Il Ministero del Turismo ha pubblicato un decreto che aggiorna le modalità per ottenere l’autorizzazione all’erogazione dei corsi di specializzazione dedicati alla professione di guida turistica. Questo provvedimento integra le direttive già in vigore dal 2024 e precisa le procedure di presentazione, valutazione e controllo dei corsi proposti dagli enti formativi. Il decreto entra in vigore nel giugno 2025 e rappresenta un punto di riferimento per gli enti e le istituzioni coinvolte nella formazione turistica.
Le nuove direttive pubblicate il 10 giugno 2025 e il loro ambito di applicazione
Il 10 giugno 2025 il Ministero del Turismo ha adottato il decreto direttoriale n. 0182707/25. Questo documento introduce “Ulteriori indicazioni ai fini dell’autorizzazione all’erogazione dei corsi di specializzazione” per la professione di guida turistica. Il decreto integra le “Linee Guida B”, pubblicate in precedenza, che definiscono già le modalità di organizzazione e partecipazione ai corsi.
Il contesto normativo si basa sull’articolo 7 della legge 13 dicembre 2023, n. 190, e sull’articolo 22 del decreto del Ministro del turismo del 26 giugno 2024, n. 88. Il nuovo decreto precisa come gli enti che intendono proporre corsi di specializzazione debbano inviare al Ministero del Turismo tutta la documentazione dettagliata relativa al corso stesso e ai profili professionali dei docenti o esperti coinvolti, rispettando scadenze e requisiti già previsti dalle linee guida.
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Questo aggiornamento si inserisce nel quadro normativo dedicato alla qualificazione delle figure professionali nel turismo, rafforzando le procedure di controllo e autorizzazione della formazione specialistica. I contenuti e le modalità di intervento indicati delineano con maggiore chiarezza ruoli e fasi amministrative coinvolte.
Procedure di presentazione e valutazione delle proposte di corsi da parte degli enti
Gli enti che vogliono organizzare un corso di specializzazione per guida turistica devono inviare al Ministero del Turismo la proposta formalizzata. Secondo le “Linee Guida B” e il nuovo decreto, in questa documentazione vanno inserite una relazione dettagliata del corso e i curricula professionali dei docenti e degli esperti delle materie previste.
Ricevuta la proposta, il Ministero ha il compito di inoltrarla entro cinque giorni alla Regione o Provincia autonoma di competenza territoriale. Questo passaggio serve a permettere all’ente locale di esprimere eventuali osservazioni entro un termine definito. L’intervento degli enti territoriali consente un controllo bilanciato e radicato sul territorio, necessario per verificare l’adeguatezza dell’offerta formativa.
Successivamente, il Ministero comunica all’ente proponente l’esito dell’istruttoria. Può confermare l’autorizzazione o indicare i correttivi necessari per allineare il corso agli standard fissati dalle linee guida. Quest’ultimo passaggio garantisce che le proposte rispettino i requisiti organizzativi e formativi richiesti.
I termini e le fasi disciplinate dal decreto rendono il percorso burocratico più nitido, stabilendo tempi precisi e limitando i ritardi nelle autorizzazioni. Questo sistema mira a evitare lungaggini e a favorire una migliore qualità dei corsi sul territorio nazionale.
Gestione delle istanze presentate prima del decreto e controlli successivi
Le richieste di autorizzazione dei corsi presentate prima del 10 giugno 2025, data di pubblicazione del decreto, non vengono ignorate. Saranno trasmesse automaticamente agli enti territoriali di riferimento per ottenere eventuali osservazioni, se non erano state già acquisite. Il procedimento amministrativo per queste istanze si considera avviato contestualmente a questa trasmissione.
Il termine per la conclusione dell’istruttoria partirà da 20 giorni dopo l’invio alle Regioni o Province autonome. Questo termine consente agli enti locali di esprimersi senza fretta, assicurando un esame puntuale della documentazione e della congruità dell’offerta formativa.
Il Ministero si riserva di richiedere integrazioni alla documentazione per garantire la piena conformità con le indicazioni contenute nel decreto. Questa facoltà permette un controllo su misura e l’adattamento alle singole situazioni, senza bloccare a priori le istanze presentate.
In caso di mancato rispetto delle disposizioni contenute nelle linee guida o nelle indicazioni appena introdotte, il Ministero può revocare l’autorizzazione concessa all’ente. Questo strumento di controllo punta a mantenere gli standard minimi necessari nella formazione delle guide turistiche e a preservare la qualità complessiva del percorso formativo.
Modalità di contatto e informazioni per gli enti coinvolti nella formazione
Per chiarimenti oppure ulteriori dettagli relativi al processo di autorizzazione all’erogazione dei corsi di specializzazione, il Ministero del Turismo mette a disposizione due indirizzi email specifici. Gli enti interessati possono scrivere a piattaformaguide@ministeroturismo.gov.it, dedicato agli aspetti tecnici della piattaforma gestionale e alle procedure di presentazione.
Un secondo indirizzo, professionituristiche@ministeroturismo.gov.it, raccoglie domande più generali sulla normativa e sulle disposizioni legate alla specializzazione delle guide turistiche. Questi canali rappresentano un punto di riferimento diretto per chi è coinvolto nell’organizzazione e nell’erogazione dei corsi, favorendo contatti diretti con gli uffici ministeriali.
La messa a disposizione di questi strumenti di comunicazione testimonia l’intento di semplificare i rapporti con gli enti formativi e di supportare un’effettiva applicazione delle nuove regole stabilite nel decreto. Ogni chiarimento può contribuire a rendere più fluido il percorso autorizzativo.