La scena globale si muove su fronti nuovi: dalla transizione green alle tecnologie digitali, passando per la sicurezza energetica e i nuovi assetti geopolitici. Nel mezzo di questi cambiamenti, l’Italia si prepara a una nuova tappa importante con la quarta edizione del Summit Nazionale sull’Economia del Mare, conosciuto come Blue Forum. Questo evento rappresenta il momento più rilevante nel nostro paese per discutere governance e sviluppo legati al mare, un asset strategico che coinvolge aspetti economici, sociali e ambientali.
La struttura e il calendario del blue forum 2025 a roma
Questa edizione del Blue Forum inizierà il 9 luglio 2025, ospitata per la prima volta nella Capitale, nelle sale del Ministero del Made in Italy. Questa scelta sottolinea il valore simbolico di Roma, soprattutto nel contesto dell’Anno del Giubileo. L’apertura ufficiale sarà affidata al ministro Adolfo Urso che presenterà il XIII Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare. Il documento nasce dalla collaborazione tra OsserMare, Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere, e offre un quadro aggiornato sulle dinamiche del settore marittimo in Italia.
Dopo l’inaugurazione, i lavori si sposteranno il 10 e 11 luglio presso la sede di Unioncamere, sempre a Roma. Fino a oggi l’appuntamento si era sempre svolto a Gaeta, ma ora il trasferimento nella capitale riflette un ampliamento dell’importanza dell’evento, che passa da un ambito regionale a un contesto nazionale e internazionale più ampio. Gli incontri prevedono tavole rotonde, interventi di esperti e momenti di networking in modo che tutti gli attori coinvolti possano confrontarsi direttamente.
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I tre pilastri chiave per sviluppare la blue economy italiana ed europea
Al centro del summit ci sono tre temi principali che tracciano la roadmap per il futuro del mare come risorsa economica e culturale. Primo, la connettività: servono infrastrutture che colleghino in modo efficace porti, territori interni e settori produttivi. L’obiettivo è creare sinergie attraverso innovazione, logistica avanzata e una governance più condivisa. A questo proposito, si guarda anche agli strumenti tecnologici come l’Intelligenza Artificiale e il digital twin, capaci di migliorare la gestione e il monitoraggio delle attività marittime.
Secondo, la responsabilità legata all’ambiente, alla sicurezza e al rispetto delle regole, ma anche alla valorizzazione del capitale umano. Sostenibilità e legalità diventano quindi fattori imprescindibili per garantire che lo sviluppo dell’economia del mare proceda in modo etico e duraturo. Questo include anche il rafforzamento della formazione degli operatori marittimi e l’attenzione alle condizioni di lavoro nel settore.
Terzo, la rigenerazione, cioè la capacità di rinnovare risorse e processi per creare nuovo valore e favorire la coesione nei territori costieri. Questo passaggio è fondamentale per evitare che l’economia del mare resti statica, ma si trasformi in un motore in grado di generare sviluppo sociale e investimenti sostenibili. Diverse esperienze locali e innovative saranno messe a confronto per mostrare soluzioni che funzionano già in Italia e in Europa.
I protagonisti del blue forum e il ruolo delle istituzioni
L’appuntamento vedrà la partecipazione di una vasta gamma di soggetti istituzionali e non: dalle autorità marittime agli enti di ricerca, passando per rappresentanti delle imprese, delle associazioni di categoria, dei lavoratori e della formazione. Questo coinvolgimento è cruciale per definire politiche marittime più efficaci, capaci di tenere conto delle esigenze di tutti gli attori in gioco.
In particolare, la presenza dell’Apostolato del Mare conferma anche la dimensione umana e spirituale del lavoro nei porti e sulle navi. “Questo aspetto è centrale per comprendere la complessità del rapporto con il mare, non solo come fonte di guadagno ma anche come elemento culturale e sociale profondamente radicato.”
L’incontro sarà anche un’occasione per discutere la nuova strategia nazionale per il mare, il Piano del Mare 2026/2028. Si punta a rafforzare il ruolo dell’Italia nel Mediterraneo e in Europa, mettendo in luce l’interazione tra territorio, economia e governance marittima. Il Blue Forum diventa quindi un appuntamento strategico per costruire visioni condivise e azioni concrete per il futuro del settore.
Il blue forum tra prospettive di sviluppo e sfide globali
La quarta edizione del Blue Forum arriva in un momento cruciale in cui il mare assume un ruolo chiave per la sicurezza energetica, la gestione delle risorse naturali e la definizione degli equilibri geopolitici. L’Italia vuole così mettere a fuoco le sfide e le opportunità legate alla Blue Economy, che può diventare uno sbocco importante per l’innovazione tecnologica, la logistica e nuove modalità di collaborazione internazionale.
Affrontare la complessità delle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e la modellazione digitale, è parte integrante del percorso delineato dal summit. Allo stesso tempo, la tutela ambientale e la responsabilità verso le future generazioni sono considerazioni centrali nelle discussioni. L’evento si presenta, quindi, come un momento di confronto indispensabile per costruire un modello di sviluppo che non separi economia, società e ambiente.
Le giornate di lavoro saranno intense e ricche di interventi, con la consapevolezza che il mare non è solo una risorsa da sfruttare, ma uno spazio da rigenerare e proteggere. La partecipazione di diversi portatori di interesse punta a individuare pratiche condivise e strategie in grado di consolidare il ruolo dell’Italia come protagonista nella governance del Mediterraneo e oltre.