risposte a sfide cliniche di grande rilevanza.

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