Nuovi mercati contadini in africa e mediterraneo aumentano reddito e riducono sprechi secondo indagine 2025

Nuovi mercati contadini in africa e mediterraneo aumentano reddito e riducono sprechi secondo indagine 2025

Un’indagine sul progetto Mami evidenzia come i mercati contadini a Nairobi, Tripoli e Alessandria migliorino reddito, sostenibilità ambientale, riduzione degli sprechi e sviluppo sociale nelle comunità locali.
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Il progetto Mami evidenzia come i mercati contadini in Mediterraneo e Africa migliorino reddito, sostenibilità, riduzione degli sprechi e relazioni sociali, rafforzando economie locali e sicurezza alimentare. - Gaeta.it

Un’indagine condotta tra gli agricoltori coinvolti nei mercati contadini collegati al progetto Mami conferma vantaggi concreti sia economici che sociali e ambientali. Il sondaggio ha riguardato produttori di città come Nairobi, Tripoli e Alessandria e ha messo in luce i cambiamenti positivi nell’attività agricola e nelle dinamiche di mercato.

Risultati economici e nuove opportunità per gli agricoltori coinvolti

Il progetto Mami, finanziato dal ministero degli Affari Esteri italiano e coordinato dal Ciheam di Bari, si è proposto di creare nuovi mercati contadini in aree del Mediterraneo e dell’Africa con il sostegno della World Farmers Markets Coalition e Campagna Amica. Tra i risultati più evidenti emerge l’incremento del reddito degli agricoltori: quasi la totalità del campione ha registrato guadagni maggiori rispetto al passato. Il 46,7% ha dichiarato incrementi del 10-20%, mentre un ulteriore 24,4% ha segnalato aumenti superiori al 20%.

L’accesso a questi mercati ha rappresentato per molti produttori un canale di vendita diretto che ha sostituito o integrato sporadici acquirenti e intermediari, aumentando così la marginalità. Questo contatto diretto con i consumatori ha permesso anche una promozione più efficace del proprio lavoro e una comunicazione più chiara sul valore dei prodotti locali e tradizionali.

Espansione e innovazione agricola

Gli agricoltori intervistati hanno sfruttato queste nuove opportunità per espandere il proprio lavoro. Molti hanno introdotto nuove varietà di colture , scongiurando il rischio di monoculture e aumentando la resistenza economica e ambientale delle proprie aziende. Quasi la metà ha cominciato attività di trasformazione agroalimentare per migliorare l’uso delle materie prime ed evitare sprechi.

Riduzione dello spreco alimentare e strategie di vendita diretta

I mercati contadini si sono dimostrati strumenti efficaci per ridurre gli sprechi, sia attraverso la vendita diretta sia tramite la trasformazione dei prodotti invenduti. Il 25% degli agricoltori riporta di riuscire a vendere l’intera produzione durante la giornata di mercato, evitando surplus indesiderati. Chi non riesce a vendere tutto applica metodi conservativi: trasformazione in prodotti a più lunga scadenza, conservazione per future vendite o consumo privato.

Solo il 2,2% dichiara di dover scartare parte della merce. Questi dati suggeriscono che i mercati contadini contribuiscono in modo significativo a ottimizzare lo sfruttamento delle risorse agricole, combattendo lo spreco alimentare alla radice. La vendita diretta consente agli agricoltori di valutare immediatamente le preferenze dei consumatori e adattarsi di conseguenza.

Relazione diretta con i consumatori

L’iniziativa, peraltro, crea un legame di fiducia tra produttori e compratori, fondamentale per favorire una maggiore consapevolezza nei consumi e per sostenere pratiche agricole più sostenibili e attente al territorio.

Mercati contadini come spazi di formazione, cultura e sviluppo sociale

I dati raccolti indicano che i mercati contadini non rappresentano solo un’opportunità economica, ma si configurano come nodi centrali per la relazione sociale e l’educazione. Circa la metà degli agricoltori mostra interesse concreto per l’accesso a formazione sui temi della multifunzionalità agricola, dimostrando una volontà di migliorare la qualità e la varietà della propria produzione.

Il 75% degli intervistati punta a espandere la gamma di prodotti offerti e a partecipare a più mercati, segno di un’intenzione di crescita e consolidamento. Si osserva anche un crescente coinvolgimento in attività culturali e comunitarie, che rafforzano il legame tra agricoltura e territorio.

Ruolo di campagna amica e testimonianze

Campagna Amica sottolinea come questi spazi non solo supportino i piccoli produttori, ma siano vere e proprie piazze di confronto e scambio tra cittadini, produttori e realtà diverse. Il modello, a detta di Carmelo Troccoli, direttore generale della WFMC e Campagna Amica, è replicabile in altri contesti e rappresenta una forma concreta di sostegno all’agricoltura locale.

Impatto sui territori: sicurezza alimentare, biodiversità e sostegno alle economie locali

Analizzando gli effetti sul territorio, emerge il ruolo strategico dei mercati contadini per la sicurezza alimentare e per la giustizia sociale. Questa rete di piccoli mercati offre prodotti freschi, locali, sostenibili e raggiunge fasce della popolazione spesso escluse dalle catene di distribuzione più grandi.

Promuovendo la biodiversità con la diversificazione delle colture e riducendo gli sprechi, questi mercati sostengono una gestione più equilibrata delle risorse agricole. Nei periodi di crisi economica o ambientale, rappresentano un’alternativa concreta per molte comunità, mantenendo attiva l’economia locale.

Il progetto Mami conferma quanto investire su mercati territoriali e infrastrutture locali aiuti a costruire un sistema alimentare più resiliente e inclusivo, capace di valorizzare le tradizioni e le specificità dei territori. Questo tipo di modello assume rilevanza crescente in un contesto geopolitico delicato.

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