La vicenda della Uno Bianca torna sotto i riflettori con due indagini giudiziarie distinte, avviate rispettivamente nel 2022 e nel 2024. Questi nuovi approfondimenti riguardano il duplice omicidio dei carabinieri avvenuto nel 1988 e altre circostanze ancora non popolari. Il presidente dell’associazione delle vittime ha fatto il punto sulla situazione durante l’ultima assemblea generale, mentre la procura di Bologna sembra pronta a rilanciare l’attenzione su uno dei casi più complessi della criminalità italiana degli ultimi decenni.
La vicenda macauda e il duplice omicidio dei carabinieri a castelmaggiore
Ad aprile del 1988, a Castelmaggiore si consumò uno dei casi più drammatici legati alla banda della Uno Bianca: il duplice assassinio dei carabinieri Stasi ed Erriu. Questo episodio rappresenta uno snodo cruciale nelle indagini, un punto sul quale il primo filone aperto nel 2022 si sta concentrando. La cosiddetta “vicenda Macauda” emerge come chiave per comprendere le dinamiche di quella stessa notte e scoprire eventuali responsabilità ancora inespresse o collegamenti nascosti nel contesto delle attività criminali del gruppo.
Il lavoro investigativo ha coinvolto diverse metodologie, grazie anche alla collaborazione degli avvocati Alessandro Gamberini e Luca Moser, che hanno affrontato la richiesta di riapertura delle indagini. Questi approfondimenti puntano a scavare in modo più puntuale sulle tracce accumulate negli anni, anche con perizie tecniche di vario tipo, per cui restano centrali i reperti come vestiti, bossoli e tracce ematiche.
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Nuove indagini avviate nel 2024 e la risposta della procura di bologna
Oltre al filone già noto, nel 2024 è stato avviato un secondo fascicolo investigativo su una vicenda ancora non divulgata. Sebbene i dettagli restino riservati, è chiaro che questa nuova apertura si inserisce nel flusso di lavoro volto a risolvere i tanti lati oscuri rimasti dopo gli anni di processi e sentenze. Il coinvolgimento del reparto Ris di Parma, con accertamenti approfonditi su corpi di reato specifici, aggiunge uno strato di concretezza alle nuove indagini.
Tutte queste operazioni procedono sotto la supervisione della procura di Bologna, che ha da poco nominato un nuovo capo, Paolo Guido. L’associazione dei familiari ha manifestato l’auspicio che questo cambio alla guida possa imprimere nuovo vigore ai dossier rimasti fermi o poco esplorati. La nomina di Guido rappresenta un elemento da osservare attentamente negli sviluppi futuri delle inchieste legate al gruppo della Uno Bianca.
Ruolo delle perizie scientifiche nel fare luce sulle prove materiali
Le indagini in corso ereditano una grande mole di prove raccolte già a partire dagli anni novanta. Le nuove perizie si focalizzano sui reperti che includono DNA, tracce ematiche, mutilazioni di vestiti e bossoli trovati nelle zone teatro dei fatti. I consulenti tecnici, convocati dal Ris di Parma, lavorano su campioni spesso deteriorati dal tempo, provando a estrarre informazioni importanti utili a chiarire le responsabilità e moventi.
Anche le perizie grafologiche rientrano nel quadro degli accertamenti in corso. Questi strumenti possono aiutare a definire elementi di sicurezza rispetto a firme, scritte o documenti storici collegati all’indagine. Il procedimento è delicato perché si basa su tecniche molto specifiche che devono tenere conto dell’evoluzione delle tecnologie forensi in più di trent’anni di indagini.
Il contesto storico e la portata delle azioni criminali della banda dei fratelli savi
Tra il 1987 e il 1994 la banda dei fratelli Savi mise a segno una serie di azioni criminali che causarono la morte di 23 persone e altre gravi ferite ai danni di cittadini italiani. Questi episodi hanno segnato un periodo di forte tensione sociale, soprattutto nelle province tra cui Bologna e i territori limitrofi, che spesso hanno visto la polizia e i carabinieri esposti a rischi estremi.
La complessità del caso Uno Bianca, legato ai fratelli Savi, riguarda anche una rete di coperture, omissioni e possibili complicità apparse nel corso degli anni. La ricerca di verità si confronta con resistenze di vario tipo, ma è fondamentale per onorare la memoria delle vittime e per ricostruire in maniera precisa quel periodo di violenze e violazioni della sicurezza pubblica.
Il lavoro degli investigatori si svolge a partire da testimonianze, documenti, procure e raccogliendo dati scientifici che possono offrire prove inequivocabili, soprattutto con le risorse tecniche attuali. I familiari delle vittime continuano a chiedere trasparenza e chiarezza per ogni singolo episodio legato a questa tragica stagione di cronaca italiana.