Nuove prospettive per il policlinico Umberto I: cambiamenti e proposte in corso

Nuove prospettive per il policlinico Umberto I: cambiamenti e proposte in corso

Il nuovo policlinico Umberto I non sarà più costruito a Pietralata, ma in una storica sede grazie a un progetto dell’Università La Sapienza, richiedendo esami approfonditi e collaborazione tra enti.
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Nuove prospettive per il policlinico Umberto I: cambiamenti e proposte in corso - Gaeta.it

La questione della realizzazione del nuovo policlinico Umberto I continua a tenere banco in Regione Lazio. L’ospedale non verrà più costruito a Pietralata, nell’area adiacente all’ospedale Pertini, come precedentemente previsto. Durante un’audizione in commissione regionale sanità, il presidente Francesco Rocca ha presentato una nuova proposta progettuale elaborata dall’Università La Sapienza. Questo nuovo piano merita un attento esame da parte del Comune, della Soprintendenza e dell’Agenzia del Demanio, considerata la complessità della situazione.

Un progetto che rientra nella storica sede del policlinico

La nuova proposta dell’Università La Sapienza prevede la realizzazione di un “edificio stecca” lungo Viale dell’Università, progettato per connettere più edifici già esistenti mediante tecniche moderne. Rocca ha sottolineato l’importanza di esaminare il progetto da un punto di vista tecnico, mentre l’idea di spostare il policlinico a Pietralata resta un piano alternativo, da considerarsi solo se il progetto attuale non dovesse andare a buon fine. Questa direttiva segna un cambiamento significativo rispetto al piano iniziale che prevedeva la costruzione in una zona già servita da altre strutture sanitarie.

Il progetto originale, che richiedeva una nuova costruzione su Viale del Policlinico, era stato respinto, ritenuto carente sotto vari aspetti. Questo riporta alla luce la necessità di studi approfonditi e praticabili, essenziali per garantire la funzionalità e l’efficacia dell’intervento.

Le preoccupazioni sollevate sulla localizzazione

Massimiliano Valeriani, presidente della Commissione Trasparenza e consigliere regionale del Partito Democratico, ha espresso soddisfazione per il cambiamento di rotta, evidenziando l’inadeguatezza di spostare l’Umberto I in un’area già affollata di ospedali. Questo spostamento, infatti, avrebbe raddoppiato l’offerta sanitaria in una zona già ben servita, complicando ulteriormente la situazione.

Il suo intervento indica un clima di maggiore collaborazione rispetto a quello dei mesi scorsi, dove l’assenza di un piano concreto per la localizzazione e l’impatto dell’area pianificata creava non poche incertezze. Questa nuova apertura potrebbe segnare un passo avanti nel miglioramento della sanità regionale, unendo le competenze e le risorse di diversi enti.

La posizione di esperti e figure politiche sull’iniziativa

Anche Alessio D’Amato, ex assessore alla sanità del Lazio, ha condiviso le sue preoccupazioni attraverso un commento in cui ha messo in evidenza le criticità legate alla realizzazione del nuovo ospedale nella zona di Pietralata. Sottolinea, infatti, come fosse necessaria una progettazione adeguata e studi preliminari, soprattutto in un’area che si accinge a subire impatti significativi dall’arrivo del nuovo stadio della Roma.

D’Amato applaude l’attuale direzione presa, che include una maggiore sinergia tra l’Università La Sapienza, il Comune, le Sovrintendenze, e l’Agenzia del Demanio. Rimangono, comunque, due questioni cruciali: la prima è legata alla disponibilità di fondi da parte dell’INAIL per questo progetto, la seconda si riferisce ai 220 milioni di euro già disponibili per l’adeguamento dell’attuale sede del policlinico.

L’evoluzione della situazione sta dimostrando che con un approccio coordinato e pianificato, è possibile raggiungere risultati significativi per la salute pubblica e l’efficacia del sistema sanitario nella regione.

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