nuove analisi genetiche riaprono il caso dell’omicidio di chiara poggi, indagato un amico di famiglia

nuove analisi genetiche riaprono il caso dell’omicidio di chiara poggi, indagato un amico di famiglia

Nuovi accertamenti scientifici sul caso Chiara Poggi a Varese riaprono le indagini con analisi del dna su reperti mai testati, coinvolgendo anche Andrea Sempio oltre ad Alberto Stasi.
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Nuovi accertamenti del DNA riaprono l’indagine sull’omicidio di Chiara Poggi (2007), coinvolgendo un nuovo indagato e cercando di chiarire tracce finora inesplorate. - Gaeta.it

La vicenda che ha scosso la provincia di Varese nel 2007 torna sotto i riflettori grazie a nuovi accertamenti scientifici. A quasi diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi, emerge la decisione di riesaminare le tracce raccolte sulla scena del crimine tramite analisi del dna. Questa fase potrebbe fornire elementi finora mai considerati nei processi precedenti. L’indagine coinvolge ora un’altra persona, oltre all’ex fidanzato Alberto Stasi, condannato in primo grado e poi assolto in appello. A essere indagato è Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, in un contesto che fa sperare in un passo avanti verso la verità.

I reperti sulla scena del crimine e la mancata analisi biologica

Nel settembre del 2007, la tragedia a Garlasco ha lasciato una lunga scia di domande irrisolte. Tra le prove principali raccolte, si segnalano le fascette para-adesive rinvenute sul luogo del delitto. Su queste, nelle operazioni dei carabinieri, sono state repertate varie impronte digitali e materiali sospetti. Un documento risalente al 2020 degli investigatori ha evidenziato l’esistenza della cosiddetta traccia numero dieci, un’impronta lasciata presumibilmente da una mano “sporca”. L’origine di questa sporcizia è però rimasta un mistero per anni, visto che non era mai stato fatto alcun test per verificare se si trattasse di sangue o altre sostanze biologiche.

Lo sviluppo di nuove tecnologie e il perfezionamento delle tecniche di analisi del dna offrono oggi l’occasione per colmare questa lacuna. Il giudice per le indagini preliminari ha disposto di riesaminare tutti i reperti con metodi genici aggiornati e più sensibili. Questo riguarda non solo le fascette ma anche gli altri oggetti raccolti e conservati nei laboratori del reparto investigazioni scientifiche . Lo scopo è mettere insieme elementi concreti che possono aiutare a chiarire chi sia stato effettivamente presente al momento dell’omicidio e quale ruolo abbiano avuto le persone indagate.

Il ruolo di andrea semplicio e la nuova svolta nell’inchiesta

Il cambio di quadro investigativo dopo quasi due decenni riguarda soprattutto l’apertura di un filone che include Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi. Le motivazioni della sua iscrizione nel registro degli indagati appaiono legate alle nuove tracce genetiche ricavate dopo le analisi approfondite, ma al momento le autorità non hanno reso noti dettagli precisi sugli elementi che lo coinvolgerebbero. Non si tratta più dunque di un’inchiesta circoscritta a una sola persona, ma di un allargamento che abbraccia figure vicine alla vittima, in un contesto di frequenti incontri in casa Poggi.

Il maxi incidente probatorio, fissato al 17 giugno, serve a stabilire la natura e la portata delle tracce sulle fascette e sugli altri oggetti. Al centro ci sono prove che potrebbero contraddire verità fino ad ora accettate da tribunali e inquirenti. In questo senso si tratta di una fase cruciale che potrebbe fornire riscontri nuovi, almeno da un punto di vista scientifico, rispetto alle ipotesi esaminate finora.

Le tracce palmari sulle pareti della scala e il mistero ancora aperto

Un aspetto ancora più enigmatico riguarda le sei impronte digitali individuate sulle pareti della scala all’interno dell’abitazione di Chiara Poggi. È proprio a quel punto, infatti, che si trovava il corpo della ragazza quando fu scoperto. Queste tracce non sono state attribuite a nessuno degli indagati principali, vale a dire Alberto Stasi e Andrea Sempio, né a visitatori abituali della casa. Questa esclusione aumenta il numero di interrogativi sull’identità dell’autore o degli autori.

Le tecniche di analisi avanzate sul dna potranno forse rivelare qualcosa di più su queste impronte rimaste senza un nome. L’assenza di un collegamento diretto con le persone conosciute alla vittima apre la possibilità di altre ipotesi investigative. Sembra che proprio queste tracce siano considerate, nel corso del procedimento, fra gli elementi più significativi per avvicinarsi a nuove piste.

Approfondimento sulla riesumazione scientifica delle prove

La riesumazione scientifica delle prove porta quindi a un approfondimento attento, possibilmente capace di scardinare vecchi certezze o confermarle con più sicurezza. La complessità del caso e la sua durata negli anni testimoniano come questo tipo di procedimento richieda pazienza e un’attenzione elevata ai dettagli. Le future valutazioni dei risultati dell’analisi del dna potrebbero quindi influenzare fortemente la direzione delle indagini.

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